Con 587 a favore, 151 contrari e 8 astenuti stato approvato il documento conclusivo della conferenza di organizzazione della Cgil.La Cgil che cambia, ®siamo sulla strada giustaSusanna Camusso chiude i lavori della Conferenza di organizzazione. Meno burocrazia, centralit del territorio: le priorit dell’azione futura. Da qui al congresso la sfida del rinnovamento. A Cisl e Uil: ?Mobilitiamoci sulle pensioni? ?La crisi dell?Europa la crisi del pensiero economico. Si accettato che il tema principale fosse la crisi del welfare e non la crescita delle diseguaglianze. Stiamo in presenza, in realt , di una crisi profonda del capitale, incapace di modernizzarsi, come evidente con il modello dell?austerity?. Ha preso le mosse dai temi dell?Europa, della crisi e delle contraddizioni del capitalismo la relazione con cui Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha chiuso i lavori della Conferenza di organizzazione della confederazione di corso d?Italia, che si tenuta il 17 e 18 settembre all?Auditorium Parco della musica di Roma.? la crisi pi profonda della sua storia, quella che l?Europa sta attraversando. ?Si diviso e frantumato il lavoro, si sono contrapposti gli uni agli altri, si imposta la logica dell?austerity. I lavoratori sembrano non farcela pi, non per colpa dei migranti, ma della sensazione che i problemi si moltiplichino e non si risolvano?. Il tema, dunque, quello ?della ricomposizione, che anche tema sociale?. Basta pensare ?al Trattato transatlantico sul commercio e sugli investimenti ? ha aggiunto la leader della Cgil ?: ??Dentro il Trattato c? l?idea che la finanza e le multinazionali non hanno pi territorialit , e in questo c? la fine delle politiche europee?.Nella gestione (sbagliata) della crisi vanno evidenziate le responsabilit da parte della politica: ?Se mettiamo in ordine quelle responsabilit ? ha proseguito Camusso ? non possiamo dimenticarci le scelte dell?attuale coalizione di governo, n quelle della Commissione Ue, pi o meno dello stesso segno da anni, che ripropongono sempre le stesse risposte?. Per la Cgil c? difficolt a ritrovarsi anche con la sinistra, e proprio nei presupposti fondamentali: ?Noi vogliamo misurarci sulla disuguaglianza, sui diritti costituzionali, sul contrasto alle riduzione dei salari. Se chi lo fa considerato uno che frena la crescita, allora s, siamo conservatori, freniamo, perch la strada dell?austerit non ci porta da nessuna parte?.Quale politica contrapporre? ?Dobbiamo interrogare la politica ? ha insistito Camusso ? a partire proprio dalla sinistra, provando a riscoprire il pensiero alternativo. La stella polare, l?obiettivo di un?organizzazione sindacale, il lavoro e l?occupazione. Le nostre politiche vanno giudicate su questi temi, dalla straordinaria battaglia politica perch il lavoro torni a essere centrale?. Subito dopo, la relazione del segretario della Cgil ha virato sullo spinoso tema delle pensioni: ?Intervenire sulle pensioni ha un costo, perch una scelta politica che sposta risorse verso il basso, ma c? una cosa in pi che si potrebbe fare: costruire dinamiche di solidariet diverse, perch ci sono divari tra gli stessi lavoratori?.?Siccome stata fatta una legge sbagliata ? ha continuato Camusso ?, abbiamo persone che devono pagarsi la pensione con penalizzazioni e prestiti. Per questo, riteniamo che le pensioni debbano essere al primo punto della legge di stabilit , e lo dico a Furlan e Barbarballo: su questo, organizziamo una grande mobilitazione unitaria?. Sempre a proposito della legge di stabilit , ?dobbiamo avere la forza di dire che una sola questione fondamentale: cosa ci sar sulle pensioni, ovvero che si inverta il trend attuale e che ci sia la possibilit per giovani uomini e giovani donne di entrare nei luoghi di lavoro tradizionali, dove non si esce pi per turn-over, ma dove si sta per un tempo di lavoro infinito, e non si sa pi nemmeno quanti anni di contributi bisogna versare per uscirne?.Nel contempo, ha sottolineato il numero uno di corso d?Italia, ?dobbiamo dare una risposta a chi si aspettava di andare in pensione a 60 anni e a 66 sta ancora l. Sappiamo bene