Coronavirus, Regione e Unione italiana ciechi insieme per valorizzare differenti abilit
Disabilit e emergenza, come possono convivere: se lo sono chiesto la Protezione civile regionale e il settore socio sanitario della Regione che, con lÕUnione Italiana Ciechi e ipovedenti toscana, hanno avviato un percorso condiviso per individuare insieme soluzioni per coloro che, con problemi di disabilit, devono affrontare lÕemergenza COVID.Tre le questioni sul tavolo:- la valorizzazione di non vedenti e i ipovedenti anche nel sistema di Protezione Civile tramite lÕaffidamento di incarichi quali per esempio il servizio informazioni telefonico.- la ricerca sui presidii e i dispositivi sanitari pi innovativi e efficaci adatti a chi ha problemi legati a vista e udito.- la creazione di una rete con tutti i settori regionali e con i gestori dei servizi pubblici e i servizi socio sanitari, per affrontare in sicurezza e con le giuste modalit la situazione emergenziale per esempio sui trasporti pubblici o per accedere a un ambulatorio.ÒAbbiamo pensato all’impatto che questa emergenza sta avendo su ogni aspetto della vita sociale, lavorativa e familiare Ð ha detto lÕassessore alla protezione civile Federica Fratoni Ð e per questo ci venuta l’idea di portare a uno stesso tavolo i rappresentanti dellÕ associazione lÕUnione italiana ciechi e ipovedenti toscana insieme ai funzionari regionali delle direzioni interessate per concentrare l’attenzione su aspetti specifici che possiamo semplificare insieme o per i quali possiamo creare qualcosa di nuovo adatto a chi ha problemi di vista o di uditoÓÒDa anni siamo impegnati nel promuovere progetti innovativi sullÕaccessibilit per tutti a tutela delle persone pi fragili. Pertanto – ha aggiunto lÕassessore per il diritto alla salute, Stefania Saccardi – nostra intenzione proseguire su questa strada e continuare a garantire il nostro massimo sostegno alle persone con disabilit, perch possano recuperare la loro autonomia personale e vivere il quotidiano come chiunque altro, soprattutto in situazioni di emergenza sanitaria come quella che abbiamo vissuto e che tuttora in atto. Mettendo a frutto le migliori esperienze, che abbiamo realizzato insieme allÕassociazionismo, riusciremo a trovare le migliori soluzioni progettuali per valorizzare le abilit dei non vedenti e degli ipovedenti, che saranno senzÕaltro di grande aiuto alla comunit, oltre che a loro stessiÓ.