Concorsi servizi educativi comune Livorno: Fp Cgil e Uil Fpl aziendali, “Ripensare modalità svolgimento prove”

I servizi educativi del Comune di Livorno rappresentano un punto fermo per la cittadinanza livornese: sono di gran lunga i preferiti dalle famiglie in quanto all’interno dei centri infanzia, dei nidi e delle scuole comunali sanno che i propri bambini troveranno professioniste formate in base alle linee guida più avanzate dal punto di vista pedagogico e attente all’inclusività in tutte le sue forme.
Questo è il frutto di un investimento pluriennale nel campo dell’educazione che è sempre stato visto come il modo per migliorare in modo stabile e durevole, generazione dopo generazione, la qualità della vita della cittadinanza. Siamo consapevoli che anche questa amministrazione stia perseguendo questi obiettivi e anche l’imminente svolgimento di tre concorsi pubblici per i profili di educatrice, insegnante e coordinatrice ne è la prova.
Tuttavia non si può trascurare il modo in cui verranno organizzati che, a nostro avviso, potrebbe non corrispondere agli standard di qualità richiesti nei servizi educativi. I concorsi sono stati banditi approfittando del decreto Brunetta sulla semplificazione delle procedure concorsuali, per consentire agli enti pubblici di assumere anche in tempo di pandemia, ovvero con un test a risposta multipla e senza orale. A questo si è aggiunta la prova da remoto e le date del concorso a fine maggio, quando ancora l’anno educativo è in pieno svolgimento.
Come sappiamo, infatti, parte delle persone che tenteranno il concorso sono le precarie comunali, somministrate e delle cooperative, che reggono da anni i servizi comunali in diversi ruoli facendo sostituzioni e occupandosi del sostegno ai soggetti disabili. A queste si aggiungono le lavoratrici e i lavoratori precari nello Stato o che sono occupati nel privato convenzionato. Sia chiaro che non stiamo parlando a favore o contro gruppi di lavoratrici o aspiranti tali: siamo per un concorso che metta tutti e tutte, occupati, inoccupati e precari, nelle migliori condizioni possibili al fine di giocarsi una possibilità di assunzione nell’ente pubblico.
Chiediamo all’Amministrazione comunale di Livorno di usare modalità idonee a valutare la preparazione professionale necessaria per esercitare sul campo un lavoro delicato e complesso come l’insegnamento. Pensiamo che anche la modalità da remoto possa comportare difficoltà e disparità di condizioni, in quanto entrano in campo fattori come la connessione, la possibilità o meno di avere a disposizione un ambiente idoneo.
Ripensare alle modalità di svolgimento di queste prove va, a nostro avviso, del tutto a favore degli obiettivi dell’Amministrazione. Per questo chiediamo che si sposti la data oltre il 30 giugno, dopo la fine dell’anno educativo, che si scelga la modalità in presenza e si introduca una prova orale. Abbiamo richiesto un incontro con l’Amministrazione per discutere di queste proposte e siamo sicuri che a breve saremo convocati per poter esporre il nostro punto di vista.

Letizia Carmignani segretaria aziendale Fp-Cgil Comune di Livorno

Rosa Distaso segretaria aziendale Uil-Fpl Comune di Livorno

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