Cgil: Rossano Rossi*, “Sono orgogliosamente empolese ma amo la gente e la terra di Lucca”

Sono un Empolese orgoglioso, a suo agio in tutto il nostro circondario. Ho fatto il segretario regionale della Cgil e ho imparato ad apprezzare tutta la nostra regione, poi sono tornato a fare il segretario a Empoli e devo dire che sguazzavo felice e a mio agio nella mia città. Qualche anno fa dalla Cgil sono stato chiamato a dare il mio contributo a Lucca e provincia, zone non eccessivamente lontane da Empoli, ma che non erano Empoli. Ebbene, devo ammettere che nel tempo ho sempre più imparato ad amare questa provincia e i suoi abitanti, con le loro caratteristiche diverse. Viareggio e la sagacia e simpatia di tutta la Versilia, la Garfagnana con la generosità e la forza dei Garfagnini, e infine Lucca e i lucchesi, gente buona, gente perbene, sempre disponibile, grandi lavoratori, gente con cui si sta bene in compagnia. Oggi ero a Stabbia, frazione di Cerreto Guidi ai bordi del Padule di Fucecchio, a metà della strada che faccio tutti i giorni per andare a Lucca. Sono in ferie, sono nel mio circondario ma mi sentivo assai vicino a Lucca, che inizia di là al Padule, e non so spiegarlo ma sentivo piacevole e quasi irresistibile il richiamo di quel territorio, cosa ben diversa dai primi giorni di lavoro lucchese, quando alla sera mi sentivo a “casa” solo quando dalle Spianate rientravo nel Comune di Fucecchio, alle Querce.
Oggi no, sentivo mio anche quel territorio, che da Stabbia si vede. Ero contento, sono contento perché pur rimanendo orgogliosamente empolese con altrettanto orgoglio e soddisfazione amo la gente e il territorio di Lucca. E allora mi è tornato in mente che da bambino, quando venivo a passare con i miei fratelli l’estate dai nonni a Stabbia, mia nonna Cecca quando ci lavava nel pillone o ci vestiva sulle sedie ci metteva sopra e ci diceva: “monta su, tu vedi Lucca”. Non so se era un detto comune o solo suo. Però, cara nonna, non avrei mai pensato che quella Lucca così lontana da potersi vedere solo da sopra la seggiola, nel futuro sarebbe diventata così importante e amata. da Il Tirreno

*segretario generale Cgil Lucca

 

 

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