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Home›News Toscana Lavoro›news›Coronavirus, Toscana nella fase 2: test sierologici e indicatori di sorveglianza. 50 anni l’etˆ media dei nuovi contag

Coronavirus, Toscana nella fase 2: test sierologici e indicatori di sorveglianza. 50 anni l’etˆ media dei nuovi contag

By webprato
Giugno 19, 2020
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Dopo quasi una settimana dallÕinizio della cosiddetta fase 2, lÕArs Toscana fa un punto della situazione sullÕandamento dellÕepidemia in Toscana, letta anche attraverso le lenti di alcuni degli indicatori di monitoraggio previsti in coda al Dpcm del 27 aprile, attraverso i quali il Ministero della Salute deciderˆ in futuro se adottare provvedimenti restrittivi in quelle zone del Paese che potrebbero essere soggette a una forte emersione di nuovi casi.Proveniamo da una settimana durante la quale la numerositˆ dei casi  stata stabilmente al di sotto delle 40 persone. Rispetto alla media dellÕultima settimana di marzo, data dalla quale si stima che le misure di distanziamento sociale abbiano avuto un loro effetto, vi  stata una diminuzione di nuovi casi dellÕ85% rispetto alla media italiana del 70% ( Lombardia 60%, Piemonte 50%). Una sola area territoriale pare ancora ÒdrenareÓ la gran parte dei casi, ed  la provincia di Firenze. Ricordando che i dati trasmessi alla Protezione civile ogni giorno sono relativi alla provincia di notifica, la maggiore concentrazione a Firenze  dovuta essenzialmente alla densitˆ abitativa del territorio ed alla pi forte attrazione degli ospedali Covid nellÕarea fiorentina.LÕindice di contagiositˆ in Regione  stabilmente sotto 1 da circa un mese.Relativamente alle condizioni cliniche, sempre pi spesso siamo in presenza di casi asintomatici, pauci sintomatici ed in condizione lieve (vedi figura). Conseguentemente la composizione per classe dÕetˆ e genere sta progressivamente cambiando nelle ultime settimane: dalla quarta settimana di epidemia (ultima settimana di marzo) emerge unÕinversione nel rapporto tra i generi, che prima era a favore del sesso maschile (rapporto 40-60%) e che dalla prima settimana di aprile si inverte nelle stesse proporzioni in favore di quello femminile. I luoghi di contagio hanno visto il genere maschile infettarsi pi spesso in famiglia e sul luogo di lavoro, mentre quello femminile tra gli operatori sanitari e nelle Residenze sanitarie assistite.LÕetˆ media dei casi si abbassa sensibilmente nel corso della settimana, sfiorando di poco i 50 anni per entrambi i generi (era 60 fino allÕultima settimana di aprile). In questo senso, la maggiore emersione di casi asintomatici  probabilmente dovuta alla massiccia campagna di adesione ai test di screening sierologici su molte categorie professionali implementata da Regione Toscana durante le ultime settimane: questa potrˆ avere probabilmente impatto sullÕaumento di nuovi casi nella prossima settimana, che dovrebbero presentare le stesse caratteristiche cliniche e demografiche richiamate prima. Da quando Ž stata avviata la campagna, il 21 di aprile, sono stati effettuati circa 45.000 test di screening, pungidito e venosi, che hanno fatto emergere circa 400 persone positive, subito avviate al tampone di conferma.Le guarigioni, soprattutto quelle definitive o cosiddette virali (doppio tampone negativo di conferma), hanno fatto un vero e proprio scatto in avanti aumentando in proporzione 8 volte di pi della media italiana nellÕultimo mese: sono oramai quasi il 45% dei casi totali e la Toscana si  riportata cos“ nella media nazionale dei casi guariti. La diretta conseguenza di un aumento cos“ forte delle guarigioni  ovviamente la progressiva