Coronavirus: infermieri Toscana a Regione, Dpi o indicazioni Lettera 9 Ordini a Rossi. La risposta
Chiedono la garanzia che ci siano adeguati Dpi e non soluzioni insicure e non certificate” o, in mancanza, che “Regione e Aziende si prendano la responsabilit di fornire indicazioni di comportamento agli operatori” cessando “di lasciare questo onere cos pesante ai singoli professionisti”. Cos, in una lettera aperta, al governatore toscano Enrico Rossi e all’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, i presidenti degli Ordini degli infermieri di Firenze, Prato, Lucca, Livorno, Pisa, Massa Carrara, Grosseto, Arezzo e Siena, “per conto di oltre 30000 infermieri” che in Toscana “sono chiamati alle armi per fronteggiare il pericolo a cui questa emergenza sanitaria li sta esponendo”. “Molti di noi sono in prima linea con turni massacranti, mancati riposi, notti in piedi e tanti sacrifici, anche familiari” spiegano. “Siamo a conoscenza – aggiungono – che il Ssr sta cercando di affrontare al meglio la situazione, preparandosi con la strumentazione e i presidi adeguati per accogliere i pazienti positivi. Tuttavia moltissimi colleghi ci contattano e ci informano sulla difficolt delle Aziende a garantire adeguati Dpi. Questa carenza comune in tutta la regione, espone inesorabilmente gli operatori sanitari al rischio di risultare positivi e questo non accettabile”: “Nelle ultime ore abbiamo letto di numerosi infermieri e di medici che sono risultati positivi al tampone”. “Il nostro codice deontologico e la nostra coscienza ci guidano in questo campo di battaglia”: “Possiamo – conclude la lettera – chiedere ai nostri colleghi tutti i sacrifici, ma non di combattere una guerra con i fucili di legno. Sappiamo che ne siete consapevoli. Ma pretendiamo onest intellettuale e risposte ancora pi chiare in tema di Dpi”. (ANSA).Coronavirus, Rossi: ÒOggi in arrivo 94 mila mascherine sicure, tra certificate e testateÓDopo le polemiche sui dispositivi della protezione civile nazionale e la lettera aperta degli infermieri, il presidente della Toscana sta preparando anche un atto, assieme allÕunit di crisi, dove sar indicato il tipo di dispositivo da utilizzare in ogni circostanza a seconda dellÕefficaciaPolemiche sulle mascherine inviate dalla Protezione civile nazionale. Gli ordini degli infermieri scrivono in Toscana una lettera aperta per chiedere dispositivi adeguati e indicazioni su quali utilizzare e dove. Il presidente della giunta regionale Enrico Rossi spiega: ÒLe mascherine della Protezione civile sono in attesa di validazione da parte dellÕIstituto superiore della sanit. Ma siamo in emergenza sanitaria ed occorre distribuire in questo momento tutto quello che abbiamo. Sto comunque preparando un atto, assieme agli esperti dellÕunit di crisi, per il corretto uso dei dispositiviÓ. Sar un vademecum che classificher le mascherine in base allÕefficacia e dir quale utilizzare per ogni circostanza.ÒPer quel che riguarda la Regione Toscana Ð prosegue e tranquillizza Rossi – attraverso Estar distribuiremo nella sola giornata di oggi 94 mila dispositivi sicuri, tra certificati o testati. Si tratta di 40 mila mascherine a marcatura CE, idonee dunque a tutti gli effetti, e di 54 mila autoprodotte in Toscana in tessuto non tessuto a triplo strato e con elastico, gi testate dal dipartimento di chimica dellÕUniversit di Firenze, di qualit certamente migliore rispetto a quelle della Protezione civile nazionale e che riceveranno secondo le procedure la validazione dellÕIstituto superiore di sanit nelle prossime oreÓ. Ieri erano gi state distribuite 39.500 mascherine Ômade in TuscanyÓ di ugual tipo e 95.300 della pro tezione civile nazionale.ÒNon comunque il tempo delle polemiche Ð conclude Rossi Ð e a tutti gli operatori sanitari inviamo il nostro ringraziamento ed apprezzamento per il grande lavoro che svolgono ogni giorno. Il nostro impegno massimo per consentire loro di continuare a lavorare in sicurezza e tranquillit. In questo modo, tutelando anzitutto la salute dei lavoratori, siamo certi che arriveremo fino in fondo e ce la faremoÓ. com reg”