Cgil, i dati di Luglio sull’occupazione delineano uno scenario ancora incerto

“Non confortano i dati di oggi sull’occupazione. Di fronte ad una rilevazione mensile è difficile parlare di una vera e propria inversione di tendenza. Gli effetti economici e sociali della pandemia nel lungo periodo saranno visibili solo nel lungo periodo”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta le rilevazioni diffuse dall’Istat.
Analizzando i dati, Scacchetti evidenzia innanzitutto la “drammaticità dell’impatto sia sui tempi determinati, calati in questi mesi di oltre il 16% rispetto all’anno precedente, che sul lavoro autonomo ( -239mila da febbraio). “Vengono confermate poi – continua – alcune criticità ormai strutturali del nostro mercato del lavoro: l’alto tasso di disoccupazione giovanile, che torna ad essere sopra il 30%; il calo del tasso di occupazione nelle fasce di età intermedie; l’elevato numero degli inattivi, indice di una difficoltà permanente per ampie fasce della popolazione a superare lo scoraggiamento ad attivarsi”.
Per la dirigente sindacale “sono questi in nodi che vanno con forza aggrediti con la prossima legge di Bilancio e attraverso l’utilizzo dei fondi europei per rilanciare e riformare il modello di sviluppo del nostro Paese. Occorrono – prosegue – un grande piano di investimenti pubblici e privati, un nuovo ruolo e protagonismo dello Stato per la creazione di nuova e buona occupazione”.
Scacchetti sottolinea infine che, “in questa fase difficile e complicata, sarà importante accompagnare le misure sullo sviluppo, la crescita e la creazione di nuove opportunità di occupazione con un forte sistema di protezione sociale, a partire dalla revisione degli ammortizzatori sociali in chiave universalistica”.

Pulsante per tornare all'inizio