Centro di assistenza fiscale Isee 2019, per i Caf non v’ certezza
La Consulta nazionale chiede un incontro urgente a Inps e governo per il rinnovo della convenzione. L’Indicatore sar al centro delle tante riforme promesse dall’esecutivo, ma la copertura economica per questi nuovi servizi del tutto insufficienteNel 2018 i Centri di assistenza fiscale hanno trasmesso all?Inps circa 6,1 milioni di Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) dei nuclei familiari (97 per cento del totale), valide ai fini del calcolo Isee, con un incremento del 9 per cento sull?anno precedente. Ma a fronte di queste cifre, la Consulta nazionale dei Caf suona un campanello d?allarme: a oggi i Centri non hanno alcuna certezza rispetto all?attivit Isee del 2019, che avr un ulteriore significativo incremento in termini numerici e di complessit per effetto delle diverse misure che governo e Parlamento intenderebbero adottare.?La richiesta urgente che i Caf fanno all?Inps quella dell?apertura di un tavolo di confronto sul rinnovo della convenzione?, affermano i due coordinatori della Consulta, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, rivolgendosi al presidente dell?Istituto Boeri, e per suo tramite ai ministeri del Lavoro e dell?Economia, per sollecitare un incontro che si annuncia delicato per il futuro delle riforme previste nella legge di bilancio 2019.La presentazione della Dsu dell?Isee viene giustamente considerata un requisito fondamentale per chiedere agevolazioni economiche e accessibilit ai servizi sociali. Attualmente, secondo gli annunci apparsi tra media ed emendamenti alla manovra e al collegato fiscale, oltre a quelle tutt?ora vigenti, alle quali applicare la prova dei mezzi, sarebbero state considerate numerose altre ipotesi: il bonus beb, il fondo per la gratuit della ristorazione nella scuola primaria statale, il fondo per la promozione dello studio all’estero, l?istituzione dell’assegno per l’occupazione e la riqualificazione dei lavoratori disoccupati di et compresa tra 30 e 50 anni, la concessione di un incentivo per l’assunzione di lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno, l?assegno sociale, il cosiddetto saldo e stralcio nella rottamazione delle cartelle esattoriali, il bonus cultura e il reddito di cittadinanza. Un elenco, peraltro non esaustivo, che testimonia come ci sia un?incongruenza tra la mole di lavoro di cui i Caf si potrebbero ulteriormente fare carico e l?insufficiente copertura finanziaria che gi quest?anno non riuscir a coprire interamente i costi vivi, essendo decaduto il finanziamento aggiuntivo del ministero del Lavoro, valido solo per il 2018.?I Centri di assistenza fiscale ? proseguono Massimo Bagnoli e Mauro Soldini ? possono essere gli sportelli dello Stato sul territorio, grazie alla stretta vicinanza e al rapporto fiduciario instaurato negli anni con i cittadini, a tutto vantaggio della pubblica amministrazione che pu contare su una rete esistente, capillare e dotata di professionalit e competenze consolidate?. I due coordinatori della Consulta nazionale evidenziano per che ?la fornitura di eventuali nuovi servizi da parte dei Caf rende tuttavia necessario il recupero delle risorse economiche per l?Isee, data l?insufficienza di copertura economica, a meno di rifinanziamenti, sulle risorse dell?Inps e del ministero del Lavoro?.I 40 mila sportelli Caf italiani operano ormai a pieno regime per offrire ai cittadini un supporto professionale e competente. Tendenzialmente questi numeri non potranno che aumentare (per il terzo anno di seguito), visto che quasi un sesto della popolazione italiana nel 2019 utilizzer l?Isee, senza tuttavia un corrispettivo aumento delle risorse a disposizione. Al momento, dunque, i Centri di assistenza fiscale sono ancora in attesa di un riscontro e, per altro, nessun emendamento stato introdotto nella manovra finanziaria. Questo silenzio costringe i Caf a denunciare il rischio di non poter garantire il servizio ai cittadini, che cos saranno impossibilitati ad aderire alle varie iniziative del governo. da rassegna.it