L’unita’ sindacale e’ un valore e un impegno costitutivo della Cisl, da perseguire nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, anche con l’asprezza della dialettica e della divisione. Il segretario generale del sindacato di via Po, Raffaele Bonanni, conferma la volonta’ del sindacato di ritrovare una strada comune con Cgil e Uil, nonostante le recenti divisioni e gli accordi separati.Nel suo discorso d’apertura al congresso della Cisl, Bonanni, lancia un appello a Luigi Angeletti e Guglielmo Epifani: Riprendiamo, con una rinnovata reciproca disponibilita’ alla mediazione e alla sintesi, un cammino unitario da un impegno comune per un fisco finalmente giusto e per sviluppare la democrazia economica.Sicuramente – aggiunge – torneremo ancora ad un impegno comune. Non dovremmo perdere tempo!. E’ il momento delle scelte prima che i poteri forti si riorganizzano, mentre la politica continua ad essere debole e il Governo, senza il vincolo della mediazione sociale, potrebbe compromettere ulteriormente un nostro ruolo riformatore. Per Bonanni, tutto il sindacato sarebbe condannato all’immobilismo e alla emarginazione contro gli interessi dei lavoratori e dell’Italia, se prevalessero un rapporto con la politica, subalterno al bipolarismo, identificando conflitto sociale e opposizione politica e assumendo la pregiudiziale ad ogni negoziato ed intesa con il Governo, e una strategia contrattuale di conservatorismo e radicalismo rivendicativo.E rivolgendosi al sindacato di Corso d’Italia, sottolinea: e’ la strategia della Cgil che l’ha paralizzata nel ruolo contrattuale (la recente firma del contratto della sanita’ apre una nuova stagione?), l’ha fatta prigioniera della logica dello sciopero generale che affida tutto alla protesta generica e non si misura con i problemi, fino alla manifestazione tutta politica di aprile di cui sono stati protagonisti mediatici soprattutto leader politici di partiti della opposizione e di quelli non rappresentati in Parlamento.asca
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