CIG: CGIL, LAVORATORI A ZERO ORE HANNO PERSO 7.300 EURO

Da gennaio 2009 a novembre 2012, dopo 47 mesi di crisi, le ore di cassa integrazione autorizzate sono sempre state intorno agli 80 milioni di oremese equivalenti a 470.000 lavoratori e lavoratrici a zero ore per ogni mese. E la crisi non pesa per tutti nello stesso modo: i lavoratori e le lavoratrici in Cig a ‘0 ore’ solo nel 2012 hanno perso oltre 7.300 euro al netto delle tasse. Una stima dice che la riduzione del monte salari e’ stata pari a 3,8 miliardi di euro. E’ quanto denuncia all’Agi Elena Lattuada, segretario confederale della Cgil che, sottolineando la grave crisi del nostro sistema produttivo, ribadisce la necessita’ di politiche pubbliche di orientamento per la riqualificazione e il rilancio dei settori produttivi, non escludendo anche investimenti pubblici oltre a investire e sostenere con azioni pubbliche l’innovazione e la ricerca di processo e prodotto.Il sistema produttivo del paese – spiega la dirigente della Cgil – presenta processi di de-industrializzazione diffusi: quasi 9 oggetti su 10 acquistati, sia ad alto che basso contenuto tecnologico, sono fabbricati oltre Europa, il contrario di dieci anni fa. Si e’ determinata una rottura nell’equilibrio tra import ed export e la nostra struttura produttiva sta perdendo la sua capacita’ manifatturiera e con essa la capacita’ di generare lavoro. Per questo la Cgil insiste nel dire che e’ necessario investire e sostenere con azioni pubbliche l’innovazione e la ricerca di processo e prodotto: solo aumentando la capacita’ di innovare si puo’ stare su un mercato maturo come quello europeo continuando a competere sulla qualita’ anziche’ solo sui costi. Continua a esserci un’emergenza produttiva: alle tante vertenze note, da Alcoa a Irisbus, da Ilva a Termini Imerese, da Lucchini a Compass group, sono piu’ di 130 i tavoli con vertenze aperte e non risolte al Ministero dello Sviluppo Economico. Ma accanto alle vertenze note ci sono migliaia di imprese in ogni settore che, pur senza le ‘luci della ribalta nazionale’ continuano a essere in crisi e ormai sempre piu’ a licenziare.ÿ da rassegna.it

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