Coronavirus: 200 aziende Prato a prefetto,’Riapriamo ora’ ‘Non possiamo aspettare 4 maggio’

Circa 200 aziende del distretto industriale tessile di Prato hanno inviato oggi, per e-mail, comunicazione di parziale riapertura delle attivitˆ” alla prefettura di Prato e alla presidenza del Consiglio dei ministri sottolineando di non poter attendere la riapertura delle attivitˆ fissata dal Governo per il 4 maggio. Nella comunicazione, inviata con indirizzo di posta certificata, si fa presente che i prodotti tessili sono stagionali in quanto sono legati al ciclo della moda e quindi “deperibili”: dunque, per evitare il rischio di annullamenti degli ordini o richieste di risarcimento danni per mancate consegne, le aziende riprendono le attivitˆ. Le imprese in questione non fanno parte di quelle che possono agire in deroga al lockdown, dunque l’invio del documento  una provocazione che ha il marchio della protesta.Nelle comunicazioni che 200 imprese tessili di Prato hanno inviato con e-mail Pec alla prefettura di e alla presidenza del Consiglio dei ministri, si sostiene che “l’obsolescenza tecnica dei prodotti del settore del tessile e dell’abbigliamento  pari a quella della filiera alimentare, in quanto attivitˆ fortemente stagionale che le aziende contoterziste sono essenziali per mantenere attivo il ciclo produttivo della filiera della moda e del “made in Italy”. Inoltre, “il mancato rispetto dei tempi di consegna previsti dai singoli capitolati potrebbe esporre i nostri clienti (ma indirettamente anche la nostra azienda) a considerevoli penali e/o richieste di risarcimento danni difficilmente sopportabili dai conti economici aziendali giˆ provati dall’emergenza” mentre invece “sono giˆ stati posti in essere (o lo saranno per la data di riapertura) tutte le precauzioni e protocolli anti-contagio previsti sia dalla legislazione nazionale che regionale”. Peraltro, affermano le imprese nella loro comunicazione, “l’ingresso dei dipendenti e collaboratori in azienda avverrˆ solo su base volontaria, senza nessun obbligo a carico del singolo dipendente” e “la riapertura riguarderˆ solamente alcuni reparti produttivi essenziali, fermo restando che le altre attivitˆ rimarranno sospese o saranno effettuate in smart working”.(ANSA).”

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