C’era una volta l’Unione dei Comuni, un punto di riferimento essenziale per gli enti locali del territorio e per i cittadini. L’Unione c’ ancora ma le vengono progressivamente sottratte competenze e questo determina una flessione della quantit e della qualit dei servizi per i cittadini. E incertezza tra il personale nonch un aumento della spesa pubblica per sostenere i trasferimenti dei servizi.L’Unione – sottolinea la Cgil del Casentino – sta vivendo una fase di transizione molto delicata. I problemi di carattere strutturale, il turnover del personale, il cambio di amministrazione sono elementi che stanno producendo preoccupazioni sul futuro dell’ente.La Cgil elenca una serie di esempi connessi alla diversa dislocazione di importanti servizi: l’abbandono delle funzioni legate alla bonifica in favore del Consorzio impoverisce di fatto, seppur nella legittimit , le attivit dell’Ente. Analoga valutazione possiamo fare per la forestazioneverso la sede della Ferrantina nonch la decisione di creare definitivamente una doppia sede della polizia municipale. Quest’ultima sotto organico, con difficolt a garantire la pienezza del servizio e con gli operatori che rischiano di lavorare in mancanza di sicurezza quando operano in servizio da soli anzich in pattuglia. Non dimentichiamo poi, tra le funzioni importanti a supporto dei Comuni, la centrale unica di committenza che ha un notevole rilievo sui temi del sociale, della sicurezza e tutela del territorio.Gli esempi potrebbero continuare citando il catasto, i servizi sociali e le attivit culturali che nella variegata dislocazione delle sedi vedranno un peregrinare di cittadini e addetti agli uffici di gestione interna tra le varie sedi. Per non parlare – aggiunge la Cgil del Casentino – dell’eventuale rischio di perdere finanziamenti regionali legati alle funzioni associate, che renderebbe ancor pi difficoltosa la gestione della struttura nel suo insieme.Secondo la Cgil di zona, questo ente appare oggi incapace di programmare un piano del fabbisogno di personale che nel giro di pochi mesi produrr un calo della qualit di servizi importanti per i cittadini e il territorio.Da qui la richiesta sindacale di un confronto con le parti sociali con l’obiettivo di un potenziamento dell’ente e della sua identit quale strumento del miglioramento della qualit di vita in Casentino, coinvolgendo in modo pi diretto anche realt quali Pratovecchio Stia e Bibbiena ad oggi fuori da questo sistema. Il Casentino stato capace di dimostrare volont unitaria e di creare una rete di servizi per tutta la vallata, omogenei e diffusi. Oggi si trova di nuovo alle prese con dinamiche autarchiche e isolazioniste che rappresentano un processo antistorico e una danno per l’intero Casentino.
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