Nuovo modelli. Contratti: se Confindustria Resta Sola. Martini (Cgil) a RadioArticolo1: ?Un dato positivo che, di fronte alla posizione oltranzista di viale dellAstronomia, tutte le altre organizzazioni datoriali – dai piccoli imprenditori di Confapi alle sigle artigiane – si stanno confrontando con noiSulla riforma del modello contrattuale la Confindustria sta confermando una posizione oltranzista, a questo punto isolata. Lo afferma il segretario confederale Cgil, Franco Martini, intervenuto stamattina ai microfoni di Italia parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1 (ascolta il podcast integrale).?I segnali non appaiono incoraggianti – rileva lesponente Cgil ?, il cambio al vertice di Confindustria ha modificato lo scenario. Il neopresidente di viale dellAstronomia non ha speso una parola in direzione di unapertura con le confederazioni sul tema centrale del sistema di relazioni e del modello contrattuale, in particolare sulla proposta avanzata unitariamente dai sindacati. Anzi, alcune recenti nomine vengono interpretate proprio in direzione del consolidamento di una linea del non dialogo: insomma, prevalgono i falchi, e perci siamo preoccupati?.Martini quindi prosegue: ?Un dato positivo che, di fronte alla posizione oltranzista, e direi a questo punto isolata, di Confindustria, tutte le altre organizzazioni – penso in particolare ai piccoli imprenditori di Confapi e a tutte le sigle dellartigianato – si stanno confrontando con noi. Ovunque le trattative sono ben avviate, e in qualche caso – vedi Confprofessioni – stiamo gi arrivando alle prime sintesi conclusive. Nello stesso tempo, stiamo per iniziare il negoziato con Confcommercio e con il mondo della cooperazione, con i quali apriremo il dialogo su cinque tavoli entro fine mese. In sintesi, questo il quadro dei rapporti con le associazioni datoriali?, ha aggiunto il sindacalista.Poi il punto sui rinnovi contrattuali: ?Per quanto riguarda i contratti, restano al palo rinnovi importanti, dal turismo alla grande distribuzione, mentre qualcosa si muove sul fronte del metalmeccanici ? osserva il dirigente sindacale ?, ma siamo ancora ai tavoli tecnici, prima di arrivare al nodo finora insolvibile del salario. Anche qui, la strada permane sostanzialmente complicata come qualche mese fa, perch le controparti, Federmeccanica in testa, non hanno modificato la loro posizione n introdotto sostanziali novit . Altrettanto critico resta tutto il mondo del terziario, dove proprio oggi iniziata una ?due giorni negoziale, che coinvolger il comparto della cooperazione – altro contratto da chiudere -. Sul turismo, le associazioni datoriali di categoria tendono a non replicare a quel tavolo l’accordo siglato pi di un anno fa con Confcommercio, determinando un differenziale che non pu essere accettato da noi, per quanto quel settore sia stato colpito direttamente dalla crisi dei consumi?.—————————————–Martini (Cgil) a RadioArticolo1: I tavoli negoziali procedono bene, mentre Confindustria rischia di rimanere isolata. Il governo dovr tenerne conto, dato che finora ha guardato a questa associazione come allinterlocutore principale delle parti socialiTutto ruota attorno ai contratti: rinnovi difficili, come quello dei metalmeccanici, il confronto avviato dai sindacati confederali con le organizzazioni delle piccole e medie imprese artigiane e delle libere professioni, il nuovo modello di relazioni industriali, elaborato da Cgil, Cisl e Uil, ‘cornice’ per i ccnl futuri, ma anche per definire forme e modi di partecipazione e rappresentanza all’interno del mondo del lavoro. Su questo, ha risposto stamattina a Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1, il segretario confederale Cgil Franco Martini (ascolta il podcast integrale).LEGGI ANCHE: Primo incontro con ConfprofessioniIl confronto con Confapi entra nel vivoNuovo modello contrattuale, il testo della proposta?Non casuale che le prime associazioni che hanno risposto alla nostra proposta siano state quelle che rappresentano settori e mondi del lavoro diversi da