Coronavirus: Anci Toscana a Poste, garantire il servizio. Sindacati, polemica sterile

Il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, anche sindaco di Prato, ha scritto a Poste italiane contestando la decisione di chiudere unilateralmente oltre tremila uffici postali in Italia per l’emergenza Coronavirus, mentre quasi 2.500 apriranno tre giorni la settimana. Una scelta pesantemente penalizzante per i Comuni e per i cittadini, costretti a spostarsi anche fuori comune per trovare un ufficio aperto”. Per questo, nella lettera, inviata per conoscenza ad Agcom e alle Prefetture competenti, chiede sia garantito il servizio. “A nome dei Comuni della Toscana che vengono pesantemente interessati dal suddetto provvedimento di chiusura – scrive Biffoni -, siamo a contestarne la legittimitˆ e ad invitarvi a rivedere le decisioni assunte. Comprendendo l’assoluta esigenza di tutelare i vostri dipendenti, vi ricordiamo che il servizio universale postale rientra tra i servizi di pubblica utilitˆ e che la vostre societˆ, quale affidataria del servizio, deve garantire a tutti i cittadini la possibilitˆ di fruirne, indipendente da fattori come il reddito o la collocazione geografica”. Biffoni rileva inoltre come le chiusure degli uffici postali si pongono “in contrasto con i principi che hanno ispirato il recente Dpcm 11 marzo 2020 che invita tutta la popolazione a contenere i propri spostamenti”. “Laddove le misure a tutela della sicurezza che elencate” nella “vostra comunicazione e quelle previste dal Dpcm 11 marzo 2020 siano concretamente attuabili – prosegue -, riteniamo sia indispensabile continuare a garantire il servizio universale postale”: pertanto, conclude la lettera, “siamo a richiedervi di rivedere le decisioni di chiusura ed effettuare tutto quanto necessario per garantire la continuitˆ di funzionamento degli uffici postali nei comuni ove  prevista la chiusura, prevedendone solo la riduzione dei giorni e degli orari di apertura”.(ANSA).Emergenza Covid-19: ÒDallÕANCI Toscana sterile polemica che non tiene conto delle misure di sicurezza a tutela della salute dei lavoratori postali, nŽ di quella dei cittadiniÓ.ÒCome rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali della Toscana siamo stupiti nellÕapprendere la presa di posizione del Presidente dellÕANCI Matteo Biffoni, relativa alla scelta di Poste Italiane S.p.A. di rimodulare il servizio a seguito della grave emergenza sanitaria in corso in tutto il Paese. In questi giorni cos“ drammatici, abbiamo pressato quotidianamente lÕAzienda affinch attuasse pulizie straordinarie in tutti i locali aziendali e fornisse in maniera celere i DPI (mascherine, gel igienizzante e guanti) a tutti i lavoratori degli uffici postali, del recapito, degli stabilimenti e dello staffÓ spiegano Marco Nocentini Slp-Cisl, Graziano Benedetti Slc-Cgil e Silvia Cirillo Uil-Poste.ÒAd oggi queste misure non sono state attuate sul territorio e come Organizzazioni Sindacali, nella tutela della salute dei nostri lavoratori e di tutta la cittadinanza riteniamo che cos“ come previsto dal protocollo siglato tra il Governo e le Oo.Ss. in data 14/03/2020 senza queste dotazioni, considerato che non possa essere garantita la distanza di un metro tra clienti e operatori o tra gli operatori stessi, il servizio non possa essere espletato.Purtroppo alla data odierna, riscontriamo che due impiegati degli uffici postali della Toscana, siano risultati positivi al Covid -19, alla luce di questi due episodi a maggior ragione riteniamo che tutti gli ambienti di lavoro debbano essere adeguatamente sanificati e che tutto il personale debba essere fornito dei dispositivi di sicurezza. Chiaramente auspichiamo che per continuare a garantire i servizi minimi essenziali (accettazione raccomandata, accettazione telegrammi, pagamento bollettini con scadenze imminenti) il personale venga immediatamente dotato di tutte le protezioniÓ.ÒAllo stesso tempo siamo stupiti che le IstituzioniÓ continuano i rappresentanti sindacali, Òorganismi deputati a garantire la tutela della salute della cittadinanza sul territorio, non siano a conoscenza che le mascherine e il gel vengano accentrati dalla Protezione Civile, la quale giustamente sta dando la prioritˆ di distribuzione alle strutture sanitarie ed alle forze armate.Pertanto risulta evidente che Poste Italiane, cos“ come tante aziende del recapito privato, non riescano ad approvvigionarsi di tali materiali e senza tali strumenti non sia possibile continuare a garantire il servizio postale.ÓI SEGRETARI REGIONALISLC CISL SLC CGIL UILPOSTEMarco Nocentini Graziano Benedetti Silvia Cirillo”

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