Coronavirus: Toscana 332 nuovi casi, 45 decessi. Rapporto nuovi testati positivo 12%

Sono 332 i positivi in più rispetto a ieri, su un totale, da inizio epidemia, pari a 113.121 unità. I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 332 casi odierni è di 46 anni circa (l’11% ha meno di 20 anni, il 30% tra 20 e 39 anni, il 30% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più).
I guariti crescono dell’1,6% e raggiungono quota 93.619 (82,8% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.733.863, 8.572 in più rispetto a ieri, di cui il 3,9% positivo. Sono, invece, 2.765 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 12% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 4.135 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 16.264, -7% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.370 (33 in meno rispetto a ieri), di cui 214 in terapia intensiva (4 in più).
Oggi si registrano 45 nuovi decessi: 25 uomini e 20 donne con un’età media di 82,3 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 8 a Firenze, 3 a Prato, 2 a Pistoia, 2 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 10 a Pisa, 4 a Livorno, 4 a Arezzo, 3 a Siena, 5 a Grosseto, 1 residente fuori Toscana.
Alcuni dei decessi comunicati agli uffici della Regione nelle ultime 24 ore si riferiscono a morti avvenute nei giorni/periodi precedenti.
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 31.567 i casi complessivi ad oggi a Firenze (81 in più rispetto a ieri), 9.925 a Prato (12 in più), 10.029 a Pistoia (27 in più), 7.251 a Massa (16 in più), 11.532 a Lucca (48 in più), 15.788 a Pisa (48 in più), 7.896 a Livorno (14 in più), 10.075 ad Arezzo (26 in più), 4.570 a Siena (13 in più), 3.933 a Grosseto (47 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 122 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 124 nella Nord Ovest, 86 nella Sud est.
La Toscana si trova al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.033 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.074 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 3.851 casi x100.000 abitanti, Pisa con 3.768, Massa Carrara con 3.721, la più bassa Siena con 1.710.
Complessivamente, 14.894 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (1.182 in meno rispetto a ieri, meno 7,4%). Sono 27.695 (84 in meno rispetto a ieri, meno 0,3%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 8.823, Nord Ovest 14.231, Sud Est 4.641).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 1.370 (33 in meno rispetto a ieri, meno 2,4%), 214 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 1,9%).
Le persone complessivamente guarite sono 93.619 (1.502 in più rispetto a ieri, più 1,6%): 413 persone clinicamente guarite (37 in meno rispetto a ieri, meno 8,2%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 93.206 (1.539 in più rispetto a ieri, più 1,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Sono 3.238 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.115 a Firenze, 222 a Prato, 252 a Pistoia, 353 a Massa Carrara, 288 a Lucca, 365 a Pisa, 237 a Livorno, 188 ad Arezzo, 105 a Siena, 77 a Grosseto, 36 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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Covid: specialisti Careggi in Girot per cura pazienti Rsa Proposta lanciata da Ausl e accolta da Azienda universitaria
Da ieri i gruppi Girot (Gruppi di intervento rapido ospedale territorio) dell’Azienda sanitaria gestiti da specialisti ospedalieri, in particolare geriatri ma anche medici internisti e da personale infermieristico, con sede nel presidio sanitario di Villa Donatello, sono supportati da medici specialisti – in una prima fase geriatri e internisti ma successivamente da altre specialità – dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi che integreranno le proprie competenze professionali all’interno del Girot. La proposta di integrazione fra le due aziende sanitarie, spiega una nota, è partita dalla Ausl Toscana centro, con una lettera che il direttore Paolo Morello Marchese ha indirizzato al direttore generale di Careggi Rocco Damone. Obiettivo l’attivazione di un percorso di integrazione e sperimentazione tra le due aziende sanitarie che nell’organizzazione – sottolinea nella sua lettera Morello Marchese – porterà reciproci vantaggi. Fra questi il contenimento dell’afflusso dei pazienti verso i pronto soccorso dei Dea dell’area vasta, riducendo conseguentemente il carico di ricovero per le degenze di discipline mediche. Alla proposta ha fatto seguito la pronta adesione e partecipazione al progetto da parte dell’Azienda universitaria ospedaliera di Firenze. I Girot hanno una specifica zona geografica di pertinenza nella quale sono attivati sei giorni su sette dall’infermiere territoriale e dal medico di medicina generale. La gestione è geriatrica ma forte è anche la collaborazione con la medicina interna e con le cure intermedie. “Siamo in grado di portare l’ospedale fisicamente nel territorio con gli specialisti delle strutture ospedaliere ad alta complessità direttamente al letto dei pazienti”, commenta il professor Andrea Ungar, coordinatore del progetto Girot per l’Aocu. “Un progetto che dimostra le capacità di coordinamento del Sistema sanitario toscano”, aggiunge Carlo Nozzoli, direttore del dipartimento Dea di Careggi. “L’integrazione fra gli specialisti della Azienda ospedaliera universitaria di Careggi con quelli della Ausl dà inizio a una collaborazione mai sperimentata in passato”, dichiara Giancarlo Landini, direttore del Dipartimento delle specialistiche mediche della Ausl Toscana centro. In questa fase il rafforzamento del Gruppo d’intervento rapido è funzionale soprattutto alle valutazioni logistiche e organizzative all’interno di Rsa in cui sono emersi casi di positività. (ANSA).

