Coronavirus: Toscana, 673 nuovi casi positivi, 34 decessi. Rapporto nuovi testati positivo 15.68%

Su 4.250 nuove persone sottoposte a  test, esclusi i tamponi di controllo, sono 673 i casi da coronavirus emersi nelle ultime ventiquattro ore in tutta la Toscana. Positivo è dunque risultato il 15,68 per cento di chi è stato controllato.
I numeri che fotografano l’andamento dell’epidemia sono quelli accertati e comunicati oggi a mezzogiorno sulla base delle richieste della Protezione civile. Sommati ai casi segnalati dall’inizio della pandemia, il totale dei positivi toscani raggiunge quota 112.344. Di questi però solo 18.114, diminuiti in un giorno del 5,1 per cento, sono tuttora malati: 1.399 ricoverati in ospedale e 16.715 in isolamento a casa, in quanto non necessitano di cure particolari.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria a febbraio la Toscana ha sfondato ieri il muro del milione di persone sottoposte ad esami (oggi 1 milione e 5.473) ed effettuato in tutto, anche con i tamponi di controllo o ripetuti,  1.718.159 esami 12.416 solo nell’ultimo giorno (oltre a 1.887 tamponi antigenici rapidi) con il 5,4 per cento di esiti positivi nelle ventiquattro ore.
I guariti continuano a crescere, l’1,8 per cento in più nell’ultimo giorno, e salgono a 91.079 (l’81,1 per cento dei casi totali). Positivo è anche il dato della pressione sulle strutture sanitarie, in diminuzione: 50 pazienti in meno negli ospedali, 41 in corsia e nove nelle terapie intensive. Prosegue purtroppo l’onda lunga dei decessi: 34 segnalati oggi dalle Asl agli uffici della Regione, non tutti riferiti alle ultime ventiquattro ore, 19 uomini e 15 donne con un’età media di 79,3 anni.
L’età media dei 673 nuovi casi positivi del bollettino di oggi  è di 48 anni circa: il 14 per cento ha meno di 20 anni, il 24 per cento tra 20 e 39, il 30 per cento tra 40 e 59, il 21 per cento tra 60 e 79 e  l’11 per cento 80 anni o più.
In base alla provincia di residenza o domicilio, dall’inizio dell’epidemia sono 31.391 i casi complessivi ad oggi registrati nel territorio della città metropolitana di Firenze (214 in più rispetto a ieri), 9.875 a Prato (61 in più), 9.951 a Pistoia (57 in più), 7.202 a Massa Carrara (64 in più), 11.424 a Lucca (75 in più), 15.676 a Pisa (90 in più), 7.837 a Livorno (42 in più), 10.013 ad Arezzo (35 in più), 4.539 a Siena (18 in più) e 3.881 a Grosseto (17 in più). Ci sono poi 555 casi positivi notificati in Toscana, ma di residenti in altre regioni.
Nel dettaglio sono 348 i casi del bollettino di oggi che si riferiscono alla Asl Centro, 255 alla Nord Ovest, 70 alla  Sud est.
La Toscana si trova al momento al decimo posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.012 casi per 100 mila abitanti (la media italiana è di circa 3.025 per 100 mila, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 3.832 casi per 100 mila abitanti, Pisa con 3.741, Massa Carrara con 3.696, mentre la più bassa è Siena con 1.699.
Le persone che sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o perché risultano prive di sintomi sono diminuite in un giorno di 928, un calo del 5,3 per cento, e come già scritto assommano a 16.715 casi.
In isolamento in sorveglianza attiva, anche se non positivi ma per il fatto di aver avuto contatti con persone contagiate, ci sono poi altri 28.102  toscani: 8.948 nell’Asl Toscana Centro, 14.427 nella NordOvest e 4.727 nella Sud Est. Anche questo numero appare comunque in calo: 550 in meno rispetto a ieri, sceso dell’1,9 per cento.
Delle persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid, che oggi sono complessivamente 1.399 (50 in meno rispetto a ieri, meno 3,5%), 219 si trovano al momento in terapia intensiva (9 in meno rispetto a ieri,  nonostante dieci nuovi accessi, meno 3,9 per cento il saldo).
Tra i dichiarati guariti – 91.079 (1.617 in più rispetto a ieri, più 1,8%) – la maggior parte (90.626, 1.579 in più rispetto a ieri, più 1,8%) lo è a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali con tampone negativo, mentre 453 (38 in più rispetto ieri, più 9,2 per cento) lo sono al momento solo clinicamente, ovvero sono divenuti asintomatici dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione.
Con le 34 morti segnalate nel bollettino di oggi (9 nell’area della città metropolitana di Firenze, 4 a Pistoia, 2 a Massa Carrara, 4 a Lucca, 3 a Pisa, 4 a Livorno, 6 a Arezzo e 2 a Siena) salgono a 3.151 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 1.096 a Firenze, 217 a Prato, 245 a Pistoia, 348 a Massa Carrara, 285 a Lucca, 349 a Pisa, 232 a Livorno, 179 ad Arezzo, 99 a Siena e 72 a Grosseto, a cui si aggiungono  29 persone decedute sul suolo toscano ma residenti fuori regione.

