Coronavirus: Fp Cgil, debolezza Rsa e Rsd per anni di tagli Giorgetti, componente sanitaria ridotta ai minimi termini

Negli ultimi giorni, a fronte del crescente numero di casi di ospiti e operatori positivi al Covid19 nelle Rsa e Rsd del territorio, la Regione ha ordinato una presa in carico da parte del sistema sanitario regionale di queste strutture. Con segnalazioni circostanziate alle istituzioni, a partire dalla prefettura, da settimane abbiamo sostenuto le lavoratrici e i lavoratori delle strutture nell’esigere il rispetto delle regole”. Lo afferma in una nota Alessandro Giorgetti, segretario generale Fp Cgil Firenze aggiungendo che il sindacato ha “da subito riscontrato la debolezza del sistema delle Rsa, frutto di anni di contenimento dei costi che si sono scaricati direttamente sul costo del lavoro, sulla quantitˆ di assistenza e sulla sua qualitˆ, che giˆ in condizioni di ‘normalitˆ’ garantiva appena i livelli di assistenza di anziani sempre pi fragili”. “Con l’emergenza – prosegue – non c’ stata capacitˆ da parte dei gestori di approntare percorsi igienico sanitari adeguati, si pensi che anche oggi in certe strutture le divise vengono fatte lavare agli operatori a casa propria, cos“ come non sono stati incrementati i parametri clinico assistenziali necessari a contenere il virus”. D’altro canto “per quanto attiene alle Rsa, va detto che queste strutture sono state definite negli anni, da parte della Regione, come strutture a carattere socio-sanitario, dove la componente sanitaria  ridotta ai minimi termini. Era pertanto evidente che non avrebbero potuto affrontare, nemmeno con la pi virtuosa delle gestioni private, un emergenza di queste dimensioni”. “Pi volte abbiamo denunciato la carenza di Dpi a partire da mascherine adeguate, come la carenza di infermieri sulle 24 ore o scarsitˆ di operatori all’assistenza che svolgevano attivitˆ su tutti gli ospiti. Lo screening di massa avviato all’intera popolazione delle strutture, ospiti e operatori, condotto a rilento e con molte falle di sistema, ha fatto emergere in tutta la sua drammaticitˆ il problema, cos“ come la terribile conta dei decessi. Come richiedevamo da giorni, in base all’ordinanza regionale, pare ci sarˆ una presa in carico da parte del Sistema Sanitario Regionale dei pazienti delle Rsa e Rsd anche con la gestione diretta da parte della Usl di quelle strutture che non sono pi in grado di garantirne la conduzione”. “Un intervento pubblico per costruire i percorsi organizzativi e clinico assistenziali, che prevede anche una gestione diretta dell’assistenza, perchŽ senza gestione diretta si perde il controllo – afferma ancora -. Lo vediamo anche in altri settori dove i servizi sono erogati sia dal pubblico che dal privato: dove il pubblico  di qualitˆ,  di miglior qualitˆ anche il privato, si pensi ai servizi alla prima infanzia solo per fare un esempio. La sicurezza dei residenti fragili delle strutture e degli operatori, come la sicurezza degli operatori della sanitˆ, deve essere la prioritˆ per vincere il Covid19. Per il futuro l’assistenza a anziani e disabili in struttura andrˆ ripensata con una maggiore integrazione con la sanitˆ pubblica superando questo modello che ha demandato l’intera gestione al privato”.(ANSA).”

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