Coronavirus: Toscana, 355 nuovi casi, 10 decessi. Rapporto Nuovi testati positivo 13.2%

In Toscana sono 121.770 i casi di positività al Coronavirus, 355 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,4% e raggiungono quota 108.092 (88,8% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.904.826, 6.387 in più rispetto a ieri, di cui il 5,6% positivo. Sono invece 2.688 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 13,2% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 2.700 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.948, -0,7% rispetto a ieri. I ricoverati sono 981 (17 in più rispetto a ieri), di cui 147 in terapia intensiva (8 in più). Purtroppo, oggi si registrano 10 nuovi decessi: 4 uomini e 6 donne con un’età media di 83,1 anni.
L’età media dei 355 casi odierni è di 46 anni circa (il 16% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 33% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, l’8% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 33.945 i casi complessivi ad oggi a Firenze (160 in più rispetto a ieri), 10.479 a Prato (16 in più), 10.528 a Pistoia (10 in più), 7.750 a Massa (11 in più), 12.727 a Lucca (24 in più), 16.902 a Pisa (28 in più), 8.808 a Livorno (41 in più), 10.753 ad Arezzo (25 in più), 5.098 a Siena (36 in più), 4.225 a Grosseto (4 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 197 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 93 nella Nord Ovest, 65 nella Sud est.
La Toscana si trova al 12° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.265 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.547 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 4.066 casi x100.000 abitanti, Pisa con 4.034, Massa Carrara con 3.977, la più bassa Grosseto con 1.906.
Complessivamente, 8.967 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (90 in meno rispetto a ieri, meno 1%).
Sono 16.416 (836 in meno rispetto a ieri, meno 4,8%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 3.822, Nord Ovest 8.984, Sud Est 3.610).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 981 (17 in più rispetto a ieri, più 1,8%), 147 in terapia intensiva (8 in più rispetto a ieri, più 5,8%).
Le persone complessivamente guarite sono 108.092 (418 in più rispetto a ieri, più 0,4%): 592 persone clinicamente guarite (2 in meno rispetto a ieri, meno 0,3%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 107.500 (420 in più rispetto a ieri, più 0,4%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Purtroppo, oggi si registrano 10 nuovi decessi: 4 uomini e 6 donne con un’età media di 83,1 anni.
Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 2 a Firenze, 1 a Prato, 1 a Pistoia, 3 a Massa Carrara, 2 a Pisa, 1 a Livorno.
Sono 3.730 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.257 a Firenze, 255 a Prato, 279 a Pistoia, 392 a Massa Carrara, 348 a Lucca, 435 a Pisa, 270 a Livorno, 220 ad Arezzo, 128 a Siena, 92 a Grosseto, 54 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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Covid: Giani, 8.970 vaccini somministrati in Toscana
“Sono 8.970 i vaccini somministrati fino ad ora in Toscana”. Lo ha annunciato sul proprio profilo Facebook il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

ITALIA

Covid: 14.245 nuovi casi in 24 ore, 347 vittime. Tasso positività 13.8% (ieri 17.6%)
Sono 14.245 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Le vittime sono invece 347. Lo rende noto il nuovo bollettino del ministero della Salute.
Dopo l’impennata degli ultimi due giorni, torna a scendere il tasso di positività al Covid in Italia, che si attesta al 13,8% rispetto al 17,6% di ieri. Sono stati 102.974 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.
Continuano ad aumentare i pazienti ricoverati in terapia intensiva per coronavirus in Italia: sono 14 in più rispetto a ieri, con 154 nuovi ingressi registrati oggi. Lo rende noto il nuovo bollettino del ministero della Salute. I malati attualmente ricoverati in terapia intensiva sono 2.583, contro i 2.569 di ieri. Nei reparti ci sono invece 23.075 persone, 127 in più di ieri. Aumentano i guariti o dimessi, 14.746, per un totale da inizio pandemia di 1.503.900. Le vittime arrivano invece a quota 75.332. (ANSA).
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Vaccino: dopo la prima dose ancora prudenza. Immunità solo a una settimana dalla seconda dose
Evitare che ci si ammali di Covid-19 e proteggere chi corre il rischio maggiore di contrarre la malattia nella forma più grave: al momento è questo l’obiettivo della vaccinazione, così come è noto che il vaccino agisce per gradi e che la sua piena efficacia si raggiunge solo a una settimana dalla seconda dose. Non si sa ancora, invece, se la vaccinazione protegga dall’infezione ed è per questo che per tutta la durata della campagna vaccinale bisognerà continuare ad adottare ogni precauzione. “L’efficacia del 95% riscontrata dagli studi clinici si riferisce a una settimana dopo la seconda dose. Il massimo della protezione si ha, quindi, dopo questo periodo”, rileva sul suo sito l’Istituto Superiore di Sanità (Iss “Il vaccino comincia a fare effetto a distanza di qualche giorno dalla somministrazione e dopo la prima dose non ci si aspetta una protezione completa”, osserva Stefania Salmaso, dell’Associazione italiana di epidemiologia, commentando il caso della dottoressa di Siracusa risultata positiva a una settimana dalla prima dose del vaccino. “Probabilmente – aggiunge – la dottoressa era nel periodo di incubazione dell’infezione o l’aveva acquisita molto recentemente”. I dati relativi al vaccino della Pfizer, prosegue Salmaso, stimano un’efficacia del 52% dopo la prima dose, che va aumentando nel tempo, fino a superare l’80% a distanza di dieci giorni, secondo quanto indicano i dati rilevato durante la sperimentazione clinica. Con la seconda dose l’efficacia prevista è intorno al 95%. Per questo motivo, rileva Salmaso, “un’infezione identificata a distanza di sei giorni dalla prima dose di vaccino non è un fallimento né un caso di inefficacia vaccinale”. L’efficacia, prosegue l’esperta, “è calcolata sulle forme cliniche manifeste e al momento non abbiamo dati sufficienti per capire se la vaccinazione impedisce l’infezione, né sappiamo se chi è vaccinato può contagiarsi né se, in caso di infezione, sia contagioso”. Sono risposte che arriveranno senz’altro con il tempo. “Al momento sappiamo che il vaccino protegge dalla malattia e aiuta a prevenire i casi severi, che richiedono un ricovero o che rischiano un esito fatale”. L’obiettivo attuale non è quindi bloccare la circolazione del virus ed è per questo motivo, conclude Salmaso, che “in questa fase iniziale della campagna di vaccinazione è molto importante non abbandonare le cautele” (ANSA).

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