che c? una relazione tra chi va in pensione e quale lavoro fa, ma se non introduciamo una flessibilit , i giovani non avranno nessuna pensione, perch non avranno i contributi sufficienti per arrivarci. Ci hanno detto che l?Europa non ne vuole discutere, ma l?Unione ci dice che non si pu toccare neanche la legge sulla casa?.Anche il fisco, per Camusso, deve diventare tema di azione unitaria con Cisl e Uil. Ma bisogna essere chiari: ?Lo slogan ?meno tasse? di straordinario successo in questo paese, anche quando evidente che da quel ?meno tasse? agli italiani non viene niente; anzi spesso derivano meno servizi e meno sanit ?. Questo non vuol dire che il tema della riforma fiscale non vada affrontato, ma ?bisogna capire qual la bussola con la quale ci si muove, perch ogni giorno il presidente del Consiglio dice che toglie una tassa, ma senza mai specificare da dove prendere le risorse?. ?Anche dire meno tasse sul lavoro ? ha aggiunto Camusso ? generico, perch magari poi scopriamo che si toglie Irap a banche e grandi imprese. E allora occorre ridurre tasse ai redditi bassi da lavoro e alle imprese, ma non a pioggia, bens a quelle che investono in sviluppo e innovazione?.Tra i temi di immediata azione sindacale toccati nell?intervento del leader della Cgil non poteva mancare il Sud: ?Dobbiamo aprire una vertenza: non aspettare il masterplan del governo. Proviamo a sfidare i presidenti delle regioni meridionali a non commetter l?errore che fanno gli Stati in Europa, dove ognuno va per proprio conto cercando di trarre qualche vantaggio per il proprio territorio?. Bisogna provare a dire che anche per il Sud ?c? una relazione forte tra qualit del lavoro e contrattazione e che, per questo, il tema del rinnovo dei contratti, pubblici e privati, non riguarda solo altre zone pi ricche del paese?.Sul delicato versante della contrattazione, il messaggio che il numero uno della Cgil ha lanciato a Cisl e Uil ? un messaggio unitario: dobbiamo rinnovare i contratti insieme. Mentre il messaggio che lanciamo a Confindustria molto pi esplicito: se vogliono rinnovare i contratti per davvero, la smettano di bloccare le trattative?. Con Cisl e Uil ?dobbiamo costruire una proposta unitaria, che non sia solo delle segreterie, ma che coinvolga anche le categorie. Dobbiamo discutere tutti insieme, e interrogarci sui livelli e i modelli della contrattazione. Perch il tema non solo quello dell’indicatore del salario?.L’idea che abbassare i salari aumenti la produttivit , a giudizio di Camusso, ?un falso?. ?In realt dobbiamo alzare la qualit della produzione. E per farlo dobbiamo puntare alla formazione professionale e a retribuzioni corrispondenti alla qualit del lavoro. Questo il vero punto di dissenso che abbiamo con Confindustria?. Il punto che, per agganciare la ripresa, ?abbiamo bisogno di una qualit diversa del nostro sistema produttivo. E in tutto ci, il ruolo dei lavoratori fondamentale. Il vero passo avanti che bisognerebbe fare affermare che investimenti e occupazione sono la leva per ricostruire il sistema industriale italiano?.A questo punto la relazione del segretario generale Cgil scivolata sui temi propri della Conferenza di organizzazione: ?Dobbiamo imparare a conoscerci e ascoltarci ? ha detto -. Per questo il tema del territorio non solo una riflessione organizzativa, ma anche il punto dove ci si ritrova e riconosce per partecipare assieme?. ?Ci siamo interrogati nella conferenza su che cosa siamo ? ha proseguito Camusso -. Abbiamo cercato un modo di raccontare la nostra storia. La Cgil sempre stata un movimento e un?organizzazione, e la sua storia stata sempre questa: trovare un punto di equilibrio tra essere un?organizzazione ed essere nel movimento. Dobbiamo trovare il nuovo equilibrio rispetto al cambiamento che c? intorno?.Ma perch la Cgil duri come organizzazione di massa che si misura col cambiamento, assicurando partecipazione e discussione, ?serve la democrazia di mandato che permette a tutti di ricollocarsi, e all?organizzazione stessa di parlare col movimento?. ?La nostra conferenza – ha ammesso Camusso – sicuramente in ritardo. E tuttavia, nonostante