Cgil e Fiom Cgil Toscana: Gkn, inqualificabile quanto successo. Mobilitazione Regionale

“Non lasceremo soli questi lavoratori a cui va tutta la nostra partecipe solidarietà, risponderemo come sappiamo fare, con la mobilitazione”.
 “Quanto successo ai lavoratori della Gkn che fino alle sei della mattina erano al lavoro, già perché il lavoro non manca alla Gkn, è alle 10, con una mail, sono stati mandati a casa, è inqualificabile. Un affronto al mondo del lavoro, a Firenze, alla Toscana e all’Italia tutta.
Non lasceremo soli questi lavoratori a cui va tutta la nostra partecipe solidarietà, risponderemo come sappiamo fare, con la mobilitazione.
La Cgil e la Fiom proporranno a Cisl e Uil e alle loro categorie una risposta a livello regionale, perché il problema va ben oltre Firenze, i 422 della Gkn e gli altri dell’indotto.
Ne discuteremo con i lavoratori della Gkn in assemblea permanente che incontreremo lunedì.
Per l’intanto diciamo a Draghi e ai suoi ministri: una soluzione va trovata ora, non fra qualche anno. Il problema dovrebbero conoscerlo, ci sono multinazionali che arrivano, prendono, consumano territorio e scappano lasciando macerie sociali. In Italia possono farlo, non è così in altri paesi anche a noi molto vicini, si provveda”.
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Lo dichiarano congiuntamente Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana e Massimo Braccini segretario generale Fiom Cgil Toscana
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Gkn: protesta,corteo intorno a fabbrica e centro commerciale
Nel pomeriggio i lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), mentre mantengono l’assemblea permanente a oltranza in fabbrica, hanno organizzato un breve corteo intorno allo stabilimento spingendolo al centro commerciale I Gigli, che si trova lì vicino e che è frequentato da migliaia di persone ogni giorno, bloccando per alcune decine di minuti il traffico. Questa sera, fanno sapere gli operai, alcuni di loro resteranno a dormire nella fabbrica, come già accaduto questa notte. (ANSA).
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Gkn: lavoratori, ammainata bandiera d’Europa da fabbrica Issate quella italiana e della Fiom
Non c’è più la bandiera dell’azienda e quella dell’Europa a sventolare davanti alla cancellata dello stabilimento Gkn di Cambi Bisenzio (Firenze). Al loro posto è stata issata quella Fiom.
E’ rimasta lì dov’era, invece, la bandiera italiana. E’ quanto si apprende dai lavoratori della fabbrica che produce semiassi per automobili, in assemblea permanente dopo la comunicazione del licenziamento di tutti i 422 dipendenti, arrivata ieri via e-mail. (ANSA).
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Gkn: Fiom, chiude non per crisi ma per delocalizzare all’Est  ‘Nuovo stabilimento a Brunico
“Ci aspettiamo di essere convocati in tempi brevissimi dal Mise. Ci sono tutte le condizioni affinché l’azienda torni indietro su questa scelta scellerata che non ha niente a che vedere con la crisi del settore dell’auto. E’ l’unica azienda della componentistica auto che chiude ed è fornitore primario di Fiat. L’unica spiegazione è che voglia chiudere uno stabilimento per farne in Italia uno solo, quello di Brunico (Bolzano) e rifornire Fiat da altri stabilimenti come quello dell’Est Europa”. Lo rivela Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze e Prato, che ieri ha annunciato il licenziamento di 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), comunicato ai sindacati tramite una e-mail. “Lunedì faremo una riunione con i lavoratori per decidere come procedere – spiega Calosi – intanto chiediamo il ritiro della procedura di licenziamento e l’attivazione immediata del tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico perché questa è una vicenda nazionale”. Per Calosi poi è anche “necessario capire se l’azienda ha beneficiato di finanziamenti pubblici e in che forma ne hanno beneficiato”. (ANSA).
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Gkn: operai acciaierie Piombino, solidali a noi stessa sorte
Il Coordinamento Art.1-Camping Cig di Piombino (Livorno), che coinvolge gli addetti delle acciaierie, esprime “la propria totale solidarietà ai lavoratori di Gkn e del relativo indotto, che subirà la stessa sorte già toccata a quello di Jsw; siamo al fianco di tutti coloro che sono colpiti dall’arbitrio padronale, il quale ha attivato i licenziamenti”. “A Piombino – scrivono gli addetti – conosciamo bene l’arroganza delle multinazionali, che si vantano di disporre della vita dei loro dipendenti e del futuro produttivo e sociale di interi territori, alla faccia dell’art. 42 della Costituzione della Repubblica Italiana, il quale subordina l’esercizio della proprietà privata all’utilità sociale di questa: quindi, lo Stato non deve sottrarsi al ruolo che gli compete. Siamo pronti a sostenere anche questa lotta e chiediamo con forza alle organizzazioni sindacali di collegare e unificare fino allo sciopero generale le numerose, spesso disperate vertenze simili, come quelle riguardanti Piombino, che si trascinano isolatamente in giro per l’Italia e l’Europa. Se toccano uno, toccano tutti!”. (ANSA).
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