quello tradizionale della grande industria manifatturiera, di cui Confindustria vanta la massima rappresentanza: piccole e medie imprese, artigianato e terziario hanno condiviso l’approccio del documento unitario ? ha esordito il dirigente sindacale ?. La nostra proposta non parla solo all’industria, ma si rivolge a tutto il mondo del lavoro, indistintamente. Purtroppo, Confindustria continua a distinguersi come unica associazione che ancora non ha risposto e, come sappiamo, la motivazione ufficiale l’appuntamento relativo al rinnovo della carica di presidente dell’associazione. Per, abbiamo motivo di temere che a viale dellAstronomia siano rimasti spiazzati dalla proposta sindacale, e quindi, al momento sono ancora fermi, mentre il confronto va avanti e comincia a entrare nel merito proprio in questi giorni?.?Da parte confindustriale ? ha proseguito lesponente Cgil ?, si continua a sostenere un’idea dell’assetto delle relazioni e soprattutto di un modello contrattuale che non abbiamo condiviso fin dall’inizio. Tra l’altro, tale modello vive su alcuni tavoli di rinnovi contrattuali molto significativi, come quello di Federmeccanica, e abbiamo motivo di ritenere che non sar sufficiente eleggere un nuovo presidente – anche se una condizione indispensabile -, ma bisogner che Confindustria entri nell’ordine delle idee che un confronto non nasce solo se si aderisce alla sua proposta: possono anche bocciare interamente le idee che abbiamo elaborato unitariamente, per, da qui a non sedersi neanche al tavolo negoziale, beh, rischiano di rimanere isolati. Tutti stanno facendo partire le trattative, e a quel punto la notizia sar proprio la scelta di autoisolamento di Confindustria. E lo stesso governo dovr tenerne conto, visto che finora ha guardato a questa associazione come allinterlocutore principale delle parti sociali?.?Negli ambienti dellesecutivo non avrebbero scommesso un centesimo sulla capacit dei sindacati di ritrovarsi assieme, e quindi, rispetto al copione che qualcuno aveva gi scritto, non vi ombra di dubbio che la nostra proposta rappresenti un fuori programma rispetto alla tabella di marcia governativa, anche se questo non significa che Renzi abbia rinunciato ai suoi proponimenti. Per, vi sono altri segnali di un diverso atteggiamento da parte del governo, vedi decreto sulla detassazione sul secondo livello di contrattazione. In quel caso, siamo riusciti ad avere un confronto, sebbene informale, con gli ambienti di Palazzo Chigi, e ci servito anche a modificare la nostra avversione iniziale sul decreto, dopo che sono state accolte parti significative delle considerazioni sindacali. La ritrovata unit sindacale su un terreno cos importante un elemento che ha scombinato un po’ i giochi: ora Confindustria e governo devono esprimere la volont politica di essere disponibili al confronto con noi?, ha continuato il sindacalista.?Sui tavoli avviati, il giudizio positivo. Il nostro modello ritenuto una buona base di partenza dai nostri interlocutori. Sull’architettura contrattuale, mentre il modello Confindustria, anzi Federmeccanica, prevede uno spostamento decisivo dell’asse verso il secondo livello, in particolar modo aziendale, depotenziando il ccnl, nel mondo della piccola e media impresa, dell’artigianato, e ancor di pi nel terziario legato al mondo delle professioni, il rapporto tra i due livelli considerato un rapporto vero: quindi, un ccnl vero, che esprima ed eserciti una funzione di tutela generale dei dipendenti di quel settore, e un secondo livello capace di guardare oltre la dimensione aziendale. Non un caso, che nel mondo della piccola e media impresa e nei distretti dell’artigianato abbiamo gi sviluppato esperienze di contrattazione territoriale e distrettuale. La nostra proposta rappresenta pi fedelmente larticolazione dell’economia italiana, ed un primo approccio molto importante. Poi, ovvio, ci sono altri temi significativi, come la formazione, l’esperienza di partenariato che la bilateralit riuscita a costruire: saranno terreni di ulteriore