Sciopero nazionale per mancata ratifica contratto sanità privata

Mancata ratifica dell’intesa sul nuovo contratto della sanità privata, CGIL CISL UIL di categoria della Toscana: “Fatto molto grave, fare subito chiarezza”

La mancata ratifica dell’intesa tra le parti che dopo 14 anni rinnovava il Contratto della Sanità Privata in Italia è una fatto di una gravità assoluta.
I rappresentanti dei datori di lavoro AIOP ed ARIS ieri non hanno ratificato l’Accordo, nonostante l’impegno della Conferenza delle Regioni e del Mistero della Salute a rivedere i costi delle convenzioni; convenzioni che costituiscono oltretutto un costo a carico della collettività, rispetto alle quali questi imprenditori aderenti ad AIOP e ARIS si muovono all’interno di un monopolio garantito dal Sistema Sanitario Pubblico, tirando la corda al punto di infrangere ogni regola nel confronto tra le parti sociali
A questo punto siamo purtroppo di fronte ad uno scenario mai visto nella storia degli ultimi decenni e nell’esercizio delle responsabilità dentro una comunità democratica: è il tentativo di riportare l’orologio delle relazioni industriali ai primi del 900, dove le regole erano padronali e i lavoratori erano usati come forza lavoro senza diritti né tutele.
AIOP, aderente a Confindustria, ed ARIS che opera nell’ambito dei servizi alla persona promossi dalle realtà cattoliche, rappresentano i gestori della Sanità privata in Italia.
Si tratta di una sanità garantita negli introiti da un rapporto di contratto esclusivo con il Sistema sanitario Pubblico, e che le garantisce entrate senza concorrenza (dove c’è il privato non c’è il pubblico)
Se la pandemia ha per un attimo riaperto il dibattito sul valore del sistema pubblico per poi spegnersi rapidamente, dimenticando da subito il tema, questa vergognosa iniziativa dei gestori impone di riaprire politicamente la discussione.
La Toscana è caratterizzata da una bassa percentuale di sanità privata, a differenza di altre Regioni: bene, proprio per questo il vero intervento della politica nella nostra Regione dovrebbe essere quello di azzerare tutte le convenzioni con i gestori privati ed avviare contemporaneamente un percorso di riassorbimento del personale all’interno del sistema pubblico.
Abbiamo visto, durante il loockdown, strutture private extra finanziate perché cooptate dal sistema pubblico, mentre avrebbero potuto essere per legge occupate e usate dalla Sanità pubblica: milioni di euro andati nelle tasche di questa imprenditoria, mentre ancora la Regione tarda a chiudere l’accordo dell’incentivo previsto anche da una legge regionale per i lavoratori di questo comparto.
Si tratta di responsabilità politiche che si intrecciano e che adesso è necessario e inderogabile vengano ricondotte alla chiarezza ed alla trasparenza.
La parola ora passa ai lavoratori, e se lo scontro dovesse avvenire sfuggendo alle regole consolidate che in questi decenni sono sempre state responsabilmente osservate, questo lo si dovrebbe solo alla grave irresponsabilità di questa parte datoriale e di una politica si è tenuta in disparte.

Firmato: i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana Bruno Pacini, Marco Bucci e Mario Renzi

Alla scadenza per la firma definitiva, Aris e Aiop si smentiscono

“Siamo oltre l’indignazione, oltre la vergogna. Oggi giovedì 30 luglio, come da preintesa sottoscritta il 10 giugno, Aris e Aiop avrebbero dovuto convocarci per la firma definitiva del contratto della Sanità Privata, dopo 14 anni di attesa e anni di trattativa. Invece ci hanno comunicato che ciò non sarebbe avvenuto. Un comportamento scioccante e vergognoso, sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Mai ci era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Ora non ci rimane che la lotta e questo di certo non ci spaventa: ora sciopero nazionale”. Questa la posizione ferma dei segretari generali della Fp Cgil, Serena Sorrentino, della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, e della Uil Fpl, Michelangelo Librandi, in merito alla mancata ratifica del contratto della Sanità Privata per cui, lo scorso 10 giugno, si era arrivati a sottoscrivere la preintesa.
“Vergogna! Vergogna! Vergogna! A fronte del fatto che Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) questi soggetti si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti – affermano i sindacati -. Da mesi lavoriamo affinché tutte le garanzie necessarie a portare a buon fine questa trattativa siano assicurate dalle Istituzioni e oggi dicono che ancora non basta”.
“I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti non ci può che essere una reazione forte e determinata. Per questo abbiamo deciso di proclamare lo sciopero nazionale di tutte le strutture Aris e Aiop e di farci promotori di bloccare tutte le strutture che sarà possibile in questa fase, perché non c’è più tempo per le trattative, le controparti hanno fatto saltare ogni sistema di relazioni sindacali. Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto! Chiediamo alle Regioni di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti. Ci aspettiamo, a partire dal Ministro Speranza, il presidente Bonaccini e tutti gli assessori regionali alla sanità, una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia.”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

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