ÒSiamo preoccupati delle iniziative di singole Regioni o realt territoriali del Paese – denunciano CGIL, CISL e UIL di Arezzo, Grosseto e Siena – perch crediamo che in tal modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutta lÕItalia ha messo in campo, con il rischio di non garantire regole omogenee per tutti. Non il momento delle fughe in avanti o dei protagonismiÓ.ÒPurtroppo, infatti, anche in Toscana – proseguono le organizzazioni sindacali – registriamo con stupore, rammarico e preoccupazione la scelta dei Sindaci di Arezzo, Grosseto e Siena e dei relativi Presidenti di Provincia di firmare un appello insieme al Presidente di Confindustria Toscana Sud per chiedere al Presidente del Consiglio, alla Task Force Fase 2 e al Presidente della Regione Toscana la riapertura urgente, cio prima del 3 maggio, dei settori a dir loro Ôad alto valore strategicoÕ per il territorio. Ancora pi grave che nellÕappello non si fa menzione n dei Sindacati n delle RSU, nemmeno quando si parla di accordi aziendali sui protocolli di sicurezza e dellÕistituzione presso la Prefettura di un comitato ad hoc per lÕautorizzazione alla riapertura. Non certo il momento di escludere i rappresentanti dei lavoratori dai processi decisionali che riguardano la salute e la sicurezza di tuttiÓ.ÒChiediamo perci ai Prefetti di Arezzo, Grosseto e Siena – sottolineano i rappresentanti sindacali della Toscana del Sud – un loro pronto intervento per bloccare sul nascere queste iniziative controproducenti, inutili e dannose e continuare invece nel percorso comune e proficuo gi attivato in base alle norme vigenti e che vede il nostro convinto, positivo e costruttivo apporto. A nostro avviso occorrono linee guida omogenee e dettagliate da parte del Governo, condivise con le parti sociali ed i livelli istituzionali, tenendo conto delle indicazioni dei comitati tecnici e scientifici insediati dal Governo. Inoltre devono essere rispettate tutte le procedure previste dal protocollo sulla sicurezza gi sottoscritto il 14 marzo scorso dal Governo e da tutte le parti sociali, con le necessarie implementazioni e sostegni legislativi. Gli eventuali test sanitari devono essere vidimati e certificati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della Salute e in ogni caso gestiti dal Servizio sanitario pubblico. Vanno definite condizioni di sicurezza nel sistema dei trasporti dei lavoratori e dei cittadiniÓ.Òé il momento della coesione e dellÕunit per uscire dallÕemergenza sanitaria, per costruire le condizioni di un nuovo modello sociale economico e del lavoro, Ð precisano CGIL, CISL e UIL Ð e per tali ragioni serve spirito costruttivo e responsabile, non fughe in avanti o protagonismi, che guardano solo al particolare e non alla salute di tuttiÓ.ÒProprio per questo CGIL, CISL e UIL Nazionali hanno chiesto – concludono i Sindacati – un incontro urgente al Presidente del Consiglio per un confronto sulla ripresa delle attivit produttive, economiche e sociali perch ritengono fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Solo cos potremo venirne fuori!! Tutti insieme!Ó.Ê
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