Casa: sindacati e inquilini Pisa, bene modifica legge Toscana ‘ Incostituzionale storicità di residenza’

“Quello della storicità di residenza è un requisito incostituzionale, come stabilito in più occasioni dalla Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi su testi identici o analoghi adottati in altre Regioni e bene fa la Regione Toscana ad avere promesso di modificare la legge regionale”. Lo affermano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil e i sindacati inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini di Pisa, spiegando che “il governatore Eugenio Giani e l’assessora con delega all’edilizia sociale Serena Spinelli hanno pubblicamente manifestato l’intenzione di voler portare all’approvazione del consiglio regionale la proposta già approvata in Giunta”. I sindacati, seguiti dagli avvocati Nicola Favati (per il Sicet), Luca Scarselli (Unione inquilini) e Biagio Depresbiteris (Sunia), si erano anche rivolti al Tar e alla magistratura ordinaria per l’eliminazione di questa norma. “La volontà della Regione – aggiungono – premia il nostro lavoro: è stato lo stesso governatore ad attribuire ai sindacati pisani la spinta decisiva a modificare, nel senso di una maggiore equità, la normativa regionale, e ora abbiamo ingaggiato un’altra battaglia analoga nei confronti dell’amministrazione comunale di Pisa, che nel bando per l’assegnazione delle case popolari intende far valere una clausola contemplata nella legge regionale del 2015 in materia, ma poi abolita dalla nuova legge toscana del 2019”. I sindacati sottolineano che “il Comune infatti, continua a chiedere a chi proviene dall’estero di dimostrare di non essere proprietario di immobili nel Paese di provenienza, mentre la legge regionale vigente prevede che sia sufficiente, per il candidato, produrre una semplice dichiarazione, alla pari di quanto richiesto per italiani e comunitari, assumendosi la responsabilità della veridicità della dichiarazione. E chiede altresì all’ente locale di farsi carico di eventuali controlli”. (ANSA).

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