Coronavirus: tamponi, ateneo Firenze produce gratis reagente Sostanza scarseggia. Primi litri a laboratori Careggi e Ispro

Un laboratorio dell’Universitˆ di Firenze produrrˆ gratuitamente il reagente necessario all’Azienda ospedaliera di Careggi e all’Ispro per all’analisi dei tamponi per il Covid-19. Oggi, annuncia l’Ateneo, saranno prodotti e consegnati i primi sei litri della sostanza, sufficienti per 6.000 tamponi. La produzione, viene spiegato,  stata avviata a seguito della richiesta della direzione sanitaria di Careggi, a causa della difficoltˆ di approvvigionamento presso le case produttrici. Il reagente serve a inattivare l’infettivitˆ del virus per poi procedere in sicurezza all’analisi del campione. Da un primo esame e dalla bibliografia disponibile – si spiega nel comunicato diffuso dell’Unifi –  emerso che la formulazione del prodotto poteva essere determinabile, fermo restando che le schede tecniche dei prodotti utilizzati normalmente, in quanto coperti da brevetto, non sono esaustive. Su incarico del rettore Luigi Dei, la sostanza  stata analizzata da Sandra Furlanetto, docente di Chimica analitica che, con Giuseppe Pieraccini direttore tecnico del Centro di servizi di spettrometria di massa dell’Ateneo, ne ha individuato la formulazione”. In questa settimana sono stati prodotti quattro campioni a differente grado di purificazione, poi testati dal laboratorio di Gian Maria Rossolini a Careggi, in parallelo con il reagente certificato. “Tutti e quattro – precisa l’Ateneo – hanno superato le verifiche”.”Sono molto grato all’Universitˆ di Firenze e ai docenti e ricercatori del Dipartimento di Chimica – ha affermato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi -. Con il loro lavoro e la loro determinazione sono riusciti a individuare la formulazione di uno dei preziosi reagenti impiegati nell’analisi del tampone molecolare”. “é una grande notizia – prosegue -, importantissima nell’emergenza sanitaria. In questi giorni avevamo cominciato a registrare la scarsitˆ di questo reagente e proprio oggi sono arrivati i primi litri di quello autoprodotto nell’Universitˆ di Firenze. Siamo fra i pochi al mondo ad essere in grado di autoprodurre questa sostanza tanto preziosa per la microbiologia applicata al Covid-19 e cos“ difficile da reperire nei mercati di tutto il mondo”. “Siamo felici e orgogliosi – ha commentato il rettore dell’Universitˆ di Firenze Luigi Dei – di avere contribuito, grazie alla sapienza e alla professionalitˆ dei nostri colleghi, a risolvere un problema critico per la nostra sanitˆ, a riprova della fondamentale importanza della ricerca e dell’innovazione, del ruolo che l’Universitˆ pu˜ svolgere nell’ambito delle aziende ospedaliero-universitario”.(ANSA).”

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