Cgil e Fisac Cgil Toscana: Monte dei Paschi, lo stato deve sostenere rilancio della banca senza fretta di uscire

Auguri di buon lavoro ai nuovi amministratori. Il piano concordato con Bruxelles va ridiscusso, in quanto se ardito allÕepoca, risulta con obiettivi irraggiungibili adesso. Sta allÕazionista pubblico essere garante di questo processo in relazione con le organizzazioni dei lavoratori.Nel porgere lÕaugurio di buon lavoro ai nuovi Amministratori di Mps che il 18 prossimo assumeranno su di sŽ lÕonere della guida della banca dopo lÕintervento pubblico del 2017 negoziato con la Commissione Europea, come Cgil e Fisac Cgil Toscana ci preme riassumere alcune questioni che riteniamo essenziali per il consolidamento di unÕazienda del credito che oltre ad essere ancora tra le prime 5 del paese con 22.000 dipendenti, conta in Toscana oltre 320 filiali e pi di 5.000 lavoratori di cui 2.400 a Siena sede anche della Direzione Generale. EÕ grazie al loro lavoro, anche in questa fase in cui procedure farraginose e indicazioni contradditorie arrivavano nelle filiali, che si sta cercando battendosi ( anche dallÕinterno) di facilitare e accelerare il pagamento delle casse integrazioni e erogare la liquiditˆ alle imprese di cui ai relativi provvedimenti governativi.Dal 2017 per˜  passata unÕera geologica: il piano concordato con Bruxelles va ridiscusso in quanto se ardito allÕepoca, risulta con obiettivi irraggiungibili adesso per il cambio della congiuntura economica giˆ prima della pandemia Covid.Necessario quindi che il Governo, come azionista pubblico, sia il garante di una rinegoziazione del piano, favorisca la definitiva soluzione allÕinsieme dei problemi sospesi, garantisca una continuitˆ e una unitarietˆ della banca, senza nessuna fretta di dismissione o riprivatizzazione.Sarebbe paradossale infatti che nel momento in cui il Governo centrale affina strumenti di ÒGolden PowerÓ per lÕintero sistema delle aziende considerate strategiche, per proteggere il nostro sistema economico da acquisizioni ostili dallÕestero, questa valutazione non riguardasse un infrastruttura come quella bancaria. In contraddizione peraltro con ci˜ che avviene in altri paesi a partire dalla Germania. DÕaltra parte, tutti gli analisti sono concordi nel definire il 2021 e anche il 2022 come gli anni peggiori per le banche in quanto con uno sfalsamento temporale si scaricheranno su di esse le conseguenze della crisi economica e dei fallimenti di impresa dovuti allÕemergenza Covid.Sta allÕazionista pubblico quindi, con buona pace dei profeti del neoliberismo a prescindere, essere garante di questo processo in relazione con le organizzazioni dei lavoratori.Per quello che MPS rappresenta tuttora anche in termini di presenza e sostegno allÕeconomia regionale oltre che del paese, da questo non si pu˜ prescindere. Chiediamo a tutti di fare la propria parte.Dalida Angelini, segretaria generale Cgil ToscanaDaniele Quiriconi, segretario generale Fisac Cgil Toscana

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