Coronavirus: Toscana, oggi 936 casi positivi in più, 31 i decessi. Nuovi testati positivo 11.5%

Sono 936 in più rispetto a ieri i casi di positività al Coronavirus rilevato oggi in Toscana, che portano a 218.929 il totale dall’inizio della pandemia. Dei 936 nuovi casi 885 sono stati confermati con tampone molecolare e 51 da test rapido antigenico. I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,8% e raggiungono quota 188.514 (86,1% dei casi totali). Sono stati eseguiti 14.596 tamponi molecolari e 10.579 tamponi antigenici rapidi, di questi il 3,7% è risultato positivo. Sono invece 8.169 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui l’11,5% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 24.473, -2,4% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.808 (14 in meno rispetto a ieri), di cui 257 in terapia intensiva (12 in meno). Si registrano 31 nuovi decessi: 13 uomini e 18 donne, con un’età media di 78,4 anni.
L’età media dei 936 nuovi positivi odierni è di 42 anni circa (il 23% ha meno di 20 anni, il 21% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 18% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (885 confermati con tampone molecolare e 51 da test rapido antigenico). Sono 59.931 i casi complessivi ad oggi a Firenze (223 in più rispetto a ieri), 19.723 a Prato (104 in più), 20.481 a Pistoia (75 in più), 12.265 a Massa Carrara (41 in più), 22.842 a Lucca (109 in più), 26.926 a Pisa (98 in più), 16.138 a Livorno (61 in più), 20.086 ad Arezzo (118 in più), 12.150 a Siena (62 in più), 7.832 a Grosseto (45 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 429 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 282 nella Nord Ovest, 225 nella Sud est.
La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 5.929 casi per 100 mila abitanti (media italiana circa 6.524). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.672 casi x100.000 abitanti, Pistoia con 7.021, Pisa con 6.440, la più bassa Grosseto con 3.565.

Complessivamente, 22.665 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (584 in meno rispetto a ieri, meno 2,5%).
Sono 29.941 (1.045 in più rispetto a ieri, più 3,6%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 12.653, Nord Ovest 9.675, Sud Est 7.613).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 1.808 (14 in meno rispetto a ieri, meno 0,8%), 257 in terapia intensiva (12 in meno rispetto a ieri, meno 4,5%).
Le persone complessivamente guarite sono 188.514 (1.503 in più rispetto a ieri, più 0,8%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 188.514 (1.503 in più rispetto a ieri, più 0,8%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Dei 31 nuovi decessi, 13 uomini e 18 donne con un’età media di 78,4 anni.
Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 11 a Firenze, 2 a Prato, 3 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 5 a Lucca, 1 a Pisa, 4 a Livorno, 4 a Arezzo.
Sono 5.942 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.890 a Firenze, 487 a Prato, 532 a Pistoia, 505 a Massa Carrara, 605 a Lucca, 635 a Pisa, 386 a Livorno, 400 ad Arezzo, 268 a Siena, 154 a Grosseto, 80 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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ITALIA
Covid: 350.034 test, tasso positività scende al 3,9%
Sono 350.034 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 294.045. Il tasso di positività è del 3,9%, in leggero calo rispetto al 4,1% di ieri.

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Vaccino J&J preferibilmente a over-60, circolare Ministero  Inviata ad enti e Regioni,firmata da direttore Prevenzione Rezza
Per il vaccino JANSSEN “si raccomandano le stesse condizioni di utilizzo del vaccino VAXZEVRIA” di AstraZeneca. Pertanto, il vaccino JANSSEN, “il cui uso è approvato a partire dai 18 anni di età, dovrà essere preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni”. E’ quanto si legge nella circolare del ministero della salute ‘Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19’, inviata ad enti e Regioni e firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza.
Alla circolare del ministero è anche allegata la nota della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco, riunitasi il 20 aprile dopo il pronunciamento dell’Agenzia europea dei medicinali Ema sul vaccino J&J. Una “combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento – rileva la Cts – è stata osservata molto raramente a seguito della vaccinazione con il vaccino COVID-19 Janssen. Una relazione causale con il vaccino è considerata plausibile. Sulla base dei dati attualmente disponibili, l’associazione con gli eventi trombotici sopra è stata riscontrata in soggetti di età inferiore a 60 anni e prevalentemente nelle donne”. L’Ema, si sottolinea nella nota, ha aggiornato le informazioni di sicurezza del vaccino contenute nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e nel Foglio Illustrativo per tenere conto degli eventi di tromboembolismo in sedi inusuali (fra i quali casi rari di trombosi venosa dei seni cerebrali, trombosi splancniche e arteriose) associati a trombocitopenia. È stata inoltre predisposta una Nota Informativa Importante per gli operatori sanitari. “Sulla base delle attuali stime di incidenza che indicano l’estrema rarità degli eventi sopra descritti – si legge nel parere della Cts – il bilancio beneficio/rischio del vaccino Janssen si conferma complessivamente positivo, in quanto il vaccino è sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19”. Inoltre, “tenuto conto delle analogie esistenti tra i due vaccini (Janssen e Vaxzevria), sia per quanto riguarda le piattaforme utilizzate (vettore adenovirale in entrambi i casi) che per la tipologia di eventi (in particolare relativamente al quadro clinico e all’età di insorgenza), si ritiene che al momento per il vaccino Janssen debbano essere previste le stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxzevria”. L’Aifa in collaborazione con l’Ema, si rileva, “continuerà l’attenta valutazione di qualsiasi segnale di sicurezza anche al fine di formulare eventuali ulteriori raccomandazioni”. (ANSA).

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