Code ed episodi di intolleranza agli uffici postali, i sindacati chiedono vigilanza

Lunghe code, rischio assembramenti ed episodi di intolleranza verso gli operatori: Cgil-Cisl-Uil di categoria lanciano l’allarme sugli uffici postali di Firenze-Prato-Pistoia e chiedono ad azienda, sindaci e prefetti la presenza della vigilanza

Slc Cgil, Slp Cisl e UilPoste segnalano che da diversi giorni si verificano lunghe code di clienti in molti uffici postali dei Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, code che creano notevoli criticità sia per quanto riguarda il rischio di assembramenti, sia per il verificarsi di episodi di intolleranza ed atteggiamenti aggressivi verso gli operatori postali in servizio negli uffici medesimi.
L’afflusso negli uffici in lunghe file di utenti superiore alla media è dovuto non solo alle regole anti Covid che impongono accessi contingentati, ma anche ad un numero di sportelli aperti largamente insufficienti – vista la mancanza notevole di addetti – per le scadenze istituzionali di adempimenti Imu, Tari e l’aggiungersi di richieste di attivazione di identità digitale. Ciò determina le criticità in precedenza evidenziate e impone urgenti interventi da parte dell’azienda fino ad oggi non attuati.
Avendo segnalato tali criticità alle Prefetture ed ai sindaci delle province di Firenze, Prato e Pistoia, oltre che ai responsabili regionali di Poste Italiane, si richiede un intervento a tutte le autorità preposte al coordinamento dell’ordine e della sicurezza pubblica per assicurare la presenza di servizi di vigilanza presso i siti dove si manifestano gli eventi denunciati, al fine di prevenire assembramenti, regolare gli afflussi, evitare qualsiasi rischio di episodi di intolleranza e assicurare le necessarie condizioni di sicurezza per i lavoratori e la clientela all’interno e all’esterno degli uffici postali. Tale richiesta viene avanzata anche in considerazione del pagamento anticipato, dal 28 dicembre al 2 gennaio, delle pensioni di gennaio 2021.

Firmato: Slc Cgil (Michele Mengoli), Slp Cisl (Sandro Vigiani, Christian Carta), UilPoste (Silvia Cirillo, Gabriella Paganelli)

LIVORNO. POSTE, IL LAVORO DEGLI SPORTELLISTI AL SERVIZIO DEI CITTADINI. “LE CODE DANNO NOIA ANCHE A NOI”

Lavorare ad uno sportello in un ufficio postale in tempi di coronavirus, è
come essere applicati ad una catena di montaggio, perché da inizio turno (la mattina dalle ore 8.00, il
pomeriggio dalle 13.30), fino al termine della giornata lavorativa, non si hanno a disposizione pause di
alcun tipo.
I dipendenti di Poste Italiane sono continuamente oggetto di una campagna denigratoria e diffamatoria
sui giornali e social per le lunghe file di attesa, ma qualcuno si è reso conto che tutti gli altri Enti, come
Inps, Agenzia delle Entrate, istituti al servizio del cittadino, alcuni servizi del Comune non sono aperti al
pubblico o che le banche ricevono solo su appuntamento? Poste dal primo lockdown non ha mai chiuso,
i nostri operatori ci sono sempre stati ed a loro è sempre stato richiesto di più, poi arrivano le scadenze e
tutti devono fare lo Spid, perché poi c’è da attuare il cashback, ci sono le Tari, c’è l’IMU, i pacchi che
arrivano (siamo a casa, si ordina online), i pacchi da spedire (è Natale e non possiamo andare a portarli
di persona ai nostri familiari) e fare operazioni anche quelle più semplici che si possono rimandare a
tempi migliori e colori migliori .
E gli operatori postali ci sono, ma il loro lavoro è estenuante, specialmente se a corredo ci sono le
ingiurie e le aggressioni verbali e qualche volta fisiche, le code di cui tutti siamo coscienti e ci
rammarichiamo, ci sono e sono legate a delle carenze di organico più volte denunciate da queste
Segreterie in questo settore e in subordine sono dovute alla necessità di adeguarsi alle regole dettate
dalle vigenti disposizioni in materia di assembramenti nei luoghi chiusi, previste dai vari DPCM del
Governo.
Come OO.SS sindacali, SLC CGIL, SLP CISL e UILPOSTE abbiamo chiesto all’azienda il turnover per
sostituire coloro che riescono e riusciranno ad andare in pensione. Gli organici ormai sono ridotti
all’osso e su Livorno e provincia ad oggi abbiamo ancora uffici razionalizzati, situazione che aggrava ed
incentiva le lunghe file che disturbano anche chi sta dall’altra parte del vetro.
Quotidianamente assistiamo a code davanti alle panetterie, piuttosto che alle farmacie, etc.. ma non
registriamo la stessa ostilità come se gli operatori postali in tutti i settori fossero lavoratori di serie B.
Solo quelle che si registrano nei picchi natalizi alle Poste sono scandalose ed inaccettabili? Forse ancora
non è ben chiara la situazione che stiamo vivendo tutti? I nostri operatori non sono super eroi ma
lavoratori e lavoratrici che ogni giorno senza soste operano per fare un servizio utile alla collettività
utile alla nostra Provincia.
Tutti loro, gli operatori di sportello, da dietro quella dannata mascherina, cercano di sorridervi con gli
occhi, anche se sono stanchi, anche se sono preoccupati, anche se la coda davanti a loro è
quotidianamente lunga e non si vede la fine. Più volte abbiamo chiesto alle istituzioni una maggiore
attenzione, ieri abbiamo scritto al Prefetto per richiedere una maggiore attenzione sulla sicurezza delle
lunghe file esterne, per porre un freno alle intemperanze e dire “ basta” ad un atteggiamento divenuto
inaccettabile.
Attraverso utili di diversi decenni Poste Italiane con Cassa Deposito e Prestiti ha costruito strade,
ospedali, scuole, salvato aziende in crisi utilizzando il frutto del lavoro dei dipendenti e di questo ne
andiamo fieri, quindi auspichiamo un clima di maggior serenità e pazienza quando usufruite dei nostri
servizi sia che sia un ufficio sia che sia recapitare la Posta. Stiamo operando e lavorando per voi.

Segreterie Provinciali SLC-CGIL SLP-CISL UILPOSTE di Livorno

Pulsante per tornare all'inizio