CGIL TOSCANA: MAMME LE PRIME AD ESSERE LICENZIATE

®Ho 33 anni, una bimba di 20 mesi, lavoro in un?industria tessile pratese. Andava tutto bene prima che nascesse mia figlia. Sono addetta al controllo, sto allo specchio, la macchina che scopre i difetti nei tessuti. Un buon lavoro? Un lavoro come un altro, da tenersi stretto con i tempi che corrono. Ma da fine ottobre sono a casa, mi curo per una forte depressione. La persecuzione Š iniziata quando ero incinta, poi, da quando sono tornata dal permesso per maternit… non mi hanno pi— dato pace. Tutto purch‚ mi autolicenziassi: trasferimenti, cambi di orari, male parole. Con la Cgil ho mosso causa all?azienda¯. Giovanna vuole che si sappia: le mamme lavoratrici vengono licenziate per prime appena la crisi fa tagliare i posti di lavoro. Altrimenti torturate finchŠ non se ne vanno da sole. ®Le donne che tornano dopo la maternit… a volte non trovano pi— neanche la scrivania. Se le aziende ristrutturano per problemi economici possono licenziare chiunque e le eliminano per prime. Altrimenti, siccome i licenziamenti individuali fino al primo anno del bambino non si possono fare per legge, vengono perseguitate affinch‚ si licenzino da sole. Con la crisi il fenomeno Š diventato devastante. Riguarda operaie, commesse, impiegate, tutte. Peggio per quelle che hanno un posto di responsabilit… e si prevede non dedicheranno pi— orari, testa e vita all?azienda ¯, spiega Giovanni Piras, responsabile dell?ufficio vertenze della Cgil di Prato. Aggiunge: ®Gi… Š difficile per le donne con figli piccoli conciliare lavoro e cura dei bambini, gi… si sentono in conflitto con se stesse. Figuriamoci se si rende loro la vita impossibile¯. Per le madri lavorare pu• essere ancora un lusso. La maternit…, tanto sbandierata come nobile vocazione della donna, una colpa. Solo a Prato nel 2008 la Cgil ha aperto 40 vertenze per donne licenziate o con la vita di lavoro resa impossibile dopo un figlio. ®Ma Š solo la punta dell?iceberg perch‚ molte hanno paura a denunciare anche se noi possiamo aiutarle¯, dice Piras. Del luglio scorso la sentenza vinta dalla Cgil di Pisa che reintegra al lavoro una mamma licenziata dopo 3 giorni che il bambino aveva compiuto un anno. Le vertenze pisane del 2008 sono 64. Racconta dal suo ufficio in Cgil, Daniela Puccini: ®Al loro rientro le donne vengono licenziate, vessate, discriminate. E? un dramma di cui poco si parla e che invece sta ingigantendo¯. La legge obbliga a reinserire negli stessi compiti di prima le lavoratrici che rientrano dalla maternit…, ma ®dal primo giorno del ritorno viene loro cambiata mansione, e in peggio¯. Non migliori le notizie dagli altri uffici vertenze Cgil della Toscana. ®I casi si moltiplicano in tutta la regione. Nelle manifatture i licenziamenti delle donne, specie se mamme, superano di gran lunga quelle dei maschi. Anche a Pistoia dove io vivo¯, rivela Luana Del Bino, responsabile dell?ufficio vertenze regionale. A Grosseto i casi sono 61: ®Da noi la punta di diamante sono i bar per muratori che aprono alle 6 e vogliono ragazze scollate e in minigonna. Se poi sono rumene o dei paesi dell?est si chiede loro di tutto. Figuriamoci cosa succede quando diventano madri, adesso che la crisi aumenta la competizione per la sopravvivenza¯, dice Gian Pietro Fabianelli. A Livorno, Antonella Di Giambattista: ®Quando si tagliano posti di lavoro, come qui avviene sempre pi— spesso, se ne approfitta per eliminare le persone scomode. Prime, le mamme che si teme restino a casa per l?inserimento all?asilo o le malattie dei figli. Addirittura si preferisce farle licenziare da sole trasferendole in posti impossibili¯. A Empoli, spiega Elisa Calamai, ®le piccole ditte, quando una va in maternit…, o scoprono che possono farne a meno facendo lavorare di pi— gli altri o mantengono il sostituto senza la grana dei figli e venti giorni dopo che il bimbo ha compiuto un anno la licenziano¯. A Siena Rosanna Belfiore: ®Citt… turistica con molti negozi. Infiniti i casi di commesse spinte a licenziarsi da sole prima che il figlio compia un anno cos almeno ottengono l?indennit… di disoccupazione¯. Giovanna di Prato adesso si sta curando: ®Mentre ero in maternit… a mio marito che lavorava nella stessa ditta gli dissero: ?la porti qui, la fai licenziare e per il tuo lavoro non avrai mai problemi?. Lui si Š licenziato e Š andato a lavorare altrove. Io sono tornata dopo la maternit… e mi hanno subito trasferita in un?altra fabbrichetta del gruppo con la scusa che avrei aiutato a chiuderla. Ha chiuso, ma siccome non mi potevano licenziare, sono tornata in fabbrica. Allora mi hanno cambiato l?orario: non pi— dalle 8 alle 16, ma 8-12 e 15-19. L?asilo della bimba, privato perch‚ al pubblico non c?era posto, chiude alle 16,30. Ho protestato. Il padrone mi ha detto: che me ne frega dei tuoi problemi, ognuno ha i suoi. Hai un figlio? Io quattro. Il ragioniere mi ha suggerito: guarda che ormai se vai via Š meglio, tanto senn• ti rompono le scatole. Io ho resistito. Loro mi hanno trasferito in un altro stabilimento del gruppo, con meno di 15 dipendenti dove non esiste la giusta causa per licenziare. Poi la bimba si Š ammalata, io sono stata a casa senza stipendio e quando sono tornata ho trovato l?orario dalle 14 alle 22. Mio marito torna alle 20, ho pianto fino ammalarmi di depressione e restare a casa¯.di Ilaria Ciuti da repubblica.it

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