approfondimento, mentre vi sono altri capitoli in cui dobbiamo inventarci qualcosa, ad esempio quello sulle regole, cio la rappresentanza, dove evidente che non possibile esportare il Testo unico siglato con Confindustria, perch siamo in presenza di un mercato del lavoro e di un sistema dimpresa profondamente diverso?, ha aggiunto Martini.?Con Confapi siamo all’inizio del confronto, ma abbiamo convenuto su un obiettivo: approdare ad alcune sintesi unitarie, e quindi anche a unintesa, entro il Primo maggio: chiaramente un riferimento simbolico, arrivare alla Festa internazionale del lavoro offrendo ulteriori strumenti positivi per la tutela e lo sviluppo, cio accordi tra le parti che possano contribuire all’obiettivo della crescita economica e della qualificazione del lavoro. Entro met aprile potremo fare un primo punto della situazione, per capire tempi e direzione di marcia del confronto?, ha specificato il segretario confederale.?Al contrario, naviga in acque agitate il rinnovo dei metalmeccanici, con le imprese che rifiutano il confronto. Gli incontri svolti finora a quel tavolo hanno fatto capire che su alcuni temi ci sarebbe anche la possibilit di lavorare per sintesi condivise, come su welfare aziendale e formazione. Il nodo sulla politica salariale: se Federmeccanica continua a rimanere ferma su una proposta che si traduce nel fatto che il ccnl dovrebbe destinare gli aumenti contrattuali solo al 5% della platea dei lavoratori, come si pu parlare di rinnovo del contratto nazionale? Quella proposta costituisce un affossamento della funzione universale del ccnl; il punto che blocca il negoziato, e va superato anche attraverso la mobilitazione della categoria, perch si somma ad altre situazioni altrettanto preoccupanti su altri tavoli complicati, quelli della grande distribuzione e della cooperazione di consumo, totalmente bloccati, e se poi aggiungiamo il pubblico impiego, siamo ancora in una situazione molto problematica. Diventa difficile pensare di proseguire un confronto sul rinnovo del modello contrattuale se non si chiudono i contratti, e la strumentalit delle posizioni emerge ancor di pi se si pensa che la posizione iniziale di Confindustria – non si possono rinnovare i contratti, se non si ridefinisce il nuovo modello – stata smentita dalle stesse associazioni affiliate. Firmando i rispettivi ccnl, Federchimica e Federalimentare hanno dimostrato, rinnegando la stessa Confindustria, che si pu trovare una mediazione onorabile per tutti, ed quindi incomprensibile che altre associazioni continuino a mantenere una posizione di chiusura: chiaro che ci comporta uninevitabile mobilitazione di tutto il mondo sindacale?, ha concluso Martini.ÿ®Il confronto con Confapi partito con il piede giusto¯Guido Iocca intervista Franco Martini Da parte dei piccoli e medi imprenditori c’ apprezzamento nei confronti della nostra proposta, spiega il segretario confederale Cgil Franco Martini, commentando il primo incontro sulla piattaforma unitaria ?Un moderno sistema di relazioni industriali?Si trattato di un incontro molto formale, poco pi che il semplice rispetto del cerimoniale. ? servito per per registrare il sostanziale apprezzamento dellassociazione dei piccoli e medi imprenditori nei confronti della proposta del sindacato, in particolare per il fatto di offrire uno spunto di seria discussione su un terreno fondamentale come quello della contrattazione?. Franco Martini, della segreteria confederale della Cgil e componente della delegazione trattante al tavolo che si aperto ieri (3 marzo), riassume cos lesito del primo incontro di discussione sulla piattaforma unitaria ?Un moderno sistema di relazioni industriali? tra Confapi e sindacati confederali.Rassegna Una trattativa che sembra partita con il piede giusto?Martini Non c dubbio. Lapprezzamento dei rappresentanti di Confapi sembrato riferito in particolare a un documento che, pur dovendo ancora essere oggetto di approfondito confronto tra le parti, si rivolge non solamente a un tipo di impresa, appartenente per lo pi allambito della