L’economia ®non osservata¯, cio quella sottratta alla contabilit nazionale e conseguentemente al fisco (sommersa, informale e illegale), vale tra 250 e 290 miliardi di euro per un mancato gettito per le casse erariali di 85-100 miliardi. ? quanto rileva uno studio presentato in Cgil e realizzato dall’associazione ®Bruno Trentin¯, l’istituto di ricerca Tecn e il centro Europa ricerche, che quantifica in circa 93 miliardi l’evasione totale. Se a questa somma si sottraggono, fra l’altro, i recuperi e gli adempimenti spontanei si arriva a 55 miliardi di mancato gettito, di cui 14 sono le risorse che potrebbero essere recuperate in tempi brevi.Il sommerso, sottolinea il report, vale 160-185 mld (il 10-11% del Pil del 2013); l’economia informale a 20-25 mld (1-2% del Pil 2013); e quella illegale 70-80 mld (4-5% del Pil 2013). L’economia sommersa e quella informale sono pi diffuse al Nord con 70-80 mld, mentre nel Sud pari a 65-75 mld e al Centro 45-55 mld. ? concentrata soprattutto nei servizi (120-135 mld); nell’industria e nelle costruzioni pari a 58-70 mld e nell’agricoltura 2-5 mld.articoli correlatiLa percezione dell’evasione molto elevata. Quasi nove italiani su 10 (86%) considerano l’evasione un fenomeno diffuso. L’84% ritiene inefficaci le azioni di contrasto messe in campo. Il 72% chiede di intensificare i controlli e aumentare le sanzioni per contrastare il fenomeno, il 59% di permettere di scaricare le spese dai redditi; il 48% di ridurre al minimo le transazioni con denaro contante. Secondo la ricerca ammontano a 14 miliardi le risorse recuperabili rendendo pi efficienti i dispositivi di contrasto. www.ilsole24ore.itSolari (Cgil), senza politica industriale non si esce da crisi?Senza una svolta nella politica industriale non si esce dalla crisi?. Cos il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, commenta i dati Istat, aggiungendo che ?la caduta della produzione industriale a gennaio dimostra la fragilit di quella che, con grande ottimismo ed eccesso di propaganda, viene definita ripresa economica. In realt i risultati positivi di dicembre, che avevano fatto intravedere una timida inversione di tendenza, sono in gran parte vanificati da una flessione che, se messa in relazione all’andamento che si registrava nei primi mesi dello scorso anno, risulta ancora pi preoccupante?.Secondo il dirigente sindacale ?la ripresa non c’ e la produzione industriale resta nella palude della stagnazione. Questo purtroppo il dato con cui fare i conti. Le attese relative al contesto globale, con l?immissione di liquidit nel sistema decisa dalla Bce, il calo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro con la conseguente spinta alle esportazioni, rischiano di non dare i risultati sperati?. In realt , aggiunge Solari, ?se a queste misure non si accompagna una autentica svolta nella ripresa degli investimenti produttivi, pubblici e privati, tali da rendere strutturalmente pi competitivo il nostro apparato produttivo, non sar possibile uscire dalla crisi. Affidarsi al buon cuore degli imprenditori, come ha deciso di fare il Governo con le sue scelte recenti, evidentemente non basta. Serve un intervento deciso che orienti la qualit dello sviluppo, capace di creare una effettiva domanda interna e ridisegnare la nostra specializzazione produttiva nel contesto internazionale?.Inoltre, prosegue il segretario confederale Cgil, ?a maggior ragione occorre massima cautela nel mettere in connessione questo scenario con gli andamenti dell’occupazione. I provvedimenti sul Jobs Act, come del tutto evidente, non hanno alcuna relazione con lo stato reale dell’economia e si confermano come misure che agiscono esclusivamente in un rimescolamento interno del mercato del lavoro senza produrre nuovi posti di lavoro. Serve quindi – precisa – una svolta nell’economia reale, questo il vero significato che ci consegnano i dati di oggi. Il governo Renzi piuttosto che concentrarsi sulla riduzione dei diritti dei lavoratori dovrebbe preoccuparsi di questa situazione. La propaganda pu offuscare la realt ma non cambiarla?, conclude Solari. www.rassegna.it
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