Noi dobbiamo rivedere la legge regionale che consente queste aperture: lo faremo in tempi brevi. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo aver ricevuto oltre 50 mila firme contro le aperture ‘selvagge’ domenicali e festive raccolte da sindacati di categoria in tutta la regione tra cittadini e operatori del commercio. A consegnare le firme, oggi a Firenze, i segretari regionali di Filcams-Cgil, Roberto Betti, di Fisascat-Cisl, Carlo Di Paola e di Uiltucs-Uil, Ernesto Lombardo. La raccolta delle firme era partita dopo le polemiche nate dalla scelta di Firenze e di altri Comuni toscani di concedere l’apertura degli esercizi commerciali per l’1 maggio scorso. Criticata dai sindacati anche l’eventuale apertura del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, per Rossi bisogner discutere di questi temi ma dobbiamo bonificare la discussione dallo scontro ideologico e dalle polemiche. Io sono favorevole a mantenere alcuni giorni nei quali si deve rispettare la festivit per tutti. Poi, naturalmente, non siamo fondamentalisti: se c’ l’intesa tra le categorie economiche e le rappresentanze dei sindacati si potr prevedere anche una deroga. Una tendenza alla deregolamentazione – ha continuato Rossi – mi sembra che alla fine produca danni: anche alcuni esponenti del mondo commerciale la considerano sbagliata e poi comprime diritti essenziali. Rischia di generare un vulnus rispetto alla tradizione, all’identit di un Paese. Noi daremo a breve delle risposte – ha assicurato il presidente -. Con queste firme si chiede il riconoscimento di un sistema di diritti che si concili con le esigenze della societ e dello stesso comparto economico. Abbiamo fatto un’iniziativa unitaria – hanno sottolineato i segretari dei sindacati -. Chiediamo l’apertura di un tavolo di concertazione con la Regione per dare seguito alla legge regionale che tende a riequilibrare il rapporto tra piccola e grande distribuzione: le aperture selvagge vanno a vantaggio della grande distribuzione. Ci sono festivit per noi inderogabili: non si risolve il problema della crisi aprendo una domenica o un festivo in pi. Per noi – hanno concluso – c’ la necessit di concordare, di concertare queste questioni tra le parti sociali.
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