Contrattare l’innovazione, passo avanti della Cgil. Landini: ‘Per governare la tecnologia bisogna sconfiggere la precarieta

La presentazione del manuale a corso d’Italia. Gramolati: Un progetto collettivo e innovativo che diventer… un’app. Sateriale: ripartiamo dai territori e dai bisogni delle persone. Landini: Per governare la tecnologia bisogna sconfiggere la precariet…di Emanuele Di Nicola La corsa della tecnologia Š stata di una frenesia inedita, molto meno quella relativa a un progetto per il suo governo. Cos Alessio Gramolati, responsabile Industria 4.0 della Cgil nazionale, nella sua relazione alla presentazione del manuale Contrattare l’innovazione digitale, edito da Ediesse e curato proprio da Gramolati e Gaetano Sateriale. L’incontro si Š svolto oggi (18 aprile) nella sede della confederazione a corso d’Italia. Il pensiero politico in questi anni – ha spiegato – si Š nutrito di un determinismo passivo: erano tanti coloro che prevedevano un mondo mitigato nei suoi squilibri dal semplice avvento delle tecnologie, come tanti ne esaltavano i rischi e le finalit… apocalittiche.A mancare Š stato un pensiero lungo, secondo il sindacalista, un progetto alto al servizio dell’uomo e in sintonia con l’ambiente. Il governo delle ricadute dell’innovazione sulle nostre vite deve fare i conti con la potenza economica dei suoi detentori – a suo avviso -, come dimostrano i tentativi messi in atto per regolare aspetti etici e redistributivi in ambito sociale, fiscale, di privacy, di propriet… intellettuale. Il mondo odierno sta ridefinendo i propri assetti geoeconomici, con una forza che non si vedeva dalla fine dei conflitti mondiali. Eppure il dibattito politico italiano sembra non voler decidere quale modello vogliamo dare al Paese. Che futuro vogliamo?, si Š chiesto Gramolati.La certezza Š che davanti ai cambiamenti non si pu• restare indifferenti. Difficile trovare un buon motivo per essere semplici spettatori, in una fase storica in cui le spese per armamenti raggiungono livelli impressionanti, sovranismi e nazionalismi riaffiorano nelle pi— solide democrazie, tornano i dazi doganali. Tutti problemi che non possiamo pensare di eludere, a suo avviso, perch‚ la realt… presenta il conto: I dazi e la Brexit stanno frenando la crescita mondiale e un Paese come il nostro, portato all’export e al turismo, ne risentir… pi— di altri. Per tutte queste ragioni occorre rilanciare la sfida del futuro, sottraendolo ai nuovi untori di paure. Negli anni della crisi l’Italia Š stata particolarmente colpita: Abbiamo perso un quarto della capacit… produttiva, posti di lavoro e investimenti. I recenti dati Istat sulla produttivit… rivelano quanto sia stata miope una politica per recuperare competitivit… centrata sulla riduzione dei diritti e dei redditi da lavoro.Adesso la priorit… Š rilanciare la crescita e lo sviluppo, ovvero rimettere in moto un processo che da troppo tempo si Š bloccato. Qui si inserisce il discorso sul governo dell’innovazione. Il provvedimento di Industria 4.0 del ministro Calenda ha fatto un passo nella direzione giusta, ma da solo non basta – secondo Gramolati -: nessun provvedimento Š sufficiente se ci occupiamo troppo delle tecnologie e poco delle politiche di sostegno sociale. Oppure, al contrario, se aspettiamo che l?innovazione avvenga da sola o la ostacoliamo per paura. Occorre quindi costruire un ambiente favorevole per i cambiamenti: Non Š semplice, ma Š imprescindibile. Nel passaggio attuale il rapporto tra uomo e macchina, tra umanit… e scienza , fra tecnologia e lavoro Š profondamente cambiato. Senza un progetto, senza un governo di questo processo si rischia di compromettere la coesione sociale, a partire dal tema dell’occupazione.Alessio Gramolati ha ricordato il percorso dell’ufficio Industria 4.0 della Cgil, che con il libro compie un nuovo passo: Il testo Š un ulteriore