Coronavirus, 877 nuovi casi, 18 decessi Nuovi testati positivo 12.2%

In Toscana sono 157.112 i casi di positività al Coronavirus, 877 in più rispetto a ieri (860 confermati con tampone molecolare e 17 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,6% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,3% e raggiungono quota 133.961 (85,3% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 10.046 tamponi molecolari e 2.227 tamponi antigenici rapidi, di questi il 7,1% è risultato positivo. Sono invece 7.198 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 12,2% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 18.465, +2,3% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.122 (45 in più rispetto a ieri), di cui 172 in terapia intensiva (4 in più). I decessi sono 18: 14 uomini e 4 donne con un’età media di 78,3 anni.
L’età media dei 877 nuovi positivi odierni è di 41 anni circa (il 24% ha meno di 20 anni, il 22% tra 20 e 39 anni, il 31% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (860 confermati con tampone molecolare e 17 da test rapido antigenico). Sono 43.023 i casi complessivi ad oggi a Firenze (163 in più rispetto a ieri), 13.153 a Prato (69 in più), 14.360 a Pistoia (159 in più), 9.810 a Massa Carrara (46 in più), 16.158 a Lucca (123 in più), 20.292 a Pisa (93 in più), 12.052 a Livorno (50 in più), 14.227 ad Arezzo (75 in più), 8.251 a Siena (93 in più), 5.231 a Grosseto (6 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 432 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 271 nella Nord Ovest, 174 nella Sud est.
La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 4.220 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 4.856 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 5.095 casi x100.000 abitanti, Massa Carrara con 5.058, Pistoia con 4.900, la più bassa Grosseto con 2.369.
Complessivamente, 17.343 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (371 in più rispetto a ieri, più 2,2%).
Sono 37.508 (782 in più rispetto a ieri, più 2,1%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 14.222, Nord Ovest 13.998, Sud Est 9.288).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid  oggi sono complessivamente 1.122 (45 in più rispetto a ieri, più 4,2%), 172 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 2,4%).
Le persone complessivamente guarite sono 133.961 (443 in più rispetto a ieri, più 0,3%): 92 persone clinicamente guarite (16 in meno rispetto a ieri, meno 14,8%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 133.869 (459 in più rispetto a ieri, più 0,3%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Relativamente alla provincia di residenza, le 18 persone decedute sono: 5 a Firenze, 4 a Pistoia, 2 a Lucca, 3 a Pisa, 3 a Livorno, 1 a Siena.
Sono 4.686 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.576 a Firenze, 317 a Prato, 353 a Pistoia, 454 a Massa Carrara, 443 a Lucca, 538 a Pisa, 336 a Livorno, 297 ad Arezzo, 193 a Siena, 113 a Grosseto, 66 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
Vaccino, i numeri della campagna
Si è avviata dal 27 dicembre 2020 la campagna vaccinale anti-Covid. Alle 12.00 di oggi sono state effettuate complessivamente 298.611 vaccinazioni, 1.677 in più rispetto a ieri (+0,6%), tenendo presente che le Aziende del Sistema Sanitario Regionale proseguono per l’intera giornata. La Toscana è la 4° regione per % di dosi somministrate su quelle consegnate (l’81,9% delle 364.440 consegnate), per un tasso di vaccinazioni effettuate di 8.021 per 100mila abitanti (media italiana: 7.142 per 100mila).
=============
ITALIA
Covid: 13.114 nuovi positivi, 246 le vittime. Tasso positività 7.6% (irei 6.8%)
Sono 13.114 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 2.938.371. Le vittime, secondo i dati del ministero della Salute sono invece 246, in aumento rispetto alle 192 di ieri, che portano il numero complessivo a 97.945.
Ad oggi in Italia ci sono 424.333 attualmente positivi, 1.966 in più rispetto a ieri. Dall’inizio dell’emergenza, sono complessivamente 2.416.093 i dimessi e i guariti, con un incremento nelle ultime 24 ore di 10.894.
Sono 170.633 i test (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, in calo rispetto ai 257.024 di ieri. Il tasso di positività è al 7,6%, in aumento rispetto al 6,8% di ieri.
Sono 2.231 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, con un aumento di 58 unità rispetto a ieri, nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo il ministero della Salute, sono 171 (ieri erano 131). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 19.112 persone, 474 in più rispetto a ieri. (ANSA).

