Coronavirus: regioni e sindacati,risorse personale emergenza Siglato protocollo per tutele e fondi aggiuntivi

é stato sottoscritto oggi un protocollo d’intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano e le Organizzazioni Sindacali FP Cgil, Cisl FP, Uil FPL, per l’individuazione e la destinazione di specifiche risorse finalizzate a remunerare le particolari condizioni dei lavoratori impegnati nell’emergenza Covid-19 negli Enti e Aziende del SSN”. Un testo,  detto in una nota congiunta, costruito grazie anche al coinvolgimento del Comitato di Settore Regioni-Sanitˆ. Regioni e sindacati, con il protocollo, chiedono di riconoscere “la grande professionalitˆ, la capacitˆ di adattamento organizzativo e la dedizione al lavoro” degli operatori, attraverso un pacchetto di interventi “che incrementi in misura sensibile le risorse disponibili, anche con un ulteriore stanziamento da parte del Governo”, escludendo le risorse “dal computo dei limiti previsto dall’attuale art.23 comma 2 del D.lgs. 75/2017 e dai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa di personale”. Regioni e sindacati del pubblico impiego, elencano le leve retributive impiegabili, tra le quali: una particolare maggiorazione della produttivitˆ, a titolo di “progetto covid-19”, individuata previo passaggio in contrattazione integrativa; l’estensione di un’indennitˆ di malattia infettiva a tutto il personale sanitario ed oss, con la richiesta di intervenire, da un punto di vista normativo, per permettere l’estensione dell’indennitˆ a tutto il personale; infine, la possibilitˆ di ampliare i reparti e i servizi destinatari dell’indennitˆ di terapia intensiva e sub-intensiva, attraverso il confronto e la contrattazione regionale. Per rendere operative queste misure – proseguono le Regioni e le organizzazioni sindacali firmatarie del presente protocollo -,  stato condiviso “l’invio al Governo di una serie di proposte tra le quali, in particolare, alcuni emendamenti all’ex art.1 del Cura Italia”. éstato inoltre richiesto “di dare compiuta attuazione a quanto previsto nel Patto per la Salute 2019-2021, prevedendo la possibilitˆ per le Regioni in equilibrio economico, che hanno garantito i LEA e avviato il processo di adeguamento alle disposizioni di cui al DM 2 aprile 2015, n. 70, di destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive rispetto a quelle giˆ previste nel CCNL, nel limite del 2 per cento del monte salari regionale, rilevato nell’anno 2018, nonchŽ ulteriori risorse aggiuntive di derivazione nazionale e comunitaria”. A tal fine, “risulta poi necessario per poter pienamente utilizzare le auspicate ulteriori risorse, che interventi finanziari di carattere europeo e nazionale per la gestione dell’emergenza, siano escluse dal computo dei limiti previsti dall’attuale art. 23 comma 2 del D.lgs. 75/2017 e dai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa di personale”. Si ritiene infine – concludono Regioni e Sindacati – che “debba essere previsto, in relazione all’eccezionalitˆ dell’emergenza sanitaria in atto, un intervento normativo che tuteli tutto il personale coinvolto che ha operato nella fase emergenziale da responsabilitˆ civili e penali, salvo il caso di condotte poste in essere con dolo o in ipotesi particolarmente qualificate di colpa grave”. (ANSA).”

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