Coronavirus: Livorno,8 pazienti trattati farmaco ematologici

Sono otto i pazienti all’ospedale di Livorno trattati con un farmaco che normalmente viene usato su pazienti ematologici, per impedire l’evoluzione critica dell’infezione Covid-19 e, quindi, il ricorso alle terapie intensive. E’ quanto si spiega dall’Azienda sanitaria in merito alla sperimentazione in corso nella cittˆ toscana. Il nostro obiettivo era quello di ridurre il numero di pazienti che vanno in rianimazione – ha detto Enrico Capochiani, direttore dell’ematologia dell’Asl Toscana nord ovest – riportando questa malattia in un ambito meno complesso e meno grave. Dal 24 di questo mese i pazienti ad oggi giˆ trattati sono 8: nessuno di loro  progredito verso il reparto di rianimazione, nessuno di loro necessita di ventilazione assistita e questo  sicuramente il primo grande obiettivo che ci siamo posti e tutto sommato possiamo dire ad oggi di averlo raggiunto”. I segnali fino ad ora sono incoraggianti. “Vorremmo provare a estendere l’utilizzo di questo farmaco – ha spiegato ancora Capochiani – anche nelle altre strutture ospedaliere dell’Azienda Toscana Nord Ovest, in particolare quelle pi critiche come quella di Massa”. Per Capochiani, in una situazione di eccezionalitˆ come questa, sarebbe utile raggiungere rapidamente una sperimentazione clinica almeno su una quindicina di pazienti. “Abbiamo ricevuto l’offerta di collaborazione – ha proseguito il direttore – di alcune strutture universitarie della Toscana, l’Universitˆ di Siena, e la Regione Marche per riuscire a collaborare e raggiungere velocemente quel numero di casi considerati statisticamente significativi, per poter dare un giudizio unico e definitivo sull’efficacia di questo farmaco”. “I pazienti che abbiamo trattato – ha concluso Capochiani – erano tutti in una condizione di rapida evoluzione di malattia cio con la necessitˆ che i colleghi rianimatori si cominciassero ad attivare per la respirazione assistita: nessuno di questi  andato in quella complessa e sfortunata direzione, e questo  il primo risultato che abbiamo ottenuto a oggi: cio di aver impedito che questi pazienti evolvessero e aver garantito alla rianimazione almeno sei o sette posti letto in pi che in questo momento non sono poca cosa”. (ANSA).”

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