Contratto. Panificatori propongono 20% taglio stipendi e gabbie salariali

Incredibile presa di posizione dell’associazione datoriale in vista del rinnovo del contratto dei panificatori: niente maggiorazioni per il lavoro notturno, gabbie salariali, taglio del 20 per cento degli stipendi. Flai: “Affermazioni deliranti”
Sei moderno, se… Per la Fippa, la Federazione italiana panificatori, pasticceri e affini non ci sono dubbi: modernità significa fare carta straccia del contratto collettivo di lavoro, introdurre gabbie salariali, non pagare la maggiorazione prevista per il lavoro notturno ai dipendenti che in fondo sono “commesse annoiate e lavoratori approssimativi”. Il testo è stato scritto e pubblicato in occasione del riavvio delle trattative per il rinnovo del contratto; per la Flai si tratta di “affermazioni deliranti”, un “vero e proprio insulto a tutto il mondo del lavoro, datori compresi, che non possono di certo riconoscersi in affermazioni insultanti e retrive”.
Sembra un tuffo negli anni Cinquanta e invece siamo nel luglio del 2020 e l’aggravante sta nel fatto che si rivolge a lavoratori che, in pieno lockdown, con il loro impegno e in mezzo alla paura generale hanno continuato a lavorare per far arrivare il pane sulle nostre tavole.
La risposta della Flai non si è fatta attendere: “Per essere ‘aperti’ i rappresentanti datoriali, in piena pandemia, hanno proposto la sospensione delle maggiorazioni per il lavoro notturno e per il lavoro supplementare e la riduzione del 20% dello stipendio dei lavoratori; questo solo per fare alcuni esempi”.
Insomma, “mentre l’intero Paese riconosceva a queste donne e questi uomini il coraggio che mettevano in campo ogni giorno, non si comprende per quale calcolo, Fippa chiedeva la riduzione di un quinto dello stipendio”.
Tutte proposte ovviamente rispedite al mittente dal sindacato, compresa la richiesta di un tavolo per la definizione di un protocollo su salute e sicurezza per i lavoratori della panificazione, “protocollo che in molti altri settori del comparto alimentare è stato fondamentale per la ripresa delle produzioni e la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, ma che la Federpanificatori ha ritenuto superfluo e inutile, non garantendo così regole certe, non solo per i reparti di produzione, trasporto e vendita, ma per il loro stessi affiliati”. D’altro canto, conclude la Flai, “il contratto di lavoro e i diritti non sono un optional ma pilastri della nostra società, che non possono essere messi in discussione con affermazioni superficiali e che vorrebbero un mondo in cui i datori di lavoro sono i padroni della ferriera”.
Viste le premesse la trattativa non sarà facile, così come non lo sarà l’intera stagione contrattuale con molte delle controparti pronte a cavalcare il coronavirus per attaccare i diritti dei lavoratori.
S.I. da collettiva.it

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