Coronavirus:Oms,allarme salute mentale,cresce disagio. Rafforzare servizi, aiuterˆ anche a contenere il contagio

L’emergenza Covid sta provocando la crescita di segnalazioni di ansia e paura, disturbi del sonno e depressione anche gravi. Lo spiega in un editoriale che sarˆ pubblicato su World Psichiatry, anticipato all’ANSA, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Per Ghebreyesus i sistemi di salute mentale in tutti i paesi vanno rafforzati per far fronte all’impatto”. “Qualsiasi successo nell’affrontare ansia e angoscia delle persone renderˆ pi facile per loro avere volontˆ e capacitˆ di seguire le linee guida delle autoritˆ sanitarie” per contenere il contagio. (ANSA)Fase 2: un milione italiani la teme, come dopo Torri Gemelle Societa’ italiana di Psichiatria segnala aumento del disagioIl dopo lockdown sta generando anche tra chi non  stato infettato e non ha subito lutti o non  stato coinvolto in prima linea, come gli operatori sanitari, che subiranno disturbi post-traumatici da stress, un’ondata di ansia e frustrazione da ritorno alla normalitˆ. Come avvenuto dopo il crollo delle Torri Gemelle. A lanciare l’allarme  la Societˆ Italiana di Psichiatria (Sip), secondo le cui stime sono oltre un milione gli italiani colpiti dalla “sindrome della capanna” che, in individui predisposti, aumenta il rischio di sviluppare psicopatologie e disturbi dell’adattamento “Stiamo percependo – spiegano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, presidenti Sip- un numero enorme di persone in difficoltˆ per la paura di affrontare la vita precedente, uscire di nuovo e lasciare la casa che  diventata un rifugio che li ha protetti e tenuti al sicuro dal coronavirus”. “Dopo due mesi di quarantena – aggiungono i due espert – una quota consistente di popolazione, che prima non aveva disturbi, vive l’agognata possibilitˆ di un ritorno alla parvenza di normalitˆ con l’ansia di riprendere i ritmi precedenti e la paura di non adattarsi ai nuovi. é una reazione del tutto normale e comune anche per le persone pi equilibrate psichicamente, conseguente all’eccezionalitˆ della situazione,come giˆ avvenuto dopo il crollo delle Torri Gemelle. Ma se il disagio si protrae per pi di tre settimane ed  acuito dall’incertezza verso il futuro, dalla preoccupazione per la situazione economica e per la precarietˆ del lavoro, in un caso su tre aumenta il rischio di sviluppare nel tempo veri e propri disturbi mentali, come la depressione maggiore, gli attacchi di panico e disturbi dell’adattamento”. “é importante dunque – concludono di Giannantonio e Zanalda – affrontare le proprie paure e, se necessario, rivolgersi allo specialista se ansia, frustrazione, insonnia e irascibilitˆ non sono temporanee. Si tratta di disturbi noti per i quali esistono trattamenti concreti e di comprovata efficacia”. (ANSA).Psichiatra,tutela salute mentale sia in programmi fase 2 Maj, aumento cospicuo delle richieste di interventoLa tutela della salute mentale rappresenta una prioritˆ assoluta in questa fase dell’evoluzione della pandemia da COVID-19: e’ questo il messaggio lanciato in un editoriale sulla rivista Word Psychiatry dal direttore generale dell’Oms e secondo il professor Mario Maj, editor della rivista e Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’Universitˆ “Vanvitelli” di Napoli, ” nel nostro Paese, le cliniche psichiatriche universitarie e i dipartimenti di salute mentale stanno affrontando un aumento cospicuo delle richieste di intervento”.”Le autoritˆ competenti- sottolinea Maj- debbono essere consapevoli di questa nuova emergenza che si sta profilando, e considerarla nei programmi per affrontare la ‘fase 2’della pandemia”.”Da segnalare – evidenzia – sono i quadri gravi di depressione, con vissuto di insopportabile preoccupazione per il futuro (in diversi casi giustificata dalla situazione finanziaria della famiglia). L’evoluzione dipenderˆ in larga misura dagli interventi che il “sistema Paese” saprˆ concretamente attuare. Essi per˜ vanno affrontati subito in modo efficiente, non solo perchŽ producono una grave sofferenza, ma perchŽ possono condurre a stati di disperazione estrema, che noi tutti – tutto il ‘sistema Paese’- dobbiamo prevenire per quanto possibile”. “Ascoltare queste persone non  sufficiente- prosegue Maj- bisogna intervenire con gli strumenti propri delle professioni della salute mentale, per ridurre il disagio ma anche di promuovere la resilienza”. “Vanno poi considerati- aggiunge- i casi di burnout tra gli operatori sanitari che sono stati e sono in prima linea nella lotta alla pandemia. Si tratta di quadri di grave esaurimento fisico e mentale, con sentimenti di colpa, di inadeguatezza e di fallimento, spesso associati a problemi nelle relazioni coniugali e familiari. Anche in questi casi vanno attuati interventi specifici, per prevenire quadri pi gravi come il disturbo da stress post-traumatico”. (ANSA).”

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