Un pacchetto di 4 ore di sciopero, articolate territorialmente, in risposta all’accordo separato sul contratto del commercio firmato sabato 26 febbraio da Confcommercio, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. ? la prima decisione della Filcams, nell’ambito della mobilitazione promossa dalla Cgil in tutto il paese che approder in tempi ravvicinati allo sciopero generale di tutte le categorie. Lo si legge in una nota della della sigla del commercio che ha convocato l?attivo nazionale dei delegati, luned 14 marzo a Milano, cui sar presente anche la segretaria generale della Cgil Susanna Camuso.La Filcams ribadisce anche la richiesta a Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di svolgere una consultazione su questo accordo, attraverso il diritto di voto certificato, il cui esito sar vincolante per la sigla definita dell?accordo. In assenza di risposte, la sigla della Cgil promuover anche da sola la consultazione, aperta a tutte le lavoratrici ei lavoratori del settore, attraverso una diffusa campagna di assemblee, che avranno inizio nei prossimi giorni.In primo luogo – si legge nel comunicato sindacale – l’accordo ripropone nel settore la logica delle intese separate, consolidando la deriva nella quale sono state proiettate le relazioni sindacali, con l?accordo separato sulla riforma del modello contrattuale, del gennaio 2009 e le successive intese separate che hanno interessato sia il settore pubblico, che privato.L’intesa criticata anche nel merito: Introduce integralmente – si legge ancora nella nota – i maggiori punti critici presenti tanto nell?intesa separata sulla riforma del modello contrattuale (Ipca e deroghe), quanto, nel collegato sul lavoro (arbitrato di equit e certificazione). Al tempo stesso, determina un peggioramento di significativi aspetti normativi del contratto vigente, in particolare, l?istituto della malattia e la contrattazione di secondo livello.La scelta dei firmatari – conclude il comunicato – non poteva che contenere in radice la conseguenza di escludere la Filcams, data l’esplicita posizione di dissenso rappresentata fin dall?inizio del negoziato, accompagnata dalla volont di ricercare possibili mediazioni utili a definire una conclusione unitaria del confronto. Per queste ragioni, appare ancora pi grave l?ipotesi che tale intesa non venga sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, evidenziando la criticit rappresentata dall?assenza di regole e l?urgenza di definirne di nuove, attraverso le quali misurare l?effettiva rappresentativit di chi firma gli accordi.da rassegna.it
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