diminuzione degli attualmente positivi (casi totali meno deceduti e guariti).Il dato dei ricoveri  senza dubbio quello pi positivo: rispetto ad una media di circa 1.390 ricoveri totali nellÕarea Covid, riscontrati durante lÕultima settimana di marzo, questi sono stati poco meno di 600 nella prima settimana di maggio. Gli stessi dati per lÕoccupazione di posti letto in terapia intensiva (TI) sono rispettivamente 285 e 105: una riduzione per entrambe le tipologie di ricovero di circa il 60%, rispetto al 40% della media italiana per i ricoveri totali.La percentuale di occupazione di posti in TI rispetto al totale dei ricoveri totali  sempre tra le pi alte tra le regioni, a testimonianza del maggior utilizzo anche su casi con condizioni cliniche piuttosto sfavorevoli fin dal momento del ricovero.Focalizzando lÕattenzione sui posti letto di TI, la percentuale dei letti occupati rispetto alla capienza massima (cio letti intensivi disponibili sommati a quelli attivabili entro 48 ore, definiti Òimpegno su surge capacityÓ che in Toscana sono 440)  attualmente del 19%. Una parte dei letti e dei reparti destinati alla cura Covid sono stati cos“ riconvertiti allÕattivitˆ clinica originaria.Il dato sui deceduti  quello che rimane ancora piuttosto stabile: stiamo ancora osservando le conseguenze di una parte dei casi emersi durante la terza settimana di aprile, che avevano presentato condizioni cliniche gravi. In termini di mortalitˆ la Toscana si posiziona come la regione con la pi bassa mortalitˆ rispetto a tutte le altre regioni a grande e media diffusione del virus.Dal punto di vista territoriale sono Massa Carrara, Firenze e Lucca le province pi colpite, in coerenza e conseguenza ai territori pi colpiti dal virus, mentre i territori della parte sud est della nostra regione, sono quelli meno colpiti.La mortalitˆ per genere e classe dÕetˆ: le donne muoiono di meno, e sotto i 50 anni si osserva un basso tasso di mortalitˆ, mentre si alza in modo esponenziale nelle classi di etˆ pi anziane (sopra i 75 anni). Su questo fenomeno ha un impatto considerevole la cosiddetta comorbiditˆ, derivante dalla presenza di una o pi patologie croniche: un recente approfondimento Ars ha mostrato che i soggetti toscani affetti da ipertensione, dislipidemia, diabete e cardiopatia ischemica hanno un rischio di contrarre il virus rispettivamente 33, 29, 9 e 8 volte superiore rispetto alla popolazione generale, un chiaro segnale quindi di quali siano le popolazioni che dobbiamo proteggere dalla circolazione del virus.Veniamo in conclusione agli indicatori di monitoraggio che il Dpcm del 27 aprile ha previsto come sistema attraverso il quale valutare possibili provvedimenti di chiusura. Tra i vari indici che ciascuna regione dovrˆ monitorare settimanalmente c’ il tasso di occupazione delle terapie intensive, che dovrˆ restare inferiore al 30%, cos“ come al di sotto del 40% dovrˆ rimanere quello dei ricoveri in area medica Covid; il coefficiente di crescita dei casi di Coronavirus, che dovrˆ essere pi basso di 1, il cosiddetto R(t), indice di contagiositˆ nel tempo, evoluzione dellÕR(0). Inoltre non dovranno emergere nuovi focolai e non dovrˆ intercorrere pi di 4 giorni tra lÕemersione dei sintomi e lÕeffettuazione del tampone.ÒTutti gli indicatori di monitoraggio, previsti dal Ministero, vedono per adesso la Toscana in linea con quanto previsto e richiesto – commenta Fabio Voller, coordinatore dellÕOsservatorio di epidemiologia – Stiamo comunque costruendo un sistema di consultazione degli indicatori che possa tenere sotto controllo i principali indicatori del sistema di sorveglianza ministerialeÓ.

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