ÿDice che non intende fare polemica ma poi, le canta a tutti: mondo imprenditoriale del marmo e amministrazione comunale. ®Oggi ci sono pi lavoratori alle cave che al piano. Se va avanti cos il settore della trasformazione morir per sempre. Colpa di un modello vecchio e superato. Gli industriali dovrebbero vendere i blocchi a prezzo di favore alle imprese locali che li lavorano, in questo difficile momento. Lo dico a difesa dei posti di lavoro¯. Parla da sindacalista, Francesco Bertolucci, 49 anni, ieri al suo ultimo giorno da segretario della Fillea Cgil, dopo nove anni di mandato, sempre in mezzo alle vertenze (oggi il congresso per la successione). Si dice che Carrara diventer un distretto minerario. C? la polemica su ?monopolio s, monopolio no? alle cave. Ma l?occupazione quali contraccolpi subir ? ®Per la prima volta nella storia del marmo, i lavoratori in cava hanno superato quelli del piano. 850 effettivi al monte, e circa 980 nelle segherie e laboratori: ma di questi almeno 350 sono impiegati (fra cui 190 donne). Un dato che la dice lunga sullo stato attuale dell?occupazione in questo settore, arrivata ai minimi storici. Nove anni fa i lavoratori complessivi erano 3.300, di cui 1500 alle cave. Oggi fra gli operai al monte, un centinaio ha un?et fra i 20 e i 30 anni, il resto va da 30 a 60 anni e la maggior parte nella fascia vicina alla pensione. Significa che in futuro non ci sar un ricambio generazionale. Questo settore non interessa ai giovani in cerca di primo impiego. Altri con esperienza nel marmo, tentano di riciclarsi all?interno, ma difficile. Il problema occupazione pauroso e nel giro di pochi anni porter a gravi conseguenze. Ci sar una perdita di quella professionalit che ci caratterizza oggi a livello internazionale¯. Cosa manca per invertire la tendenza al declino? ®Storicamente Carrara a livello culturale ha sempre avuto problemi a fare sistema, ma non possiamo continuare a dirlo e basta. Il fatto che ci sono tanti buoni commercianti nel marmo ma pochi imprenditori veramente capaci. E manca il ricambio generazionale anche ai vertici delle imprese, a parte alcuni casi¯. Il distretto lapideo potrebbe dare le risposte? ®S, ma va fatto correre, recuperando l?intreccio fra cave a piano, perch fra qualche anno anche le cave avranno problemi di sopravvivenza. E qui entra in gioco il Comune, con il regolamento delle concessioni, che andrebbero concessse solo se una parte della produzione viene lavorata in loco. In una fase critica come quella attuale, c? bisogno di un assessorato al marmo. Oggi l?amministrazione incassa i canoni, ma se in futuro le cave andranno in grave sofferenza? A chi lavorava il granito abbiamo gi fatto il funerale, lo stiamo facendo alla trasformazione del marmo (ormai inadeguata a reggere la concorrenza), prevedo un effetto trascinamento anche sulle cave. La crisi non solo globale: ce l?abbiamo in casa, per un atteggiamento minato anche dalla competizione interna¯. Qual la prossima emergenza imprenditoriale? ®Quella della Imerys, che metter ulteriormente in difficolt l?escavazione se i materiali di scarto dei blocchi, cio le scaglie, resteranno al monte. La Imerys mineraria (ex Granital, in via Longobarda) il 2 marzo avvier la procedura di mobilit (una parte dei lavoratori passeranno alla Carbital, del gruppo) e le scaglie non verranno pi acquisite e lavorate in quello stabilimento. Insomma, se nei prossimi anni ci saranno problemai anche a ?pulire? le cave dai sassi, le cave chiuderanno. Pu succedere di tutto. Il Distretto potrebbe essere un punto di analisi: ma tutti sgomitano per starci dentro, e poi c? assenteismo. Un giudizio sul colosso Marmi Carrara. ®Sul fronte della trasformazione, non ha concluso molto in dieci anni dalla costituzione. Si accaparra un?enorme quantit di escavato ma per il resto cosa fa?. Il 21% di tutto l?escavato (non solo di Marmi Carrara) locale va in Cina con risultati davanti ai nostri occhi. Secondo gli imprenditori locali la manodopera qui costa di pi, ma qui c? una storia di contrattazione sindacale, di conquiste per la sicurezza e per i diritti dei lavoratori, che altrove non c?. E siccome il gap con la Cina non lo colmiamo, allora ci vuole un marchio del nostro prodotto accompagnato anche da un marchio etico¯. Il mercato interno come va? ®Diciamo che in Toscana sono previsti 4 grandi ospedali, riuscir Massa Carrara a organizzare incontri per costruirli con il marmo apuano? Diciamo che lavorare nell?edilizia popolare sempre pi difficile: la Turchia fa marmette a 14 euro a metro quadro, la Cina anche a meno. Noi noi dobbiamo allora puntare sull?alta qualit . Sono d?accordo con l?imprenditore Paolo Borghini, quando dice che a livello internazionale occorrono sbocchi commerciali fissi, show-room in tutte le capitali per promuovere i nostri prodotti, agganciando gli architetti… Ma perch stata biennalizzata Marmotec? Averla avuta nel 2009 sarebbe stato importante, vista la crisi. Inoltre, va superata la classificazione fra marmi pregiati e non. Tutti i nostri marmi vanno valorizzati¯. Cinzia Carpita da Il Tirreno
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