utensile nella cassetta degli attrezzi e testimonia concretamente la vitalit… del progetto. Non viene calato dall’alto, ma nasce da una lunga azione di tessitura e condivisione. Si tratta di un lavoro collettivo che nel tempo Š passato dall’analisi alla proposta, e poi alla sperimentazione delle pratiche necessarie per promuovere e non subire l’innovazione. Un impegno che Š il tratto distintivo di un sindacato riformista, chiamato a rispondere alle domande delle persone, nei luoghi di lavoro e nei territori, ad affrontare le nuove forme come i riders e i lavoratori delle piattaforme.Il risultato di oggi Š un punto di arrivo ma anche di partenza, ha concluso Gramolati, che si evolver… in forma digitale, diventando una app dedicata a tutti i componenti dell’assemblea generale della Cgil, con l’obiettivo di favorire il confronto sulla contrattazione della digitalizzazione.Le innovazioni vanno governate. Oggi l’innovazione industriale riguarda servizi, prodotti e tecnologie che possono diventare oggetti di consumo per chiunque. L’innovazione va pensata come mezzo, non come fine in s‚. Lo ha detto Gaetano Sateriale, nel suo intervento. Io penso – ha aggiunto – che i processi si possano governare adeguatamente dal lato della domanda. Proprio da qui bisogna ripartire: siamo in Italia, un Paese in cui la domanda Š ferma da molti anni. La mano invisibile di Adam Smith non ha mai funzionato. Al contrario, ripartire dalla domanda significa ripartire dai bisogni delle persone, del territorio, dal welfare e dalla creazione di benessere.Governando l’innovazione si possono creare nuovi mercati, aumentare la produttivit… e ridurre le diseguaglianze. Questo significa governare il processo: se non lo facciamo, i benefici dell’innovazione possono essere rilevanti per le imprese collocate su mercati esteri, ma tutti gli altri sono destinati a restare indietro. Le diseguaglianze non sono solo di natura economica, nel nostro Paese la somma dei dualismi Š gigantesca: Nord e Sud, dentro i territori, tra centro e periferie. A questo si aggiungono altri problemi, secondo Sateriale, come le aree colpite dal terremoto: Non Š vero che mancano le risorse, i fondi ci sono ma non si riesce a mettersi d’accordo per gestirli. In tal senso l’autonomia differenziata non far… che peggiorare la situazione.Da affrontare il tema delle competenze multiple: Non si riesce a prendere una decisione perch‚ c’Š sempre qualcuno che si oppone ed esercita un diritto di veto – a suo avviso -. Ogni volta che c’Š un problema si chiede la nomina di un commissario, perch‚ chi Š in carica non riesce a decidere davvero. Insomma, c’Š un punto di cui tutti devono rendersi conto: Sono necessarie politiche programmatiche di medio e lungo periodo. La politica invece va in senso contrario: continua a lavorare su traguardi brevi, prima erano quinquennali e guardavano alle elezioni, ora sono quasi quotidiani, fatti di tweet per migliorare il proprio consenso.Come affrontare questa complessit…? Cos Sateriale: Occorre ripartire dal basso: non si pu• credere che un giorno un governo ci chiami per darci ragione, non Š mai accaduto negli ultimi decenni. La soluzione pi— plausibile Š mettere insieme le nostre forze partendo dai territori e dai bisogni delle persone: da una parte ci sar… il problema del dissesto, da un’altra quello degli anziani, andiamo a vedere tutti i singoli nodi. Iniziamo dai piccoli Comuni, poi passiamo a quelli medi, alle citt… e arriviamo alle Regioni. Alla fine si arriver… al governo nazionale e all’Europa. Sono percorsi che il sindacato pu• promuovere stimolare, ma devono essere raccolti da tutti gli attori sociali sul territorio.Nel corso del dibattito sono poi intervenuti la responsabile Ufficio Lavoro 4.0 della Cgil Cinzia Maiolini e la coordinatrice della piattaforma Idea Diffusa Chiara Mancini. A seguire sono intervenuti alla tavola