ITALIA

Covid: 14.844 nuovi casi in 24 ore, 846 morti. Rapporto tamponi positivo 9.1% (-2.5% su ieri)
Sono 14.844 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Le vittime sono, invece, 846 morti.
I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 162.880, (ieri erano stati 103.584) con un rapporto di positivi pari al 9,1% (-2,5% rispetto a ieri).
Si confermano in calo i pazienti ricoverati in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi, stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, sono 3.003 (-92) rispetto a ieri. Scendono anche i ricoverati con sintomi passati dai 27.765 di ieri ai 27.342 di oggi (-423).
Comunque “siamo ancora sopra la soglia critica per l’occupazione dei posti in terapia intensiva e di area medica” secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.  I dimessi o guariti sono aumentati di 21.799 raggiungendo 1.137.416. Gli attualmente positivi in Italia sono 667.303 (-7.806). I casi totali hanno raggiunto quota 1.870.576. (ANSA).

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Covid: Cnr,Natale ‘a maglie larghe’ causa 5mila morti in più  Spinella,in 40 giorni si supererà la soglia degli 80mila decessi
“Allargando le maglie della mobilità per festeggiare il Natale, secondo stime matematiche, il numero dei decessi per Covid-19 potrà superare in 40 giorni abbondantemente la soglia degli 80.000, con un dato di almeno 5.000 morti in più rispetto alle proiezioni legate invece se si dovessero continuare a seguire le attuali misure di contenimento. Dopo 60 giorni, seguendo un tasso di mobilità come quello di settembre, supereremo i 100.000 morti”. A dirlo è il fisico Corrado Spinella, direttore del dipartimento Scienze fisiche e tecnologie della materia del Cnr, aggiornando uno studio da lui stesso condotto con le proiezioni di contagi, ricoveri e decessi per Covid-19. “Nel caso in cui si dovesse arrivare a Natale con una mobilità simile a quella vista a fine settembre – spiega Spinella – la curva dei contagi e degli ospedalizzati riprenderebbe immediatamente a salire, così da rendere vani i risultati raggiunti fino ad ora, visto anche che la discesa è stata piuttosto lenta. La terza ondata sarebbe così inevitabile dopo due settimane dalle festività natalizie. In questo momento, secondo le simulazioni, stiamo viaggiando con una mobilità 1,7 volte maggiore rispetto al lockdown di primavera”.(ANSA).

Blangiardo (Istat),nel 2020 oltre 700.000 morti come nel ’44 Valore preoccupante, ultima volta eravamo in piena guerra
“Non è ancora finito il 2020, ma una valutazione ragionevole fa pensare che quest’anno supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché una cosa del genere l’ultima volta, in Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale”. A illustrare i numeri dai quali si deduce anche il peso della pandemia Covid, è stato, durante la trasmissione Agorà su Rai Tre, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. “Nel 2019 – precisa – il dato era stato di 647.000 morti”. (ANSA).

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