========
Covid:Cnr,in Italia crescita analoga a quella Uk di dicembre Crescita esponenziale in diverse regioni e province
La situazione dell’epidemia di Covid-19 in Italia è confrontabile a quella che si registrava nel Regno Unito nel dicembre 2020, quando la curva di incidenza dei positivi mostrava una crescita esponenziale con un tempo di raddoppio pari a 5.2 giorni. E’ quanto emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). Il matematico rileva che in diverse regioni e province italiane si registra una crescita della curva epidemica di tipo esponenziale e, in proposito, sottolinea che “ad esempio, considerando il Regno Unito, dato un qualsiasi giorno nel periodo considerato, il valore della curva dopo 5 giorni aumenta del doppio di quanto è aumentato passando da cinque giorni prima al giorno corrente”. Dall’analisi emerge una situazione eterogena, con andamenti diversi nelle regioni e soprattutto a livello delle province. “Una possibile spiegazione di questa differenza – osserva il matematico – risiede nella diversa percentuale con cui sono probabilmente presenti localmente le diverse varianti, che sembrano avere velocità di diffusione diversa. In particolare, sembra che la variante inglese abbia una diffusività maggiore di quella della variante prevalente nel 2020”. L’ipotesi suddetta potrebbe essere validata da studi di tipo epidemiologico-genetico. Per questo motivo Sebastiani ritiene che “allo scopo di limitare la diffusione dell’epidemia, penso che sia opportuno, laddove ci sia una crescita di tipo esponenziale, mettere in atto subito misure restrittive analoghe a quelle adottate a livello provinciale in Umbria e che hanno portato, dopo circa due settimane, la curva media delle terapie intensive a livello regionale ad invertire la tendenza e ad avere l’attuale trend di diminuzione”.
“L’analisi delle curve del numero di posti occupati da pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva a livello regionale in Italia mostra che ci sono alcune regioni in crescita esponenziale con tempo di raddoppio medio pari a 5.8 giorni, mentre un numero più piccolo di regioni è in crescita lineare”, osserva Sebastiani. L’analisi delle curve dell’incidenza di positivi al SarsCov2 a livello provinciale rivela inoltre che “ci sono province in crescita esponenziale, con alcune che, pur appartenendo alla stessa regione, hanno valori molto diversi del tempo di raddoppio”. In febbraio, prosegue Sebastiani, si è registrato un aumento delle curve delle terapie intensive di alcune regioni: “la crescita è di tipo lineare in Molise e Toscana, mentre è di tipo esponenziale in Lombardia, Emilia Romagna, Molise e Campania. Per le ultime quattro, gli incrementi della curva raddoppiano rispettivamente ogni 4.6, 5.2, 6.3 e 6.8 giorni. Con i dati di questa settimana – aggiunge – i valori stimati saranno più accurati. A livello provinciale l’analisi è resa più complessa per il fatto che “purtroppo sono resi pubblici solo i dati relativi all’incidenza dei positivi al SarsCov2”, prosegue il matematico. L’analisi condotta sulla base dei dati disponibili, coinvolge alcune province delle due regioni con il tempo di raddoppio più piccolo, ossia Lombardia ed Emilia Romagna, “l’analisi di queste curve rivela che c’è una grande variazione del tempo di raddoppio. Infatti, gli incrementi della curva raddoppiano ogni 8.3 giorni per la provincia di Bergamo e ogni 4.9 giorni per quella di Milano”. Situazione analoga per la provincia di Bologna (8.1 giorni) e per quella di Reggio Emilia (5.4 giorni). Anche in questo caso, osserva Sebastiani, “con i dati di questa settimana i valori stimati saranno più accurati”. (ANSA).
===========
Covid: tra gli under 20 sale l’incidenza  Da gennaio 150 casi ogni 100mila, più di fasce di età superiori
A metà gennaio per la prima volta dall’inizio della pandemia l’incidenza dei casi di Covid tra gli under 20 ha superato quella delle fasce sopra questa età, e il ‘primato’ è rimasto anche nelle settimane successive. Lo certificano i dati del ‘Focus sull’età evolutiva’ prodotto dall’Iss e presentato lo scorso venerdì al Cts, particolarmente significativi in un momento in cui si discute dell’ipotesi di chiusura delle scuole. L’incidenza di gennaio/febbraio, si legge nel documento, e’ stata per gli under 20 intorno ai 150 casi per 100mila abitanti, un dato comunque molto più basso rispetto ai 300 toccati lo scorso novembre. Per tutta la durata della pandemia però il valore è sempre rimasto più basso di quella dei ‘più vecchi’, fino appunto a metà gennaio, e ora le due curve salgono allo stesso modo ma con quella degli under 20 che è sopra l’altra. Il valore piu’ alto di incidenza è registrato fra i 14-19 anni, poco meno di 200 casi ogni 100mila abitanti. E’ leggermente più bassa tra 11 e 13 e tra 6 e 10, mentre tra 3 e 5 è circa 120 e tra 0 e 3 è circa 100. Nelle fasce di età più giovani, fra i casi diagnosticati rimangono pochissimi quelli gravi, mentre quelli lievi sono circa il 60% e il resto sono pauci sintomatici. Il rapporto ha censito anche il numero assoluto dei casi nella fascia di età sotto i 20 anni, che sono stati sopra i 106mila a novembre per poi scendere a circa 61mila sia a dicembre che a gennaio. se si scompone il dato nelle singole fasce si vede che a gennaio sono stati circa 24mila i casi tra i 14-19enni, poco più di undicimila tra 11 e 13, circa 15mila tra 6 e 10, circa 7mila tra 3 e 5 e poco meno di 5mila nei più piccoli. Sempre a novembre si è raggiunto il picco di ricoveri in terapia intensiva per queste fasce, 53, scesi poi a 25 a dicembre e 21 a gennaio. Stesso andamento per i decessi, otto a novembre. (ANSA).
============

 

 

Pulsante per tornare all'inizio