rotonda Mimmo Carrieri, professore dell?universit… La Sapienza di Roma, Rosa Fioravante, ricercatrice e teaching assistant Luiss, e Maurizio Stirpe, vicepresidente Confindustria.A concludere la giornata Š stato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Oggi non c’Š solo una discussione di come funziona l’impresa, ma il tema Š che sta cambiando anche la concezione stessa del prodotto – ha esordito -: si apre cioŠ un dibattito sulla sostenibilit… di ci• che viene immesso sul mercato. Il governo dei cambiamenti, inevitabilmente, deve porsi il problema di nuove relazioni sindacali e una nuova rappresentanza contrattuale. Questo compito spetta ai sindacati e alle imprese.? necessario gestire l’innovazione, al contrario di ci• che si Š fatto con la globalizzazione. Quella non Š stata governata – ha detto Landini -, Š prevalso un pensiero che vedeva la contrattazione come vincolo inaccettabile verso la globalizzazione. Il risultato Š stato un livello di precariet… nel lavoro senza precedenti. L’esigenza di nuova flessibilit… si Š tradotta in nuova precariet…, occorre ricomporre questo punto se vogliamo governare la tecnologia: in altre parole, non si pu• chiedere a un lavoratore di valorizzare la sua intelligenza restando con un contratto precario. La qualit… dei prodotti e quella dell’impiego devono tornare a camminare di pari passo.In presenza di un cambiamento profondo, poi, va ripensata anche la partecipazione attiva del lavoro nella vita delle imprese, avendo come base la qualit… e stabilit… del lavoro. A differenze di altre fasi e rivoluzioni industriali, adesso c’Š una trasversalit… totale: non ci sono ambiti dell’economia che restano esclusi, riguarda tutti, il privato e il pubblico, la logistica e i centri commerciali, il lavoro povero e quello ricco. Ecco l’elemento di novit… di fondo, un cambiamento che investe tutti. Risulta evidente il ruolo essenziale della formazione. Non basta pi— studiare fino a 18 anni e poi laurearsi: il diritto alla formazione deve diventare strutturale nell’arco di tutta la vita lavorativa. Il lavoro va rivisto anche in termini di orari, secondo Landini: Bisogna porre un problema di riduzione del tempo di lavoro complessivo, ma serve anche definire cosa compone questo tempo: per esempio si pu• decidere che su quaranta ore settimanali quattro vanno dedicate alla formazione, l’addetto va pagato per formarsi.Un mutamento di questa natura non si pu• certamente lasciare al mercato e al confronto tra le parti, ha detto il segretario. Non giriamoci intorno: c’Š un problema di ritardo degli investimenti e questi si possono recuperare solo attraverso l’intervento pubblico. C’Š necessit… di una politica economica e sociale diversa. Negli ultimi dieci anni in Italia abbiamo avuto un calo del 30% di investimenti pubblici, circa 100 miliardi di euro, cos un governo delle diseguaglianze non Š pensabile. Le leggi non hanno aiutato: La legislazione non solo ha reso pi— precario il lavoro, ma ha anche favorito il sistema dei subappalti e delle finte cooperative.Landini ha ribadito l’esigenza di arrivare a una legge sulla rappresentanza. Ci sono 800 contratti pirata, e anche dentro i contratti firmati da noi c’Š il dumping: occorre ridurre il numero dei contratti. Ma c’Š di pi—: tutti coloro che operano in uno stesso posto di lavoro devono avere le stesse tutele previste dal contratto. Il segretario generale ha concluso parlando di un ritorno alle origini dell’azione sindacale: Occupiamoci di come lavorano le persone, com’Š organizzato l’impiego, capiamo come funziona. Noi dobbiamo essere i soggetti che partecipano alla fase di progettazione portando il punto di vista del lavoro. Assumersi le responsabilit… significa anche avere l’ambizione di conoscere a fondo i lavoratori e dire alle imprese cosa Š meglio per tutti.

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