Commercio, la Toscana chiude per Pasqua e Pasquetta. Cgil, “Bene, ora 25 aprile e 1°maggio”

Commercio, la Regione dispone la chiusura delle attività per Pasqua e Pasquetta. Stefano Nicoli (Filcams Cgil Toscana): “Apprezziamo la scelta che risponde a una richiesta dei sindacati, ora si chiuda anche per 25 aprile e Primo maggio. Fare la spesa non è una buona scusa per uscire. Per i lavoratori e le lavoratrici del settore chiediamo un impegno forte per la campagna vaccinale: hanno svolto con responsabilità e abnegazione la loro mansione ma è necessario agire per la loro sicurezza e per quella dell’intera collettività”

Commercio, la Regione dispone la chiusura delle attività per Pasqua e Pasquetta. Il commento di Stefano Nicoli (segretario generale Filcams Cgil Toscana): “Apprezziamo davvero la scelta della Regione Toscana, che risponde a una richiesta lanciata dai sindacati. E’ un’azione necessaria per la tutela di lavoratori e cittadini. Ma purtroppo non basta. Ci stiamo battendo da tempo, perché necessario, per contingentare le aperture e gli orari nei punti vendita. La gente deve comprendere che fare la spesa non è una buona scusa per uscire. Chiediamo che la Regione emani un’ordinanza di chiusura per le attività commerciali anche per il 25 aprile e Primo maggio perché i lavoratori del commercio possano festeggiare degnamente la Liberazione e la festa dei lavoratori, anche se in modalità Covid19, e perché possano avere un momento di ristoro. Per loro, come per tutti i lavoratori che svolgono l’attività che li espone al rischio di contagio, chiediamo un impegno forte per la campagna vaccinale. Lavoratrici e lavoratori del commercio hanno svolto con responsabilità e abnegazione la loro mansione ma è necessario agire per la loro sicurezza e per quella dell’intera collettività”

L’ORDINANZA

Nei giorni domenica 4 e lunedì 5 aprile, Pasqua e Pasquetta, in Toscana saranno chiusi tutti gli esercizi commerciali compresi i tabaccai, con la sola deroga a favore di rivendite di giornali, farmacie e parafarmacie: lo ha stabilito un’ordinanza della Regione Toscana. L’ordinanza, firmata dal presidente della Toscana Eugenio Giani, dà però la possibilità “della sola consegna a domicilio, esclusivamente mediante la prenotazione on-line o telefonica e non presso l’esercizio commerciale, dei generi alimentari e di beni di prima necessità”. (ANSA).

Ordinanza chiusure pasquali: alcune precisazioni. Marras: “Numeri contagio impongono massima cautela”

Il provvedimento, ribadisce l’assessore alle attività produttive, riguarda il commercio e non le attività artigianali e i pubblici esercizi

“Dopo la pubblicazione dell’ordinanza sui giorni di Pasqua e Pasquetta ci hanno chiesto tante spiegazioni ed abbiamo letto diverse interpretazioni che necessitano di precisazioni. Prima di tutto, però, voglio specificare il motivo che ci ha portato a decidere di fare questa scelta: siamo stati convinti di riproporre, come lo scorso anno, le chiusure per questi giorni festivi dai numeri dei contagi, ancora elevanti e preoccupanti, che ci impongono di mantenere alta l’attenzione. Ogni iniziativa dunque va vista nell’ottica del massimo rigore che consenta di vivere le festività con grande equilibrio”.  Così l’assessore alle attività produttive, Leonardo Marras.

“L’ordinanza, ribadisco, riguarda il commercio – dice Marras –, infatti, tra le attività che dovranno restare chiuse, con la sola possibilità di consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, sono citate le diverse tipologie di esercizi commerciali, ovvero: gli esercizi di vicinato, le medie e grandi strutture di vendita; i centri commerciali”.

“Per questo – sottolinea ancora –, le attività artigianali ed i pubblici esercizi, come panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca, ecc., non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, ad esercitare l’attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè, facendo sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti. Allo stesso modo per il commercio ambulante, che non rientra tra le categorie individuate nell’ordinanza, sono valide le regole del Dpcm. Per ribadire, ancora meglio, le prescrizioni abbiamo preparato alcune Faq”.

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