Ci sono oltre trecento milioni di euro – met nelle casse dei Comuni, met alla Cassa depositi e prestiti – che potrebbero consentire di costruire 15 mila nuove case popolari in Toscana, ma che non vengono spesi, mentre l’emergenza casa sta esplodendo in tutta la sua drammaticit . Per questo ormai non pi rinviabile una legge regionale che riordini il settore e consenta di spendere velocemente queste risorse. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil toscani assieme ai sindacati inquilini Sunia, Sicet e Uniat, che oggi a Firenze hanno organizzato un convegno sulle politiche abitative. Tra i partecipanti all’incontro anche il segretario confederale nazionale Cisl, Renzo Bellini, il vice presidente della Giunta regionale Federico Gelli, l’assessore regionale alle politiche abitative Eugenio Baronti e il presidente della VI commissione del Consiglio regionale, Erasmo D’Angelis. L’idea dei sindacati quella di riaccentrare le risorse disponibili a livello regionale e provvedere a riassegnarle a fronte di progetti gi ‘cantierabili’ da parte dei Comuni, privilegiando progetti di riutilizzo delle aree meno impattanti sul territorio, e con un’edilizia ecoefficiente. Occorre intervenire subito – ha detto Simone Porzio, segretario regionale del Sunia – con il riordino complessivo del sistema. La situazione gi esplosiva. Abbiamo forti segnali di una ripresa delle occupazioni. E andando incontro, come sembra, ad una fase recessiva le cose non possono che peggiorare. La stima complessiva delle risorse inutilizzate sar disponibile nelle prossime settimane. Di certo, spiega una nota dei sindacati, si tratta di non meno di 300 milioni: sono le ultime risorse gi stanziate o derivate da fondi ex Gescal. Dopo occorreranno nuovi stanziamenti. Sul varo della legge della legge regionale che riordini tutto il settore, il vice presidente della Giunta regionale, Federico Gelli, prosegue la nota, si impegnato a farlo in tempi brevi e l’assessore Baronti si sbilanciato sulla data: Non oltre gennaio. (ANSA).
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