Gino Strada un attivista e, come noto, ama agire e non apparire. Ieri all?Hotel Palace ad accoglierlo, in occasione di un incontro sostenuto dalla Cgil e dallo Spi, sono intervenute centinaia di persone. E il chirurgo, fondatore di Emergency, ha partecipato al dibattito senza troppe cerimonie, rispondendo ai quesiti dei cittadini e illustrando ai presenti le molte battaglie portate avanti dalla sua organizzazione umanitaria nel mondo, per la riabilitazione delle vittime di guerra. Al termine, un po? schivo nei confronti della stampa, scappato via per presenziare ai molti incontri e dibattiti previsti nell?ambito della settimana per Emergency in corso a Firenze fino a domenica. Al solito il chirurgo non ha nascosto la sua posizione nei confronti della privatizzazione della sanit . ®Oggi si spendono tante parole, senza dubbio giuste, sul diritto alla salute e sull?importanza di una sanit pubblica – ha commentato Gino Strada – ma il problema non riguarda solo la sanit privata ma quella privatizzazione ?intra moenia? ossia interna alla presunta sanit pubblica¯. ®Emergency – ha aggiunto – si adoperata all?estero per creare numerosi centri medici nei paesi colpiti dalle guerre, ma attiva anche qui in Italia. Da cinque anni abbiamo dato vita a un poliambulatorio a Palermo per assistere gli immigrati. Un?esperienza che abbiamo deciso di ripetere anche a Marghera e a Venezia¯. ®Ma ci sono ancora molte realt che necessitano di interventi. Al momento stiamo pensando di realizzare dei poliambulatori mobili, autobus attrezzati con strumenti e macchinari di prima assistenza a bordo, per offrire cure mediche anche agli stranieri e abbattere il razzismo. Gireranno per l?Italia, visto che difficile aprire strutture fisse¯. All?incontro dal titolo ?Emergency, un?esperienza di medicina e di eguaglianza? hanno partecipato anche il segretario generale di Cgil Prato Emanuele Marigolli, Carla Cantone segretaria generale Spi e Alessio Gramolati segretario generale Cgil Toscana. ®Ci sembrata un?occasione importante per riflettere sul tema della pace con un interlocutore d?eccezione – ha commentato Emanuele Marigolli – Non era un incontro per Prato, ma un?iniziativa che intendeva rendere la citt partecipe a problemi pi universali¯. Miriam Monteleoneda ‘Il Tirreno’
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