Controlli Nas in strutture anziani, 51 con irregolarità Deferite 14 persone, 265 le ispezioni a Ferragosto

I NAS Carabinieri nell’ultimo fine settimana hanno ispezionato 265 strutture e centri dedicati all’accoglienza e all’assistenza di anziani, individuandone 51 con irregolarità, pari al 19% degli obiettivi, selezionati sulla base di una pianificazione preventiva sul territorio e da segnalazioni pervenute da cittadini. Nel corso della vigilanza sono state rilevate situazioni penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 14 persone addette al settore, in particolare gestori delle strutture e operatori, accertando episodi di mancata assistenza e abbandono di anziani, specie non autosufficienti. Ulteriori infrazioni penali hanno riguardato l’esercizio abusivo della professione sanitaria, l’uso di falsi titoli professionali di infermiere ed operatore socio-assistenziale nonché la presenza di personale privo di adeguata preparazione professionale. Una parte ulteriore di contestazioni interessa violazioni amministrative relative ad inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali la presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e l’uso di spazi e stanze inferiori a quelle minime previste. Il monitoraggio è stato elaborato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in concomitanza con il periodo di maggiore intensità vacanziera della stagione estiva, quando si registra un aumento della presenza di anziani nei centri di ricovero, con potenziale rischio di diminuzione del livello di erogazione dei servizi e situazioni di abbandono.
In particolare, il NAS Carabinieri di Alessandria, coadiuvato dalla Stazione Carabinieri, è intervenuto presso una abitazione civile ubicata in provincia, trasformata in una attività socio sanitaria assistenziale, sprovvista di qualsiasi regime autorizzativo e degli idonei requisiti sanitari, organizzativi e strutturali. Nell’edificio erano presenti 8 persone anziane, delle quali 3 valutate “non autosufficienti” dall’Unità di valutazione geriatrica dell’A.S.L. intervenuta sul posto, le quali richiedevano sul setting medico, infermieristico e di fisioterapia non erogato, esponendo gli ospiti ad uno stato di abbandono per carenza di assistenza e di cure adeguate. In relazione a quanto accertato dagli operanti, il sindaco ha emesso ordinanza amministrativa di sospensione dell’attività con rientro degli anziani presso il proprio domicilio o presso idonea struttura socio assistenziale. A conclusione di accertamenti del NAS di Palermo su due comunità alloggio per anziani ubicate in provincia di Trapani, svolti in collaborazione con i Carabinieri di Marsala, è stato deferito alla Procura della Repubblica il legale responsabile delle strutture, per aver omesso di predisporre il documento relativo alla valutazione dei rischi (DVR) all’interno dei luoghi di lavoro e omesso di comunicare all’autorità di P.S. gli ospiti delle rispettive strutture, determinando un pregiudizio per la salute di ospiti ed operatori in relazione alla diffusione del contagio da “COVID-19”. Il medesimo titolare sarà inoltre segnalato all’Autorità amministrativa per l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva di entrambe le strutture. Militari del NAS di Pescara, a conclusione attività ispettiva condotta nei confronti di una struttura ricettiva per minori sita in provincia di Chieti, hanno segnalato alla competente autorità sanitaria e amministrativa il gerente per aver attivato l’attività in evidenti carenze igieniche, strutturali e organizzative rispetto a quelle necessarie per il funzionamento come comunità protetta. Militari del NAS di Bari, nel corso di un’ispezione presso una RSA – casa di riposo sita in provincia, riscontrava all’interno del deposito di alimenti, direttamente comunicante con la cucina, la presenza di roditori e relativi escrementi. In relazione alla grave situazione igienica, la ASL/Bari disponeva un provvedimento di immediata chiusura di tutti gli ambienti adibiti alla preparazione dei pasti e l’avvio delle operazioni di derattizzazione e bonifica di tutti gli ambienti interessati, che non risultavano effettuate da circa tre anni. Il legale rappresentante della struttura è stato deferito alla Procura della Repubblica per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Il NAS di Catania ha riscontrato situazioni di abbandono degli anziani ospiti, incapaci per vecchiaia o per patologie, e l’assenza dei requisiti organizzativi e funzionali presso una comunità alloggio della città. In particolare si accertava che a fronte di 9 posti autorizzati, la struttura ne ospitava 12, metà dei quali peraltro non autosufficienti e bisognevoli di cure sanitarie non erogate in quella struttura. L’attività è stata posta in sequestro penale preventivo, mentre gli ospiti saranno ricollocati presso le rispettive famiglie o in altre strutture autorizzate. Nell’ambito di ispezioni in provincia di Lucca, il NAS di Livorno infine ha accertato l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva di due RSA per numero sia di ospiti complessivi che di persone non autosufficienti, rispetto alle autorizzazioni rilasciate dai Comuni sulla base degli spazi e del personale addetto alle cure ed assistenza. (ANSA).

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