grande industria, ma che ? volendo rivolgersi allinsieme del mondo del lavoro ? stato realizzato per dialogare con tutto il sistema di impresa. Questo spiega tra laltro il motivo che ha indotto il mondo delle piccole imprese ieri e quello dellartigianato, con cui siederemo al tavolo il 9 marzo, a rispondere per primi allappello dei sindacati.Rassegna Con Confapi il prossimo incontro previsto per il 14 marzo. Cosa prevedi possa succedere in quelloccasione?Martini La delegazione di Confapi ha affermato ieri di condividere molti aspetti del nostro documento, ma anche ? e ci mancherebbe altro ? di aver registrato delle distanze su altre parti. Lunica cosa certa che mi sento di affermare che nel confronto che inizier pi concretamente il suo cammino il 14 verranno affrontati punto per punto i contenuti del documento di Cgil, Cisl e Uil, con lobiettivo di provare a raggiungere una sintesi condivisa in tempi moderatamente brevi.Rassegna Cosa intendi per tempi moderatamente brevi?Martini Mi riferisco allinteresse del sindacato ? ma mi auguro anche quello dei rappresentanti di Confapi ? di ?stringere? nelle prossime settimane.Rassegna Nel comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil fatto circolare ieri sera al termine dellincontro, si parla di un comune riconoscimento delle parti nei confronti della centralit del contratto nazionale. Puoi confermare?Martini Beh, certo che linsieme del mondo delle imprese del nostro paese, quello per intenderci che aderisce a un sistema associativo organizzato, non avrebbe da trarre alcun vantaggio da un indebolimento del contratto nazionale, tendendo questultimo ? sostanzialmente ? a unificare. Dopodich, nello specifico, anche noto che il sistema delle piccole imprese, in relazione al secondo livello di contrattazione, esprime per tradizione un orientamento molto diverso da quello rappresentato dai ?grandi? di Confindustria e Federmeccanica, in quanto decisamente pi interessato al livello territoriale rispetto a quello aziendale. Un punto di vista che, ovviamente, gli esponenti di Confapi non hanno mancato di ribadire ieri al tavolo negoziale.———————————————————————————Gli esecutivi unitari approvano allunanimit la proposta di riforma. Ora il testo sar inviato alle imprese per aprire il confronto. Camusso: ?Giornata importante, lunit la forza del nostro progetto?. La voce di categorie e regioniDi Emanuele Di Nicola (rassegna.it) Un nuovo progetto di relazioni industriali per il mondo del lavoro e per il paese, per affermare il ruolo delle parti sociali come elemento centrale di democrazia, tutela e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Un sistema moderno che i sindacati vogliono realizzare insieme. ? un passo storico per Cgil, Cisl e Uil: oggi (14 gennaio) gli esecutivi unitari hanno approvato allunanimit la proposta sulla riforma delle relazioni industriali, nella riunione che si svolta a Roma allauditorium di via Rieti (qui il testo della proposta). Quando il documento ha ottenuto il s allunanimit , senza contrari n astenuti, seguito un applauso che ha chiuso gli esecutivi. Ora il testo verr inviato alle imprese per aprire il confronto. Con una consapevolezza: la vertenza con i datori di lavoro non sar facile, ma verr condotta con maggiore forza proprio perch unitaria. Intanto il via libera di oggi segna un punto importante per liniziativa comune e lancia la proposta allattenzione del paese.?? una giornata che serve molto a tutti noi. Dopo la piattaforma unitaria sulle pensioni del 17 dicembre, continuiamo a muoverci insieme?. