Coronavirus, primi esiti positivi in pazienti trattati con farmaco ‘anti-terapie intensive’

EÕ partita dallÕospedale di Livorno la sperimentazione di un farmaco, usato su pazienti ematologici affetti dalla sindrome emofagocitica acuta e la graft versus host disease, per impedire lÕevoluzione critica dellÕinfezione da Covid-19 e, quindi, il ricorso alle terapie intensive.Gli ematologi dell’ASL Toscana nord ovest, dott. Enrico Capochiani (direttore dellÕematologia dellÕASL Toscana nord ovest), dottoressa Emanuela Santantonio (ospedale San Luca di Lucca), anche grazie al confronto culturale e scientifico con lÕUniversitˆ, il CNR e con lÕapporto del dott. Spartaco Sani (direttore dellÕinfettivologia della ASL nord ovest), hanno definito specifici criteri per selezionare i pazienti potenzialmente idonei. In particolare malati ricoverati nel reparto di infettivologia dellÕospedale di Livorno, con iniziale difficoltˆ respiratoria, ma non ancora in ventilazione assistita, cui somministrare un farmaco orale registrato anche per le condizioni di iper-infiammazione.ÒI pazienti ad oggi giˆ trattati sono 4: 3 uomini e una donna (nel rispetto delle percentuali di genere tipiche della malattia) di etˆ comprese tra i 28 e i 72 anni. Altri 2 hanno avviato oggi (28 marzo) la fase di sperimentazioneÓ. Ci spiega il dott. Enrico Capochiani. ÒTutti e 4 i pazienti avevano malattia di recente insorgenza con dati clinici confermanti la polmonite da Covid-19, ma con un quadro ancora non evoluto verso la respirazione polmonare assistita, anche se le condizioni cliniche facevano giˆ intravvedere il ricorso imminente alla terapia intensiva ed una prossima intubazione. Il primo paziente trattato  in procinto di superare qualunque forma di respirazione assistita, la seconda  in deciso miglioramento e gli ultimi due, che hann o iniziato da poco, sembrano seguire il medesimo decorsoÓ.ÒIn questa prospettiva Ð conclude Capochiani – i dati che la letteratura scientifica ha presentato nelle ultime settimane, sembrano suggerire che i quadri COVID-19 che evolvono negativamente con necessitˆ di supporto rianimatorio, abbiano molte caratteristiche simili alle reazioni immunitarie derivanti da patologie ematologiche e che, conseguentemente, possano essere efficaci i medesimi trattamentiÓ.ÒLÕobiettivo dei medici Toscani Ð sottolinea Spartaco Sani Ð da un alto  quello di trovare farmaci che riducano la quantitˆ di virus nel paziente (terapie antivirali), ma dallÕaltro trovare anche farmaci che impediscano lÕevoluzione critica dellÕinfezione. EÕ su questo aspetto che ematologi, infettivologi e rianimatori dellÕASL Toscana nord ovest, hanno concentrato il loro interesse, ovvero definire un trattamento che possa evitare la progressione di COVID-19 da malattia domestica a malattia subintensiva a malattia da reparto di rianimazione, cos“ da aumentare la percentuale di guariti e comunque ridurre il carico sui reparti di rianimazioneÓ.La letteratura, i meccanismi di azione, i tempi di efficacia, hanno fatto propendere per l’uso di farmaci inibitori di un sistema proinfiammatorio specifico definito JAK-STAT. Tra i medicinali attivi  stato selezionato, dagli ematologi dellÕASL Toscana nord ovest, per la sua efficacia e la velocitˆ, il ruxolitinib, (JAKAVI), farmaco Novartis che la ditta ha fornito con consenso AIFA in modlitˆ off -label. L’utilizzo off-label riguarda molecole giˆ note e utilizzate da tempo, per le quali esistono cospicue evidenze scientifiche che ne permetterebbero l’uso razionale anche in situazioni cliniche e secondo modalitˆ non previste dalla scheda tecnica e nel foglietto illustrativo.ÒLa Regione Toscana -afferma Letizia Casani Ð sta seguendo con attenzione questa opportunitˆ e ci auguriamo, che questo farmaco consenta di non fare arrivare i pazienti, con un inizio di crisi respiratoria, alla terapia intensiva garantendone invece una loro pi rapida guarigione, comportando anche una possibilitˆ in pi per coloro che invece avranno comunque necessitˆ di terapie intensiveÓ.Al fine di consolidare le evidenze scientifiche a beneficio di un trattamento terapeutico potenzialmente rilevante per una lotta su larga scala alle complicanze da sindrome respiratoria acuta innescata dal COVID-1, la Regione Toscana avvierˆ a breve una sperimentazione ufficiale del nuovo farmaco condivisa con Aifa.

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