Cgil Prato: La cultura della sicurezza sta regredendo. Baldanzi, ‘emarginati i lavoratori che denunciano’

La situazione si sta di nuovo aggravando e il discorso sulla ripresa economica incide solo in parte. A dirlo Š Simona Baldanzi, responsabile per la Cgil di Prato del dipartimento salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ed Š anche la donna che fisicamente incontra datori di lavoro, ispeziona, parla con i lavoratori. Baldanzi fotografa un quadro in cui stanno riemergendo anche vecchie tipologie di infortuni che sembravano del tutto superate. Oggi la relazione con gli infortuni Š determinata da tanti fattori e ne esistono di tipi diversi, dallo stress alla crisi di panico, ai fenomeni depressivi dovuti anche al sistema di pressione psicologica del lavoro moderno, al riemergere di infortuni che apparivano del tutto superati, come incidentarsi in fabbrica con un muletto, cadere da un tetto e via dicendo, continua la responsabile Cgil, ®ma tutto questo non Š frutto solo di accidentalit…. Sta regredendo la cultura sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, stiamo assistendo agli effetti della riforma Fornero e del successivo Jobs act. A detta del sindacato di piazza Mercatale gli strumenti, le leggi, i dispositivi di protezione e la tecnologia non mancano per prevenire gli infortuni, anche mortali, quello che manca Š la cultura del lavoro in sicurezza, e il profitto come unico parametro rende tutto ancora pi— complesso e difficile. Da aggiungere conclude Simona Baldanzi – che anche quando il lavoratore denuncia situazioni di pericolo per la sicurezza, rischia una forte emarginazione e ripercussioni. E qui il lavoratore deve essere supportato. (a.f.) da Il TirrenoPrato

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