ITALIA

Covid: 17.938 nuovi casi, 484 le vittime. Tasso di positività sale all’11,7%
Sono 17.938 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale di 1.843.712. Secondo i dati del ministero della Salute l’incremento delle vittime in un giorno è invece di 484, che porta il totale dall’inizio dell’emergenza a 64.520.
Secondo il bollettino giornaliero, ci sono in Italia 686.031 attualmente positivi, 1.183 più di ieri, un aumento che si registra dopo giorni di calo. L’incremento dei guariti nelle ultime 24 ore è invece di 16.270 per un totale dall’inizio dell’emergenza di 1.093.161.
Sono 152.697 i tamponi effettuati per il Covid in Italia nelle ultime 24 ore, quasi 44mila in meno rispetto a ieri. Il tasso di positività sale all’11,7%, in aumento di oltre un punto e mezzo rispetto a ieri quando era al 10,1%.
Sono 3.158 i pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva, con un saldo negativo tra ingressi e uscite di 41 persone nelle ultime 24 ore. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 152. Nei reparti ordinari ci sono invece, secondo i dati del ministero della Salute, 27.735 persone, in calo di 333 rispetto a sabato. (ANSA).

Covid: Ippolito, terza ondata è possibile. ‘Credo che nei primi mesi tutti vorranno essere vaccinati’
“Se una cosa ho imparato da questa pandemia è che non vi è nulla di sicuro. Non possiamo sicuramente escludere la terza ondata della pandemia, ma sappiamo tutti quali sono i comportamenti da adottare per evitarla o almeno per ridurne l’impatto. Ciò che accadrà a gennaio lo decideremo noi”. Lo ha detto in un’intervista a Inews24.it Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma. “Tre giorni fa – ha continuato Ippolito – quando le Germania ha fatto registrare 590 morti su una popolazione superiore agli 80 milioni di abitanti, la cancelliera Merkel è andata in televisione a implorare i tedeschi di seguire le regole. In Italia, che di abitanti ne ha 20 milioni in meno, abbiamo una media di 600 morti al giorno dall’inizio di novembre e la cosa sembra non interessare nessuno”. E su una probabile scarsa adesione degli italiani ad una campagna vaccinale contro il Covid, Ippolito ha concluso: “”Io sono convinto che nei primi mesi avremo il problema opposto: tutti vorranno essere vaccinati perché sarà l’unico mezzo per provare a tornare ad una vita normale. Proprio per questo sarà essenziale comunicare bene che la definizione delle categorie e dei soggetti che riceveranno prioritariamente il vaccino è frutto di attenta analisi dei rischi basate su dati scientifici. I primi saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, i residenti e i lavoratori delle RSA, e le persone di età superiore agli 80 anni”. (ANSA).

 

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