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento che ha concluso lappuntamento. ?Tante iniziative importanti sui contratti si sono gi svolte unitariamente, come lo sciopero per il contratto della grande distribuzione e la mobilitazione dei lavoratori pubblici. Anche gli addetti dellalimentazione, dopo la rottura del tavolo, hanno annunciato iniziative unitarie. Vogliamo conquistare insieme contratti che non si vedono da anni, come i lavoratori pubblici e della scuola: una stagione di grande mobilitazione?. Sulla strada che ha portato alla proposta, ha spiegato, ?abbiamo avuto un percorso complicato che ha costruito unopinione unitaria. Le varie ipotesi che si rincorrono, come quella di Confindustria, hanno un preciso punto di conflitto, vecchio come il mondo: loro sostengono il primato dellimpresa. Le aziende pensano a un sistema di produzione che funziona sulla riduzione dei costi e ha bisogno di ridurre i salari. Il presidente di Federmeccanica dice con orgoglio che laumento andr al 5% di lavoratori. Il contratto, nella lettura di Confindustria, deve diventare lo strumento utile a mantenere un modello di produzione basato sulla riduzione dei costi. Ma il nostro paese in crisi strutturale proprio perch si basato sulla riduzione. Il passo successivo ? secondo loro ? che il sindacato non deve infastidire troppo le imprese?.Camusso ha quindi proseguito: ?La prima cosa da dire, al sistema pubblico e privato, che i fattori che impediscono la crescita di produttivit non sono leccesso di retribuzione dei lavoratori, ma aver fatto una politica di sola competizione, tralasciando linnovazione. Confindustria dice ?riduco un po i costi e tiriamo dritto. La nostra proposta dice invece che serve un cambiamento strutturale del sistema?. Il testo unitario ?propone un innalzamento del livello di partecipazione e condivisione: vogliamo una contrattazione di secondo livello che sia allaltezza di questa stagione. Non si pu riproporre lidea che i due livelli di contrattazione siano alternativi, unaltra idea vecchia e superata. Abbiamo alle spalle una stagione difensiva terribile che non ancora finita, sono diminuiti i lavoratori e si sono distribuite meno risorse. Il sindacato deve avere in mente il lavoro, vedere e ridurre le diseguaglianze: per questo c bisogno del primo livello universale, come principio di uguaglianza, e di riqualificare ed estendere il secondo livello?.Oggi, ha ripreso il segretario, ?lanciamo qualcosa di estremamente importante, una proposta per definire un nuovo modello di relazioni industriali: sfidiamo le controparti su molti temi, come il nostro ruolo di soggetti regolatori. Riorganizzazioni, chiusure, processi di mobilit , ammortizzatori che mancano: va diffusa lidea di un governo comune di questi processi. Nel rapporto con i datori vogliamo essere soggetti attivi, anche sulla definizione della politica industriale del paese?. Parlando delloperato del governo: ?Siamo contenti per le assunzioni e trasformazioni che sono avvenute, ma come spieghiamo 100 milioni di voucher? E se il voucher comincia a diventare un modello strutturato??, si chiesta il leader della Cgil. ?Non c professionalit n innovazione con la parcellizzazione dei saperi nei luoghi di lavoro. Come vedete, abbiamo molto da discutere: la nostra proposta guarda al tempo che verr , perch vogliamo che lItalia resti un grande paese industriale?.Dopo gli esecutivi ?invieremo la piattaforma a tutte le nostre controparti, non solo Confindustria. ? il caso di mandarla anche al governo, anchesso una controparte perch i lavoratori pubblici e della scuola sono dipendenti dello Stato. ? scandaloso il tempo di non rinnovo dei loro contratti?. ?Il valore della nostra operazione questo: parliamo di tutte le relazioni industriali, non solo di modello contrattuale, e la proposta frutto della capacit di ognuno di fare un passo avanti e uno indietro. Abbiamo convinzioni comuni: lidea che non ci siano pi aumenti salariali non possiamo concederla. Adesso chiediamo gli incontri e iniziamo a discutere. Anche tra noi ? ha concluso ? apriamo una discussione sulla contrattazione?.La voce delle categorie e delle regioniGli esecutivi hanno dato vita a una discussione unitaria per ?battezzare? la proposta. Dal palco hanno parlato membri delle tre confederazioni, portando la testimonianza delle categorie produttive e delle regioni, tutti con la stessa convinzione: quello di oggi un passo importante, la sfida complessa e bisogna vincerla insieme. ?? una proposta coraggiosa e moderna?. Lo ha detto il segretario