CHIMICA: SINDACATI VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL SETTORE

Sulla vicenda della chimica, sempre piu’ complicata e preoccupante, occorre una forte risposta nazionale di lotta della categoria. Lo hanno chiesto al capannone del Petrolchimico di Porto Marghera i lavoratori dell’area veneziana assieme a nutrite rappresentanze dei siti collegati di Ravenna, Ferrara e Mantova, e lo hanno ribadito i segretari nazionali di Filcem, Femca, Uilcem, Morselli, Gigli e Santicchi, presenti all’ assemblea assieme alle Segreterie confederali di Venezia e del Veneto.Si e’ trattato di un incontro segnato da grande apprensione dopo che Vynils, a meno di un mese dall’acquisizione di Ineos, ha portato i libri in tribunale con istanza di fallimento e Montefibre ha trasformato la ristrutturazione in chiusura.Non vogliamo gli ammortizzatori, vogliamo il lavoro hanno ribadito i dipendenti dei due stabilimenti, presidiati dalle maestranze in cassa integrazione.E’ surreale, come ha ricordato nell’introduzione Alberto Morselli, che il giorno dopo l’incontro con il Governo (era il 22 aprile) per dare concretezza agli impegni sottoscritti, a partire dal ciclo del cloro di Porto Marghera, sia arrivata la ‘doccia gelata’ dei dietro front aziendali.Ed e’ ancora piu’ assurdo che il ministro non abbia immediatamente convocato le parti perche’ – come recita l’ordine del giorno conclusivo – ‘a prescindere dai cambiamenti degli assetti societari delle aziende firmatarie, il Governo deve essere garante del rispetto degli investimenti concordati nel piano di programma’. Eni in prima fila.Intanto e’ arrivata la notizia che il 21 maggio il Ministro per lo Sviluppo Economico incontrera’ l’ Eni e successivamente (il 26 maggio) le parti sociali e le istituzioni locali.Il 27 maggio, hanno annunciato i segretari nazionali, si riuniranno gli Esecutivi unitari per decidere, a fronte delle risposte che saranno state date, lo sciopero nazionale della chimica oltre che di tutte le aziende del gruppo Eni, con una manifestazione a Roma.Il Governo, che ha dichiarato la chimica strategica per l’Italia si comporti di conseguenza, assumendo – questo l’invito – le proprie responsabilita’.Quanto a Vynils, l’amministrazione controllata dovra’ essere finalizzata alla ripresa produttiva e non al fallimento.E soprattutto Eni, che ha ridimensionato il proprio interesse per la chimica per rivolgerlo ai piu’ remunerativi settori dell’energia, non puo’ sottrarsi ai propri impegni, hanno concluso i sindacalisti.asca

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