Si definiscano i confini, non scontato che coincidano con la ex provincia. Cosa accade dei molti territori montani, delle realt marginali? Stucchevole il dibattito sulla Grande Firenze. Sguaiata la discussione sul sotto attraversamento. Uno dei compiti prioritari che la Legge Del Rio assegna alle Citt Metropolitane quello della definizione del Piano Strategico. Arriva da Cgil Cisl Uil della zona del Mugello la richiesta del Piano. Un piano strategico non c’ e la confusione regna sovrana dicono i tre sindacati confederali che hanno varato un documento molto circostanziato. C’ il problema dei confini, dicono, perch non scontato che coincidano con quelli dell’ex provincia. Ben ?due prime configurazioni, aggiungono, rimandano ad una esigenza di ridimensionamento dei confini attuali?; ?una prima restringe i confini al capoluogo di Firenze ed ai 9 comuni ad esso limitrofi (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa)?, la seconda lega i 9 comuni e Firenze con l’asse metropolitano Prato ? Pistoia. Sempre i sindacati del Mugello considerano stucchevole la discussione intorno alla Grande Firenze, Firenze non come motore di occasioni, moltiplicatore di sviluppo e di risorse anche per il territorio, ma solo come soggetto aggregante di altre comunit ?. ?E che cosa accade, si domandano, dei molti territori montani, delle realt marginali? Si deve aumentare la lontananza e la marginalit o provare a ricucire, a connettere anche in termini di sviluppo ed attrattivit ?? Ce ne hanno, Cgil Cisl Uil Mugello anche per la discussione sul sotto attraversamento che definiscono sguaiata: ?la Stazione di Campo di Marte essenziale per i pendolari del Valdarno, della val di Sieve e parte del Mugello. Come si pu pensare che possa diventare la nuova Stazione dell’Alta Velocit , peraltro neppure connessa con la tranvia e quindi con S. Maria Novella ed il centro citt ?? nbIL DOCUMENTOUN PIANO STRATEGICO PER LA CITTA’ METROPOLITANABorgo San Lorenzo, 14 luglio 2016.- Uno dei compiti prioritari che la Legge Del Rio assegna alle Citt Metropolitane quello della definizione del Piano Strategico. Al di l della contraddizione evidente di uno strumento ?strategico?, cio in grado di fornire una visione di sviluppo di lungo periodo e la durata triennale stabilita dalla norma, stiamo parlando di qualcosa strettamente connesso al territorio ed al suo sviluppo.Dalla sintesi di una prima fase di ascolto emergono alcune preoccupazioni che dovrebbero spingere un territorio come il Mugello ad individuare in modo condiviso priorit e scelte connesse al proprio sviluppo e coesione sociale.D’altra parte questo era l’obiettivo e lo scopo delle ?Riflessioni e proposte per uno sviluppo sostenibile del Mugello? che CGIL, CISL ed UIL del Mugello hanno presentato alle Istituzioni, forze politiche, sociali e culturali oltre un anno e mezzo fa ed ampiamente pubblicizzato dalla stampa locale. Si ritengono ancora validi quegli spunti e si rilancia l’appello affinch il confronto possa iniziare.Come si legge nella sintesi, dalla prima fase di ascolto ?sono emerse alcune linee strategiche per cluster tematici?Il primo tema indicato rappresentato dalla ?questione dei confini della citt metropolitana e quindi della dimensione territoriale del Piano Strategico a dimostrazione che la perimetrazione della Citt Metropolitana coincidente con i confini amministrativi della ex Provincia di Firenze non cosa scontata?.Ben ?due prime configurazioni rimandano ad una esigenza di ridimensionamento dei confini attuali?; ?una prima restringe i confini al capoluogo di Firenze ed ai 9 comuni ad esso limitrofi (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa)?, la seconda lega i 9 comuni e Firenze con l’asse metropolitano Prato ? Pistoia.Al di l del fatto che sono, ad oggi, posizioni non maggioritarie, difficile non scorgervi un riflesso della discussione stucchevole intorno alla Grande Firenze; Firenze non come motore di occasioni, moltiplicatore di sviluppo e di risorse anche per il territorio, ma solo come soggetto aggregante di altre comunit . Niente si dice su dimensione ottimale dei comuni, su eventuali fusioni, su stazioni uniche appaltanti, gestioni associate,….E che cosa accade dei molti territori montani, delle realt marginali? Si deve aumentare la lontananza e la marginalit o provare a ricucire, a connettere anche in termini di sviluppo ed attrattivit ?Le cose si tengono tutte e quindi difficile scollegarsi dalla discussione sguaiata iniziata sul sottoattraversamento di Firenze ed sul trasporto locale su ferrovia.Firenze rappresenta uno snodo essenziale per il trasporto pubblico delle persone e delle merci della Citt Metropolitana e dell’intera Regione; la liberazione dei binari di superficie per il trasporto locale, regionale e delle merci con la conseguente separazione ed autonomia dalla rete dell’Alta Velocit decisiva per ridisegnare, insieme alle tranvie, la mobilit dei prossimi decenni, non solo della citt . Senza dimenticare il tema della sicurezza. Si sconta un ritardo di quasi vent’anni. La Stazione di Campo di Marte essenziale per i pendolari del Valdarno, della val di Sieve e parte del Mugello. Come si pu pensare che possa diventare la nuova Stazione dell’Alta Velocit , peraltro neppure connessa con la tranvia e quindi con S. Maria Novella ed il centro citt ?Eliminare il tappo delle Cure sulla Ferrovia Faentina vuol dire risparmiare tra i 7 ed i 10 minuti di tempo ed assicurare maggiore certezza sui tempi; per chi lavora, studia e si sposta rappresenta tempo di vita e tranquillit . Con qualche investimento sulla scambistica, sicurezza e mezzi la Faentina pu diventare realmente un treno metropolitano per il Mugello.L’Amministratore Delegato Mazzoncini ha spiegato sulla stampa l’interesse alla logistica ed ad una proposta integrata ferro ? gomma, insieme ai problemi connessi al blocco dei lavori ed ai costi del sottoattraversamento. Dove sta l’interesse delle Ferrovie abbastanza chiaro: risparmiare e con una logica monopolistica gestire le tratte marginali eo periferiche con la gomma. E l’interesse pubblico dove si colloca?Non sta alle Organizzazioni sindacali decidere; anche se appare normale, in Italia, ritornare alla casella iniziale ad oltre vent’anni dagli accordi, rappresenta una patologia inaccettabile. Vigilare sul rispetto degli impegni e sulle ricadute, dovrebbe toccare alle Istituzioni, ma anche compito nostro, soprattutto considerato che qualche centinaio di milioni di euro gi stato speso e che questi lavori rappresentano un volano essenziale di investimenti capaci di produrre lavoro ed occupazione per i prossimi anni.Soprattutto in considerazione del fatto che questo territorio, il Mugello, all’infrastrutturazione ferroviaria ed autostradale nazionale ha pagato e sta pagando prezzi ambientali non indifferenti si ritiene importante che sulle ricadute che possano impattare negativamente sulla mobilit mugellana si possa sviluppare un dibattito informato e trasparente.CGIL CISL UIL MUGELLO
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