generale della Flai Cgil, Stefania Crogi. ?C stata una grande capacit di mettere insieme storie, culture, pratiche e trovare una sintesi. La proposta non guarda al passato, ma ci racconta come si evoluto il mondo del lavoro sotto i nostri occhi: chiedere gli stessi diritti per qualunque lavoratore, in tutti i siti produttivi, unidea davvero moderna. Non a caso le critiche arrivano dai datori di lavoro, come Sacconi e Federmeccanica. La novit che la presidenza di Federalimentare ha sparato a zero sul nuovo modello contrattuale, augurandosi lintervento del governo. Nellalimentare si rotta la trattativa per il rinnovo, abbiamo proclamato 8 ore di sciopero, ma le aziende hanno una prospettiva precisa: si vuole negare un ruolo delle parti sociali mettendo le mani in tasca ai lavoratori. Federalimentare chiede perfino di fare contrattazione integrativa a invarianza di costi a livello aziendale. La nostra risposta a questi atteggiamenti proprio la proposta di oggi. Per rafforzarla va sostenuta nei luoghi di lavoro, nelle piattaforme contrattuali e nei rinnovi in essere come lalimentare, il pubblico impiego e i metalmeccanici. Iniziamo a far vivere questo nuovo modello nelle piattaforme contrattuali?.Per il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, intervenuto anche lui dal palco dellauditorium, la proposta unitaria ? una scelta politica lungimirante. Negli anni della crisi cresciuta la flessibilit che poi sfociata in precariet . Oggi il lavoro diventato un problema per chi non ce lha e deve trovarlo, ma anche per chi ce lha e lo vede svalorizzato e sottopagato. Per questo la contrattazione inclusiva diventa essenziale, ed una scelta di grande confederalit : solo cos il sindacato pu rispondere al mondo del lavoro odierno, di cui il nuovo modello contrattuale deve farsi pienamente carico. La nostra proposta un risultato importante perch siamo di fronte a unidea nuova?. Pagliaro ha parlato poi della Sicilia: ?Il nostro territorio desolato e ancora devastato dagli effetti della crisi. Il sindacato unitario pu ricostruire. Da domani dedichiamo tutta la nostra forza a confrontarci con i lavoratori nei luoghi di lavoro, per costruire unopinione condivisa e unazione unitaria con cui possiamo incidere sul serio?.?Noi tutti, in questi anni, non abbiamo avuto il controllo sullorganizzazione del lavoro, abbiamo avuto una frammentazione che sfociata in partite Iva e collaborazioni fittizie?. Cos Claudio Treves, segretario generale del Nidil. ?Occorre ricordarsi che dal 1993 in poi il sistema italiano si evoluto. La contrattazione di secondo livello si basa proprio sulla conoscenza del sito produttivo: se questo troppo frammentato allora la negoziazione non possibile alla radice?. Laccordo del 23 luglio ?ha adottato come parametro linflazione programmata. La proposta di oggi un passo avanti: nel momento in cui affidiamo al singolo rinnovo una sovranit sulla politica salariale, immaginando che una quota di produttivit venga inclusa nel salario, allora possiamo ricostruire una lotta seria alle diseguaglianze?. Per il segretario degli atipici Cgil ?occorre fornire copertura contrattuale a tutti i lavoratori. Sono tanti i temi da affrontare: per esempio, i nostri sindacati di categoria hanno scritto a Cgil, Cisl e Uil per chiedere un incontro sul tema della trasformazione dei contratti di collaborazione in lavoro subordinato: questa una patata bollente, basata su norme confuse?.Barbagallo (Uil), pronti alla lotta per sostenere la proposta?Ci dicono che i sindacati sono in ritardo, ma Confindustria che arretrata, sbiadita e vecchia nel nostro paese?. