Dichiarazione di Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil ArezzoDomenica e luned molti cittadini andranno alle urne per decidere la possibile fusione del loro comune con un altro o con altri. In gioco non ci sono questioni di campanile ma la qualit dei servizi pubblici e quindi anche della vita dei cittadini.Gli ultimi anni sono stati confusi. Sotto molti punti da vista ma, in particolare, sotto quello dei livelli istituzionali. Le Province sono state cancellate sulla carta con problemi il cui prezzo continua ad essere pagato sia dai cittadini che dai dipendenti di questi enti. I Comuni continuano a subireÿ le difficolt di una finanza pubblica che deve fare i conti con uno Stato centrale capace di prendere pi che di dare. Le Unioni dei Comuni sono interessanti ma rimangono il frutto di una decisione di carattere volontarie delle singole amministrazioni che pu essere revocata ad ogni tornata elettorale.In questo contesto, il voto del 29 e del 30 ottobre assume un rilievo particolare. Non solo e non tanto in termini politici generali quanto piuttosto nella possibilit che i cittadini avranno di dare un’indicazione chiara di quale livello strategico di servizi pubblici esigono. E’ pensabile che il singolo comune, magari di ridotta o ridottissima dimensione, sia in grado di orientare, valutare e verificare le azioni di aziende che erogano acqua, gas, igiene urbana e delle quali socio a vario titolo? E che operano ormai in ambito quanto meno interprovinciale?Altra domanda. Pu essere sottovalutato l’impatto che potranno avere nei piccoli Comuni le nuove e possibili disponibilit finanziarie derivanti dalle fusioni? Soprattutto in tempi di drammatica carenza quali quelli attuali?La Cgil non fornisce indicazioni di voto. Non suo compito. Invita comunque gli elettori a riflettere non sul futuro di una singola amministrazione o di singoli amministratori ma su quello pi complessivo della comunit della quale fa parte. Una comunit pi vasta di quella perimetrata da confine pi burocratici che logici. Invita le istituzioni locali e chi le guida e guider ad impegnare le risorse che saranno disponibili in politiche vicine al cittadino e con servizi sempre pi qualificati. Una scelta che sar possibile solo con la condivisione di risorse umane e strumentali messe a disposizione dalle amministrazioni, perch fusioni o unioni che siano, il futuro per i servizi ai cittadini sar condizionato dalla capacit di affrontare in modo coeso, con il poco personale e le poche risorse economiche, sfide che garantiscano servizi sociali, sanitari e politiche del lavoro adeguate.Qualsiasi sia l’esito del voto, la scelta della Cgil sar quella di preservare i livelli occupazionali e salvaguardare le professionalit favorendo la formazione del personale pubblico per garantire la dignit dovuta a quei lavoratori che sono l’unica vera risorsa dei servizi pubblici.
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