Un altro incidente mortale in un cantiere. A distanza di poco pi di un anno dalla morte di Antonio, lavoratore edile vittima anch’essa del lavoro, un’altra vittima, Sauro, entrambe dipendenti di imprese del territorio senese. Diverso il luogo, questa volta l’incidente avvenuto in un’altra provincia, Arezzo. Il dramma come sempre tremendo. Numeri, elenchi che si susseguono, e nuovamente indignazione, cronaca, e poi?Indipendentemente dalle responsabilit del caso ancora si continua a ‘morire di lavoro’.Troppe volte la sicurezza viene considerata un costo e la formazione in materia una perdita di tempo, l’edilizia un settore difficile, una giungla in cui facile perdersi, tra irregolarit , lavoro nero, sfruttamento, subappalti e massimi ribassi; la crisi ha elevato all’ennesima potenza il rischio inteso come rischio di perdere il posto di lavoro, il permesso di soggiorno ha aumentato l’esposizione dei lavoratori al ricatto sotto la spada di Damocle del mantenimento dell’occupazione. In una situazione come questa, dove devi dire grazie ogni giorno a chi ti d lavoro, dove si deve correre sempre di pi perch l’operaio non produce mai abbastanza, il rischio aumenta.Tutti devono sentirsi responsabili dell’accaduto, tutti, lasciando giacche e giacchetti, dobbiamo agire affinch queste disgrazie non si verifichino pi. Basta affermare ?questo non compete a me? oppure ?non previsto dalla legge? od ancora ?loro non hanno fatto abbastanza?. Serve una responsabilit collettiva.Vogliamo una societ in cui la sicurezza viene considerata un investimento, in cui gli appalti pubblici seguono solo la regola dell’offerta economicamente pi vantaggiosa, in cui un’Amministrazione si indigna davanti ad un ribasso del 40%, in cui la sicurezza non solo un spot radiofonico o televisivo ma ci si crede davvero, in cui sono gli imprenditori a chiedere regole severe per lavori privati, appalti e subappalti pubblici, regole che loro stessi rispettano e di cui pretendono il rispetto da parte di coloro a cui danno i lavori. Se questa societ possibile allora le cose potranno cambiare davvero, allora la lotta contro le morti sul lavoro pu essere vinta.Le FILLEA CGIL di Siena e di Arezzo e le Camere del Lavoro esprimono il loro pi grande cordoglio alla famiglia e ai cari lasciando che tutti gli organi competenti verifichino l’accaduto per il momento in un rispettoso silenzio.CGIL Siena ed ArezzoFILLEA CGIL Siena ed Arezzo
21 2 minuti di lettura