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. ?Le imprese spiegano che dobbiamo fare pi contratti e contrattazione di secondo livello, ma poi fanno in modo di ostacolarla. Quando proponiamo la contrattazione di filiera dicono che non si far mai. Ora manderemo la proposta alle nostre controparti: forse dovremmo mandarla anche al governo, che in ritardo di sei anni nei rinnovi pubblici?. Oggi, ha proseguito il leader della Uil, ?inizia il percorso per realizzare un nuovo modello contrattuale: questa riunione dimostra che siamo uniti, si dovranno confrontare con tutto il movimento sindacale. Alcuni membri del governo dicono che se facciamo in fretta intervengono loro, ma intanto diffondono i voucher, la peggiore forma contrattuale del paese?. Sulle prossime mosse: ?Portiamo avanti le rivendicazioni e faremo tutti i passi con la dovuta cautela. Temiamo per che i datori di lavoro non vogliano confrontarsi. Allattacco contro il movimento sindacale ? ha avvertito ? non si pu rispondere solo con le ?buone prassi: la parola lotta sempre nel nostro dizionario?.Petteni (Cisl), non solo mediazione ma proposta forte?La giornata di oggi estremamente importante. Siamo qui perch vogliamo dare gli stessi diritti a tutti i lavoratori?. Cos il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, nel suo intervento che ha aperto la giornata. ?Gli interventi sulla contrattazione per legge, pi volte annunciati, avrebbero un effetto negativo sulla democrazia nel mondo del lavoro ? ha detto -: anche per questo arriva la proposta unitaria sul sistema di relazioni industriali, che una dimostrazione di vitalit e capacit di proposta. Affrontiamo lipotesi di un rapporto diverso tra legge e contrattazione: le regole vengono definite tra le parti sociali, poi la legislazione pu intervenire per renderle esigibili?. Le culture diverse dei sindacati, a suo avviso, ?sono un patrimonio per la democrazia, ma non , ma non la mediazione il punto centrale della nostra proposta: la consapevolezza di giocare una partita fondamentale uscendo da una posizione difensiva e di rimessa, usando un approccio diverso. Abbiamo gestito un confronto sulle idee delle organizzazioni, non sulle rispettive bandiere. Ci auguriamo inoltre che finisca anche il balletto tra sostenitori e denigratori del contratto nazionale: il contratto deve consolidare il proprio ruolo di riferimento principale?.ÿSCARICA IL DOCUMENTOÿNuova contrattazione una sfida per il paeseÿÿÿMartini (Cgil): Il contratto nazionale resta il punto di riferimento come autorit salarialedi Stefano IucciCgil, Cisl e Uil unite sulla riforma contrattuale. ? un appuntamento importante quello che vede oggi (141) riuniti a Roma gli esecutivi unitari delle tre confederazioni con lobiettivo di dare il via libera a un documento che ha lambizione di riscrivere il modello delle relazioni industriali in Italia. Un capitolo importante che attiene non solo alle esigenze dei lavoratori e delle imprese, ma allinteresse generale del paese e alle sue possibilit di uscire dalla crisi. Un piano ambizioso e unitario, che arriva dopo limportante Testo Unico sulla rappresentanza siglato con Confindustria nel gennaio del 2014 e poi, successivamente, con Confservizi, Confcooperative e Confcommercio. ?Una volta approvato ? spiega Franco Martini, segretario confederale Cgil con delega alla contrattazione ?, il testo verr inviato a tutte le controparti datoriali del settore privato, con la prospettiva di aprire un confronto a tutto campo?.Rassegna Il documento, cito testualmente, si fonda su tre pilastri: ?contrattazione?, ?partecipazione?, ?regole??Martini Credo che il valore e il senso del documento sia gi nel suo titolo: ?Un moderno sistema di relazioni Industriali. Per uno sviluppo economico fondato sullinnovazione e la qualit del lavoro?. E in effetti la nostra proposta non riguarda solo il modello contrattuale in senso stretto. Il secondo pilastro, quello della partecipazione, lo abbiamo introdotto proprio perch abbiamo lambizione di contribuire a rilanciare la crescita e lo sviluppo del paese.Rassegna E in che senso centra la partecipazione?Martini Riteniamo prioritario investire sulla risorsa lavoro non solo come fattore di prestazione d’opera ma anche come intelligenza collettiva, ed perci che questo fattore va coinvolto nelle scelte di prospettiva aziendale, per esempio nella riorganizzazione dei processi produttivi.Rassegna Confindustria non gradir ?Martini Sappiamo di toccare un tasto delicato. La