Le ore di Cassa integrazione (Cig) aumentano a maggio, rispetto al mese di aprile, di quasi quattro milioni, per una riduzione di 494.685 giornate lavorative. Le ore di Cig segnano, cos, nel mese di maggio una forte impennata: sono state autorizzate 16.293.673 ore con una riduzione di 2.036.709 giornate di lavoro. ? il dipartimento Settori produttivi della Cgil a fornire i dati sulle ore di cassa integrazione, rilanciando l?allarme sulla crisi dell?industria gi evidenziato nei giorni scorsi con il dato (-6,6 per cento) della produzione industriale diffuso dall?Istat. ?I dati della cassa integrazione di maggio – osserva la segretaria confederale della Cgil Susanna Camusso – non solo confermano il dato della diminuzione della produzione industriale ma, soprattutto, attraverso l?incremento rispetto ad aprile di quasi quattro milioni di ore, segnano un forte accentuarsi della crisi?. Rispetto al mese di maggio dello scorso anno, quando le ore di Cig erano state pari a 13.458.536, l?aumento di quasi 3 milioni di ore. Molto forte risulta essere l?incremento della cassa integrazione ordinaria (Cigo) nel periodo gennaio-maggio, che segna un +20,19 per cento rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno, mentre per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (Cigs) la variazione di +2,06 per cento sempre sullo stesso periodo di riferimento. Il tutto porta ad un aumento totale delle ore di Cig del +7,33 per cento.?Se, come riteniamo, parte della crescita della cassa e della crisi sono figlie della diminuzione dei consumi, questa riduzione sar ulteriormente rafforzata dall’ulteriore diminuzione del reddito?, spiega la segretaria confederale della Cgil Susanna Camusso, portando l?esempio di un lavoratore della Fiat che ?per effetto di una settimana di Cig, ha una riduzione di reddito di 150 euro al mese, questo vuol dire per migliaia di lavoratori un reddito sotto i 1.000 euro al mese?. Il settore con l?aumento pi significativo quello del legno con un aumento di 1.081.268 ore di Cig nel periodo gennaio-maggio di quest?anno per un totale di +112,64 per cento0 sullo stesso periodo dello scorso anno. Altri aumenti significativi riguardano le aziende del settore commercio (111,23 per cento), trasporti (55,01), pelli e cuoio (42,70) e chimico (26,53). Le regioni pi colpite sono la Puglia, dove l?aumento delle ore pari a 1.307.712, il Veneto (1.263.350), le Marche (1.133.086), il Friuli (1.083.819) e la Lombardia (1.053.840). ?Sempre pi inadeguate e sbagliate risultano essere le scelte del governo per fermare una crisi che somma elementi importati e difficolt di consumi?, commenta ancora la dirigente sindacale nel sottolineare: ?Vanno intraprese politiche di redistribuzione che favoriscano la ripresa dei consumi, anche ricostruendo un clima di fiducia, e, allo stesso tempo, vanno avviati strumenti di programmazione e di qualificazione dei settori industriali a partire da ricerca ed innovazione. Strumenti – conclude Camusso – di cui non si trova traccia nei provvedimenti del governo?. da rassegna.it
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