un processo faticoso, alla fine abbiamo costruito il percorso, abbiamo fatto la scelta di andare avanti nel cambiamento. Si poteva fare di pi, ma intanto il segno del cambiamento la riduzione della burocratizzazione e della verticalizzazione della nostra organizzazione: non stata una banalit ?.Il nostro, ha sottolineato Camusso, ?non un cambiamento che stravolge tutto e non cambia nulla. Al contrario, siamo molto attenti a restare sempre una grande organizzazione: allora, invece di frenarci tra noi, ingaggiamo tutti insieme la sfida di cambiare. Proviamo a sperimentare, poi dopo il congresso valutiamo se la strada intrapresa quella giusta?. Intanto, bisogna ricominciare a fare proselitismo nei luoghi di lavoro: ?Il sindacato deve misurarsi con gli ?ultimi?. Oggi questi ultimi sono i migranti, le vittime di caporalato e lavoro nero. La lotta al caporalato deve diventare una pratica quotidiana. Dobbiamo uscire dalle nostre tane e insicurezze, giocare tutti sullo stesso territorio?.ASCOLTA LE CONCLUSIONI DI CAMUSSODichiarazione di voto di Maurizio Landini rispetto al documento finaleNoi stiamo prendendo decisioni che prefigurano in realt unadiscussione congressuale, che modificano di fatto lo Statuto, e lestiamo prendendo con una platea, come ricordava Nino Baseotto nellarelazione, molto limitata; con una discussione che non ha coinvolto ngli iscritti e le iscritte n tanto meno i delegati e le delegate acui ci vogliamo rivolgere. Io credo che questo sia un errore chestiamo facendo.Seconda cosa. Vorrei chiarire, visto che ho avuto l?onore di esserecitato nelle conclusioni da parte del segretario generale, che io nonho chiesto di non decidere ma, proprio perch come si eleggono idirigenti una discussione molto importante, ho chiesto che questaConferenza anzich decidere ? attraverso il direttivo che ci sar pocodopo ? di cambiare lo Statuto poteva su questa materia avviare unadiscussione da consegnare al Congresso, nel quale si sarebbero potuteconfontare anche opinioni diverse. In questo modo noi oggi chiudiamola discussione, non l’apriamo.Terzo aspetto che non vero che con questa decisione che noi stiamoprendendo ad esempio sull?Assemblea e sul numero dei componenti deiDirettivi noi allarghiamo la partecipazione e la rappresentanza. Iofaccio un esempio: nella mia categoria il Comitato centrale della Fiom fatto da 181 persone di cui il 35-40% sono gi delegati diproduzione. Con lo schema che si decide oggi, da applicare anche aidirettivi dei territori di ogni categoria, il prossimo Comitatocentrale della Fiom non pu avere pi di 100 componenti e siraddoppier nell?assemblea da tenere al massimo una volta l?anno,creando quindi una disgregazione. Quindi questa storia che noi stiamoallargando la partecipazione secondo me raccontare delle balle.Infine, di quello che successo alla Fiat, dove altre organizzazionihanno firmato l?esclusione della nostra organizzazione, le stesseorganizzazioni che addirittura hanno gi firmato la liquidazione deldiritto di sciopero, e del fatto che adesso che si vota la Fiom-Cgil il primo sindacato alle elezioni degli rls, qui non mai stato citaton nella relazione n nelle conclusioni, n si pone questo problemaalle altre organizzazioni. Nonostante siamo noi il primo sindacato ldentro siamo ancora esclusi dal tavolo delle trattative e dagliaccordi. E discutere qui tranquillamente di azioni unitarie delsindacato ma non porre mai il problema che la prima condizione dismettere di discriminare la nostra organizzazione, mi fa venire unadomanda: chi che non discute, chi in questa fase non staascoltando. Cosa debbono fare allora quei lavoratori e quegli iscrittiper farsi ascoltare e per avere la stessa dignit di qualunque altroiscritto alla Cgil? Quelli che si sono fatti un mazzo e che se locontinuano a fare l dentro sono quelli che tengono in alto lebandiere della nostra organizzazione. Dopo 5 anni avremmo dovutocapirlo tutti che quello non un caso eccezionale e non piripetibile e stiamo vedendo quello che sta succedendo.Alla luce di tutte queste ragioni io voter no. Grazieÿ
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