visione culturale della nostra classe imprenditoriale spesso chiusa, legata a una vocazione familistica e autoritativa per la quale il sindacato deve stare fuori dalla stanza dei bottoni. Dopodich paradossale che spesso vengano richiamate, come esempio, esperienze partecipative di oltre confine. Al che noi rispondiamo che i modello nordeuropei, per via delle dimensioni dazienda, non sono interamente trasferibili nel nostro paese e che per questo dobbiamo inventarci una via italiana alla partecipazione. Insomma, la discussione complessa e non sar semplice, ma per noi il tema molto importante.Rassegna Anche sulla contrattazione in senso stretto probabilmente la trattativa non sar facile, si continuano a leggere prese di posizione che parlano di superamento del ruolo del contratto nazionale?Martini Chiariamo alcune cose. Siamo consapevoli che la contrattazione deve essere articolata e flessibile, visto che siamo, appunto, nell’epoca della flessibilit Tuttavia non va dimenticato che la platea del mondo del lavoro composta per 34 da lavoratori che non esercitano il secondo livello di negoziazione. Per questo, continuare a dire come si sta facendo in questi giorni che il contratto collettivo nazionale si occupa solo di inflazione e che tutto il resto si sposta al secondo livello significa una cosa sola: condannare la stragrande maggioranza dei lavoratori a salari bassi.Rassegna Quindi, sul fronte salariale questo vuol dire che il Ccnl non debba pi limitarsi a difendere le retribuzioni dallinflazione che, tra laltro, attualmente praticamente uguale a zero?Martini Pensiamo che, seppur magari con equilibri diversi rispetto al passato, il Ccnl debba mantenere la sua piena funzione di autorit salariale: deve cio poter continuare a incidere nella dinamica di crescita delle retribuzioni. Per far questo, per, oltre a prendere a riferimento fattori macro-economici, anche se non solo linflazione, deve anche redistribuire una parte della ricchezza prodotta.Rassegna Come si raggiunge questo obiettivo?Martini Ripeto: il contratto nazionale deve prevedere incrementi nominali del salario. Il come farlo, ovviamente, dipende anche dai vari settori produttivi e pure dalle diverse modalit che dovranno essere anchesse concordate nei singoli comparti. In estrema sintesi, la dinamica che porta allincremento dei salari per noi dovrebbe essere composta da una parte fissa e da un’altra variabile, con articolazioni concordate nei singoli settori.Rassegna E poi c il secondo livello, quello aziendale?Martini Attenzione. Il secondo livello non pu essere solo aziendale, proprio per le specificit del sistema produttivo italiano. Nel nostro paese abbiamo realt fatte da distretti, filiere produttive… Insomma, per noi la contrattazione un campo di sperimentazione dove i vari livelli di negoziazione si applicano in funzione delle diverse realt dove si esercitano.Rassegna Intanto, per, il governo ?minaccia? lintroduzione del salario minimo legale che potrebbe essere un colpo mortale al contratto inteso come autorit salariale.Martini Proprio cos. E bisogna ribadirlo con forza. Per Cgil, Cisl e Uil i salari minimi sono quelli stabiliti dai contratti. Affinch diventino ?legali? debbono essere erga omnes e per questo lanciamo unaltra sfida al governo: quella dellapplicazione dellarticolo 39 della Costituzione.Rassegna E in qui tocchiamo il tema della rappresentanza?Martini ? il terzo pilastro del nostro testo. Di accordi sulla rappresentanza ne abbiamo gi siglati quattro e per questo il documento unitario sul tema molto sintetico, rimandando al Testo Unico sulla rappresentanza.Rassegna Tuttavia anche su questo tema il governo dice di voler intervenire per legge. Cosa ne pensate?Martini ? molto semplice: se il governo vuole fare una legge sulla rappresentanza, non deve fare altro che ratificare il Testo Unico ed estenderlo agli altri settori. Aggiungo che ormai giunto il tempo che si affronti anche il tema della rappresentanza delle associazioni datoriali. ?
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