Case a 1 euro, al via 40 cantieri Rinasce Fabbriche di Vergemoli, acquirenti da Usa, Russia e Cina

Sta funzionando il progetto ‘Case a un euro’ contro lo spopolamento di un comune della montagna in Toscana, Fabbriche di Vergemoli, in Garfagnana, per il cui rilancio si era speso anche il cantante lirico di fama mondiale Luigi Roni, che vi era nato e che vi era tornato a vivere dopo aver lasciato il palcoscenico finché il marzo scorso è deceduto tra i pazienti positivi al Coronavirus. A Fabbriche di Vallico e Vergemoli – i due principali borghi del comune, terra di antichi fabbri e maniscalchi, dove ora abitano 800 persone in continuo calo demografico – nel 2021 vedranno l’apertura di una quarantina di cantieri edili per la ristrutturazione di case abbandonate. Un fermento che porterà alcuni milioni di euro di investimenti laddove non c’era speranza di farli arrivare in altre forme. Il merito sembra riferito proprio all’offerta di abitazioni in vendita a prezzo simbolico, iniziativa lanciata nel 2016 e che ogni anno raccoglie migliaia di manifestazioni di interesse da tutto il mondo, anche da Cina, Russia e Stati Uniti. E il progetto ora è stato sospeso per esaurimento degli immobili disponibili. “Per noi ‘Case ad 1 euro’ significa tantissimo lavoro – spiega il sindaco Michele Giannini – Riceviamo più di 2.000 email all’anno dal 2016 e trascorrono giorni interi a far visionare i nostri posti a turisti da tutto il mondo che arrivano senza preavviso”. E con gli acquirenti arrivano anche gli investimenti. “Significa anche aver portato tantissime risorse sul territorio – aggiunge il sindaco – perché insieme alle case ad 1 euro sono stati venduti tanti immobili dal valore ridotto, 20-40 mila euro ciascuno, 40 immobili che verranno ristrutturati con un investimento di circa 4 milioni nel prossimo anno. Case ad 1 euro significa un flusso turistico specifico di persone che vengono appositamente per vedere queste case”. Dagli anni ’50 del secolo scorso, molti territori montani come Fabbriche di Vergemoli hanno sperimentato un processo di diminuzione della popolazione per il saldo negativo tra nascite e morti a cui si è affiancato il fenomeno migratorio degli abitanti, allontanati anche dai nubifragi (importante quello del 2009) favoriti dalla conformazione territoriale tipo canyon verso la valle del Serchio. Il tutto ha anche innescato un processo di abbandono degli immobili fino alla trasformazione del borgo in ‘paese fantasma’ composto da strutture ormai fatiscenti e pericolose. Da questi presupposti è nato il progetto ‘Case a un euro’. “A mio avviso – conclude il sindaco – è un buon strumento per rilanciare il nostro territorio perché permette di farlo conoscere e nel contempo portare investimenti che sicuramente non ci sarebbero stati”. (ANSA).

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