La questione marmo una questione delicata e complessa che se affrontata come sta avvenendo in questi giorni rischia di falsare la natura del dibattito e nascondere le reali implicazioni che sono in campo. La questione del monte Bettogli, cos sentita dai carraresi perch legata al paesaggio della citt e vincolata dalle norme del piano paesaggistico di tutela delle vette, oggi l’argomento centrale del dibattito. Intanto dobbiamo fare chiarezza e distinguere la questione della legge 35 con il suo articolo 58 bis dalla questione Bettogli, e dal Piano Regionale Cave che si interseca su entrambe.Come CGIL diciamo una cosa chiara e netta ossia che la normativa e l?azione nei confronti delle autorizzazioni e dell?attivit delle cave devono essere improntate alla salvaguardia ambientale, alla sicurezza e alla certezza del lavoro e alla redistribuzione nel territorio della ricchezza prodotta.Dire questo significa confrontarsi con i problemi che ne possono derivare dalla gestione del bene marmo. In primis l?articolo 58 bis, da quello che ci stato detto anche da alcuni tecnici, porter probabilmente alla sospensione dell?attivit estrattiva di decine di cave nelle prossime settimane. Questo per il nostro territorio sicuramente un problema che necessita di essere affrontato con decisione e con l?utilizzo di strumenti straordinari visto che non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro. La cosa per non pu avvenire n contro una comunit n tantomeno calpestando le risorse naturali del territorio. Per questo abbiamo chiesto di potenziare gli uffici tecnici comunali con una task force regionale. Nei 60 giorni di sospensione sono le aziende a doversi far carico delle spettanze dei lavoratori, visto che sono loro ad aver violato la normativa. L?amministrazione dal canto suo dev?essere in grado di fornire una risposta in questo lasso temporale. Se cos non fosse anche il comune e la regione, oltre alle imprese, dovranno farsi carico di garantire un apporto economico ad un fondo che funzioni da ammortizzatore sociale nei casi di revoche delle autorizzazioni. L?istituzione del fondo deve affiancarsi ad una clausola sociale che tuteli i lavoratori sia a fronte del passaggio di societ ed imprese come datori di lavoro, sia come impegno al riassorbimento delle eventuali messe in mobilit o licenziamenti da parte delle aziende del sistema, in modo da non disperdere le professionalit presenti sul territorio. Questo indispensabile per uscire dal ricatto occupazionale a cui siamo sottoposti anche in questi giorni.Per quanto riguarda Bettogli la conferenza dei servizi, sulla base del parere negativo della commissione paesaggistica, ha bocciato il progetto presentato da una delle cave del monte Bettogli, quello che prevedeva il taglio di parte della cima, il cosiddetto zuccotto, che negli ultimi giorni stato al centro di un grande dibattito in citt e grandi preoccupazioni.L’ufficialit non c’ ancora ma, da fonti accreditate, la bocciatura del piano implicher la presentazione di un nuovo progetto di messa in sicurezza che dovr essere rielaborato e presentato entro aprile 2019. L?ing. Pellegri ha detto che le questioni son due: o si taglia un pezzetto sopra del cocuzzolo per mettere in sicurezza, oppure si lavora in galleria. A questo punto la palla passa alla politica: noi vogliamo un tavolo politico e daremo delle priorit , ma dobbiamo trovare un modo per tutelare il lavoro nel rispetto dell?ambiente e della sicurezza. Mentre l’ estrazione continua chi ha ruolo di governo dovr trovare delle condizioni di sviluppo alternative. In mancanza di altro abbiamo necessit di dare risposte immediate, non contro qualcuno ma incontrando i vari interessi. Lo chiederemo alla politica e agli imprenditori con forza, serve la volont di ricercare una soluzione che permetta il mantenimento dei livelli occupazionali, il rispetto della legalit e la salvaguardia ambientale.Nei prossimi giorni dovrebbe esserci la convocazione di un tavolo politico, richiesto da noi, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti (e noi abbiamo gi chiesto un confronto con tecnici, politici e mondo ambientalista) al fine di trovare una soluzione che tenga conto di tutte le prerogative in campo con resposansabilit e coesione.Documento approvato all?unanimit dall?assemblea generale CGIL Massa Carrara
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